Torna la magia delle notti di Champions League. Entriamo nella seconda fase: da questo momento non si può più sbagliare, si decide tutto in 180 minuti. I primi 90 la Juventus li gioca domani: essendo arrivata prima nel gruppo E (davanti allo Shakhtar Donetks) la squadra di Antonio Conte ha guadagnato il diritto ad affrontare il ritorno in casa. Dunque, il primo atto degli ottavi di finale va in scena a Glasgow, contro il Celtic che nel suo girone è arrivato secondo dietro il Barcellona, prendendosi il lusso di battere i blaugrana al Celtic Park nella famosa notte che fece piangere Rod Stewart (un altro tifoso celebre è il leader diei Simple Minds Jim Kerr). Squadra tignosa che in casa si esalta, come la Juventus allenata da un ex centrocampista che ha fatto la storia del club (Neil Lennon), il Celtic può rappresentare un avversario ostico ma i bianconeri sono comunque favoriti, e dovranno dunque cercare di imporre il loro status a cominciare da domani sera, per non avere spiacevoli sorprese allo Juventus Stadium. Si gioca alle 20:45, arbitra lo spagnolo Undiano Mallenco.



Il Celtic Glasgow è una squadra pragmatica. Nelle sei partite del girone disputate ha segnato 9 gol, di cui uno su rigore. Essendo molto fisica è particolarmente temibile nei calci piazzati: quattro reti sono arrivate di testa, sette dei nove gol totali dentro l’area. Sono una formazione che non molla mai: lo dimostra la vittoria contro lo Spartak Mosca, arrivata nei minuti di recupero, e il modo in cui hanno chiuso contro il Barcellona, segnando il 2-0 nel finale. Sono 30 i tiri nello specchio (5 a partita) quasi equamente distribuiti tra area e fuori area; 18 non raggiungono il bersaglio. Gli scozzesi non fanno del possesso palla un loro punto di forza: appena il 38% a partita fa capire che la tattica di Lennon, in mancanza di qualità e tecnica rispetto ad altre squadre, è quella di aspettare l’avversario per poi colpire con le occasioni a disposizione. Questo fa capire che giocare contro di loro non sarà facile, perchè il Celtic è maestro nel chiudersi nella trequarti e creare densità davanti al portiere, in modo da non lasciare varchi. Dovrà essere brava la Juventus a far circolare velocemente il pallone e non perdersi in inutili giochetti; qui Anelka, acquistato proprio per la sua concretezza e fisicità, potrebbe davvero tornare utile. Quello messo in campo da Lennon dovrebbe essere il solito 4-4-2 con una spina dorsale formata dal difensore centrale Mulgrew, il c entrocampista centrale Wanyama (fratello minore di Mariga) e Georgios Samaras, attaccante greco con un passato in Premier League. Attenzione anche a Gary Hooper, già nel mirino della Juventus; e a Tony Watt, 18enne che ai biancoverdi è costato pochissimo e che ha già castigato il Barcellona nel girone. 



Anche in Europa la Juventus è abituata a imporre il proprio gioco. I bianconeri hanno un possesso palla medio del 49% che certo non è tantissimo ma comunque fa capire come si cerchi di giocare il pallone (ed è comunque in media con le formazioni migliori, escludendone tre o quattro). I dodici gol segnati dai campioni d’Italia nel girone (otto in area di rigore, solo uno di testa) arrivano grazie a 56 tiri nello specchio della porta (quindi poco più di nove a partita), dei quali 32 in area di rigore; tantissimi i tiri che non finiscono nello specchio, ovvero 62: la Juventus anche qui mostra una certa imprecisione (sul dato influiscono le due partite giocate contro il Nordsjaelland). L’arma in più è quella dei calci piazzati: con 51 angoli i bianconeri sono terzi nel conto dei tiri dalla bandierina, e con la batteria di saltatori che si ritrovano possono fare male al Celtic, che comunque da questo punto di vista si difende molto bene. In più la Juventus è imbattuta nella prima fase: solo Malaga, Borussia Dortmund e Schalke 04 hanno fatto altrettanto. La striscia di tre vittorie consecutive ci dice che la Juventus ha chiuso in salita il suo girone, evidentemente prendendo le misure alla competizione; adesso però sono passati due mesi e bisogna vedere come la squadra di Conte tornerà a giocarsi la Champions League. Non ci sarà De Ceglie, infortunatosi sabato contro la Fiorentina; gli altri sono tutti disponibili a parte i lungodegenti Chiellini, Pepe e Bendtner. Torna Bonucci che in campionato era squalificato, torna Asamoah dalla Coppa d’Africa (è arrivato quarto con il Ghana): bisognerà verificarne la condizione dopo il viaggio e i ritmi diversi della competizione, ma Conte vuole schierarlo da subito. In attacco probabile coppia di partenza quella vista contro la Fiorentina, Matri-Vucinic: le statistiche della serie A ci dicono che quando giocano insieme segnano più degli altri (8 reti) e con una media gol al minuto decisamente superiore. Matri inoltre ha segnato cinque gol nelle ultime sette partite.



 

Forster; Lustig, Ambrose, Mulgrew, Izaguirre; S. Brown, Wanyama, Ledley, Commons; Samaras, Hooper. All. Lennon

A disp: Zaluska, Rogne, Wilson, Ibrahim, Watt, Miku, Lassad

Squalificati:

Indisponibili:

 Buffon; Barzagli, Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Matri, Vucinic. All. Conte

A disp: Storari, Marrone, Peluso, Pogba, Giaccherini, Giovinco, Quagliarella

Squalificati: –

Indisponibili: Chiellini, De Ceglie, Pepe, Bendtner

 

Arbitro: Undiano Mallenco (Spagna)

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