L’eliminazione della Juventus dalla Champions League già nella fase a gironi, causata dalla discussa sconfitta contro il Galatasaray ma anche dal deludente rendimento nerlle partite precedenti, ha mutato le strategie della Juventus anche per quanto riguarda il calciomercato di gennaio. Le pretese andranno inevitabilmente ridimensionate, perché le entrate si ridurranno per la società campione d’Italia (pur con l’auspicio di andare il più avanti in Europa League). Ciò significa che certamente non arriverà a Torino l’ala portoghese Nani. Il folletto del Manchester United non ha convinto pienamente nelle gare in cui è stato osservato dagli uomini di mercato bianconero, e d’altronde è proprio a causa del suo recente calo di rendimento che i Red Devils sono entrati nell’ordine delle idee di cederlo. Problema per la Juventus: la quotazione piuttosto elevata per il cartellino (10-12 milioni di euro), e soprattutto l’ingaggio annuale faraonico (5 milioni), lontano dagli attuali parametri del nostro calcio e a rischio di scompensi nello spogliatoio, visto che i big attuali spesso prendono meno di quella cifra. Per tutti questi motivi, di Nani se ne riparlerà (eventualmente) nella prossima estate, ma certamente non a gennaio. A proposito di affari sull’asse Manchester United-Juventus, va segnalato poi che il giovane bulgaro Stefen Velkov, associato più volte alla Juventus ma mai realmente trattato dal club bianconero, sbarcherà alla corte della squadra allenata da David Moyes. Infatti il difensore classe 1996 ha un rene solo e in Italia non otterrebbe l’idoneità medica per giocare, cosa invece consentita Oltre Manica dove i regolamenti sono meno severi.



Sebastian Giovinco ha risposto sul campo alle voci di calciomercato, firmando gli ottavi di finale della Coppa Italia con un bel gol e due assist. Eppure le indiscrezioni sul suo futuro non si placano, nonostante dal suo entourage filtrino (e siano sempre filtrate) smentite riguardo ad un possibile trasferimento. Il quotidiano genovese Il Secolo XIX scrive che il Genoa sarebbe pronto ad accogliere Giovinco a gennaio, qualora l’attaccante decida di cambiare squadra per giocare di più, ed essere così più sicuro della convocazione ai mondiali. Gli indizi a favore non mancano: l’allenatore del Grifone, Gian Piero Gasperini, conosce il giocatore dai tempi delle giovanili juventine. Inoltre al Genoa Giovinco avrebbe una maglia da titolare assicurata, in una piazza calda capace di tirare fuori il meglio da un uno come lui. In più, trasferendosi a metà stagione la società di Enrico Preziosi dovrebbe retribuirgli solo metà dello stipendio, quindi circa 700 mila euro che è una cifra abbordabile per le casse rossoblù. Cedendo Luca Antonelli al Napoli ad esempio il Genoa liberebbe lo spazio necessario per sostenere metà ingaggio di Giovinco. Sono in ogni caso speculazioni che per il momento non trovano conferme concrete: la situazione attuale è che l’attaccante vuole giocarsi le sue carte a Torino; se estenderà il rendimento di coppa anche in campionato sarà ancora più difficile per Antonio Conte fare a meno di lui. Nelle ultime settimane si è parlato anche di un possibile scambio con il Parma, con Jonathan Biabiany verso Torino: difficile che il mister bianconero sacrifichi uno dei suoi attaccanti per un esterno, proprio adesso che sta recuperando Simone Pepe.



Quando al minuto 82 di Juventus-Avellino Simone Pepe è entrato in campo, lo Juventus Stadium si è lasciato andare ad un boato di festa. Utile per capire quanto l’esterno romano sia diventato un giocatore amato nel corso delle sue quattro stagioni bianconere, ma anche per ricordare che sì, Simone Pepe non giocava una partita dal 17 novembre 2012, Juventus-Lazio 0-0 (era subentrato per 20 minuti a Mauricio Isla); e che prima di allora era fuori da luglio. Un calvario infinito per il numero 7, che già era sceso in campo sabato con la Primavera: novanta minuti nelle gambe e via, verso un nuovo inizio. “Gli applausi e l’affetto della gente sui social network mi hanno fatto capire che qualcosa di buono l’ho fatta, e che posso ancora farla con la Juventus”, ha detto nel post partita. 77 partite e 12 gol, tanta corsa e dinamismo, una dedizione incrollabile e umiltà: queste le doti di Pepe che, non per niente, è stato fin da subito uno degli intoccabili di Antonio Conte, il quale non ha mai mancato di ripetere, nel corso di questi lunghi giorni, quanto la sua mancanza si facesse sentire soprattutto a livello tattico. Perchè Pepe è l’uomo che può trasformare il 3-5-2 della Juventus in un , è l’esterno destro che mancava. E’ proprio questa la domanda: potrà essere Pepe il vero acquisto invernale della Juventus? Sarà davvero lui? Domanda importante, alla quale il diretto interessato ha così risposto: “Spero di esserlo, il mister sa bene che avrò bisogno di tempo per recuperare in pieno la condizione e andare forte come i miei compagni adesso, ma sono qui e lavorerò al massimo per l’obiettivo”. A questo punto i bianconeri dovranno riflettere: un Pepe sano può davvero cambiare le carte in tavola, perchè permetterebbe di risparmiare quei soldi che sono sostanzialmente già stati assegnati per un laterale offensivo (per Jonathan Biabiany, primo obiettivo realistico, servono almeno 8 milioni di euro); e permetterebbe di investirli su altro, magari aspettando giugno e provando l’assalto a un grande attaccante. Tuttavia, non va dimenticato che 13 mesi ai box e continue ricadute al muscolo semimembranoso della coscia (già operato) possono essere un bello scotto da pagare: confidare su un Pepe al 100% e non muoversi per un’alternativa potrebbe essere un azzardo. Però, per contro, sapere di poter contare su di lui magari anche “part time” può aprire all’acquisto di un giovane di prospettiva da schierare come seconda linea, sapendo comunque che c’è un certo Isla che potrebbe disimpegnarsi a volte in quel ruolo (ma che evidentemente non convince del tutto Conte come esterno in un tridente). Dunque, la Juventus è chiamata a valutare: nel frattempo, bentornato a Pepe.



Dice no a Luis Suarez l’agente Fifa, Albrigi. Secondo quanto spiegato in esclusiva ai nostri microfoni, la Juventus non necessità delle prestazioni della stella uruguagia: ecco le sue dichiarazioni. Secondo l’agente Fifa, Solaroli, invece, il futuro di Conte non è così certo: qui le parole rilasciateci in esclusiva.

“Vado a cena con Pirlo che è in scadenza di contratto”. E’ questa la battuta fatta da Galliani l’altra sera e che in breve tempo ha fatto il giro del web. Una semplice boutade? Può darsi, fatto sta che l’ad rossonero ci ha abituato nel corso degli anni a raccontare mezze verità e mezze bugie, e le parole che rilascia non sono mai casuali. Nelle ultime settimane si sono infatti registrati dalle parti di Milanello una serie di messaggi distensivi dei rossoneri nei confronti del centrocampista della Juventus, dopo la bufera degli scorsi mesi dovuta in particolare alla biografia del bresciano che fece tanto scalpore. Si mormora che l’ormai prossimo allenatore del Milan, Clarence Seedorf, abbia richiesto proprio Pirlo come primo acquisto dell’estate del 2014, e che anche Barbara Berlusconi, che oggi verrà ufficializzata come secondo ad del Diavolo, straveda per l’ex centrocampista rossonero. C’è tutto quindi per confezionare il grande ritorno, peccato però che il Milan non abbia fatto i conti con la Juventus.

L’amministratore delegato juventino, Beppe Marotta, ha voluto infatti replicare con una battuta al collega milanista: «Galliani a cena con Pirlo? Io sono più fortunato visto che ceno con lui tutte le settimane alla vigilia delle partite, con la squadra». Il numero due di corso Galileo Ferraris ha voluto mettere in chiaro subito le cose: Pirlo non si tocca. Il futuro comunque è tutto da scrivere. Lo juventino ha il contratto in scadenza al 30 giugno del 2014, e vorrebbe un rinnovo importante alle stesse cifre percepite attualmente, circa 4 milioni di euro. Madama vorrebbe accontentarlo per quanto riguarda la lunghezza del contratto ma punta ad una diminuzione dell’ingaggio. Bisognerà trovare un’intesa e nel frattempo per Pirlo non mancheranno le tentazioni. Al di là del Milan occhio anche al solito Tottenham, ormai da mesi in pressing, così come al Manchester United e al Chelsea. Non mancano le idee spagnole, con Real Madrid e Barcellona su tutte.