La Juventus strapazza l’Atalanta, imponendosi a Bergamo con un sonoro 1-4. Dopo un primo tempo difficile, terminato in parità con i gol di Tevez e Moralez, gli uomini di Conte hanno messo in campo tutta la qualità e la ferocia necessaria per superare un avversario ostico in un campo difficile. Pogba, Llorente e Vidal hanno chiuso i conti lanciando la Juventus a quota 46 punti e certificando la nona vittoria consecutiva in campionato. L’Atalanta occupa ora il 14esimo posto in classifica con soli 4 punti di vantaggio sul Sassuolo terz’ultimo. Alla ripresa dopo le vacanze natalizie la Juventus ospiterà la Roma a Torino, mentre l’Atalanta sarà in scena al Meazza contro il Milan. Gara vivace e ricca di emozioni. L’approccio degli uomini di Colantuono è di quelli giusti, tanto che nonostante il gol incassato dopo pochi minuti, gli orobici riescono a recuperare immediatamente grazie a Moralez e a neutralizzare in parte i bianconeri, anche se l’errore di Tevez solo davanti a Consigli grazia i padroni di casa. Nella ripresa non ce n’è. Troppa Juve. Il punto esclamativo su un 2013 da urlo per gli uomini di Conte. I padroni di casa partono bene, mostrando grande organizzazione di gioco e un sicuro possesso palla. Nella ripresa però la rapidità di scelte viene meno e i nerazzurri si fanno risucchiare verso la propria area di rigore, trasformandosi in vittima sacrificale per i cannibali bianconeri. La Signora non tradisce. I Conte’s boys ottengono la nona vittoria consecutiva su un campo proibitivo. Dopo un primo tempo troppo lezioso e timido, gli ospiti mettono in scena tutto il loro repertorio dilagando a dismisura. Si allinea con il pensiero ormai in voga tra i migliori fischietti d’Europa. Laissez faire, laissez passer: ne giova lo spettacolo.
Atalanta – Juventus ha archiviato il suo primo tempo sul parziale di 1-1. Al gol in avvio di Carlos Tevez ha risposto Maxi Moralez al 14esimo minuto. Antonio Conte per la sfida odierna sceglie il consueto 3-5-2: davanti a Buffon, difesa titolare composta da Barzagli, Bonucci e Chiellini, a centrocampo Vidal, Marchisio e Pogba accompagnano gli esterni Lichtsteiner e Asamoah, mentre in attacco la coppia è formata da Tevez e Llorente. Colantuono risponde con il 4-4-1-1. In porta Consigli, in difesa da destra verso sinistra troviamo Raimondi, Stendardo, Migliaccio e Del Grosso. A centrocampo Carmona e Cigarini sono gli interni, mentre le fasce sono occupate da Bonaventura e Brivio. In attacco Maxi Moralez in supporto di German Denis. Arbitra l’incontro Domenico Celi della sezione di Bari. In avvio di gara i padroni di casa cercano di mantenere il possesso di palla, ma appena lasciano spazio agli avversari subiscono gol: Vidal avanzando palla al piede per vie centrali cerca Asamoah, ma Bonaventura lo anticipa spedendo il pallone verso il limite dove Tevez lo recupera, lo accarezza e in un batter d’occhio lo calcia violentemente verso il palo più lontano. Consigli si allunga e sfiora, ma non riesce a deviare. Juventus in vantaggio dopo 5 minuti. La risposta degli orobici non si fa attendere. Sulla destra Bonaventura e Raimondi combinano nello stretto riuscendo a sfuggire ai timidi tentativi di recupero di Pogba e Asamoah. Bonaventura ottiene il fondo entrando in area e regala un pallone comodo per Moralez che di prima batte a rete superando Buffon e interrompendo la sua imbattibilità. Al 27esimo Carmona dalla lunga distanza fa esplodere un destro potente che fischia il palo alla sinistra di Buffon. Conte suona la carica e i bianconeri si svegliano: Marchisio scodella un campanile per l’inserimento in area di Pogba, il quale prova con una sponda di testa a liberare Tevez, ma il suo tentativo è fuori misura. A 3 minuti dall’intervallo, Pogba libera Tevez solo contro Consigli. L’argentino scatta dalla tre quarti bruciando ogni avversario, ma una volta arrivato in area si vede sporcare la sua corsa da un guizzo di Consigli che salva il risultato. Vedremo se nella ripresa la Juventus saprà superare la squadra di Colantuono o se l’ottima prestazione dei nerazzurri continuerà a trovare conferme… BONAVENTURA 6,5 P STENDARDO 5,5 VIDAL 6,5 LLORENTE 5
Salva il pari alla fine del primo tempo interrompendo la fuga di Tevez verso il gol. I compagni anziché ringraziarlo a dovere, lo abbandonano spesso al suo destino…
Si impegna fino alla fine spingendosi spesso verso il fondo. (dal 42’ s.t. MOUSSA KONE’ s.v.)
Nella ripresa si fa trovare spesso impreparato, rimanendo impantanato sulla propria posizione.
Nel primo tempo riesce ad arginare un non brillante Llorente. Nella ripresa, in debito di ossigeno, fatica di più, facendosi dribblare dallo spagnolo nell’occasione del suo gol.
Poco incisivo in fase difensiva.
(dal 23’ s.t. CAZZOLA 6 Riesce a mettere diverse toppe in una porzione di campo molto delicata)
Da un suo spunto sulla fascia destra arriva il gol. Aiuta molto nelle retrovie esaurendo ogni energia a disposizione.
(dal 23’ s.t. LIVAJA 5,5 Poca roba. Ci si accorge della sua presenza nel finale quando tenta un destro improponibile.)
Fa a sportellate con gli avversari, riuscendo spesso a recuperare palloni importanti.
Prova costantemente a dare una dimensione in fase di possesso. A tratti gli riesce.
Poche incursioni, molte indecisioni.
Sosta bene tra le linee trovandosi spesso protagonista del gioco. Firma il gol con un piazzato preciso.
Si sacrifica molto lavorando ottimi palloni per i centrocampisti.
La squadra regge bene nella prima frazione. Nella ripresa si scioglie dopo pochi minuti non riuscendo a trovare gli spazi giusti per colpire.
L’interruzione dell’imbattibilità in campionato non lo infastidisce più di tanto. Sempre concentrato e attento stronca sul nascere i tentativi avversari.
Ispeziona ogni avversario bloccandolo sull’attenti. Autorevole e impassibile.
Più volte arriva per primo sulla sfera, neutralizzando diverse sfere pericolose in area.
Quest’oggi si mostra più dinamico e reattivo del solito. Più volte si spinge all’avventura superando il centrocampo avversario, proprio da un’iniziativa del genere nasce il gol di Llorente.
In crescita dopo il ritorno dall’infortunio. Mette anzitempo la museruola a Brivio, limitandolo alla fase di copertura.
Prima del match qualcuno mormorava che il cileno si sarebbe contenuto perché in diffida. Sì, come no. Ruggiti, fiamme, gol e tanti saluti alla concorrenza. (dal 36′ s.t. PADOIN s.v.)
Se ce ne sarà bisogno in futuro lui è anche perfettamente arruolabile nel ruolo di proprietà di Andrea Pirlo. Ardore difensivo e tempismo rinascimentale.
Il mister lo riposiziona nel ruolo di mezz’ala spingendolo in posizione più offensiva del solito. Il francese può così mettere in campo tutte le sue doti e trovare l’ennesimo gol. Mezzo voto in meno per l’eccesiva sufficienze nel contrastare Bonaventura durante l’azione del gol nerazzurro. (dal 39′ s.t. PELUSO s.v.)
Le sue martellate dall’esterno danneggiano il muro difensivo dei padroni di casa, causando danni spesso irreparabili. Mezzo punto in più per lo stesso motivo di Pogba.
Vigoroso e dinamico. Non smette mai di correre infastidendo l’intero stadio per l’instancabile frenesia. Si inventa un gol trasformando un pallone morto in gol. (dal 36′ s.t. QUAGLIARELLA s.v.)
Non entra mai in partita, salvo entrarci nel momento giusto e firmare il tris che chiude il match.
Il 2013 della sua creatura manda al cimitero i nostalgici di Capello: 2,405 la media punti della Juventus in quest’ultimo anno solare. I confronti con il 2006 finiscono qui. Da ora in poi diventa questa Juventus il punto di paragone. Scusate se è poco.
(Francesco Davide Zaza – twitter@francescodzaza)