La Juventus Primavera sta facendo molto bene quest’anno. Nonostante la recente eliminazione dal Torneo di Viareggio, il bilancio è più che positivo. Nel girone A del campionato Primavera i bianconeri sono primi con 44 punti, 7 in più del Torino (che però ha una gara in meno). Bene anche in Coppa Italia, dove i baby bianconeri hanno raggiunto la finale proprio a scapito dai cugini granata (incontreranno il Napoli). Non solo, c’è anche la NextGen Series, la “Champions League” di categoria, che vede la Juventus qualificata agli ottavi di finale dove se la vedrà coi norvegesi del Rosenborg (previsti il 7 marzo p.v.). Insomma, una stagione soddisfacente per la Primavera juventina, che annovera diversi giocatori interessanti. Due di loro, Stefano Beltrame ed Andrea Schiavone, sono già dei fuoriquota (nati nel 1993) e l’anno prossimo saranno professionisti a tempo pieno. Altri, come gli attaccanti Stefano Padovan e Leo Bonatini, promettono molto. Per parlare della Juventus Primavera ilsussidiario.net ha intervistato in esclusiva Marco Baroni, allenatore della squadra con cui l’anno scorso vinse il Torneo di Viareggio. Ecco le sue dichiarazioni.
L’anno prossimo per Stefano Beltrame si spalancheranno le porte del professionismo: per come lo conosce sarà meglio un’esperienza in prestito o l’aggregamento in prima squadra? Sono valutazioni che spettano alla società. Sicuramente Beltrame è un ragazzo pronto per fare calcio nel professionismo; poi quale sarà la migliore soluzione per lui devono valutarlo i dirigenti. Credo che possa sicuramente far bene sia aggregato alla prima squadra che in prestito.
Per Andrea Schiavone è ipotizzabile un percorso simile a quello di Luca Marrone, inserito gradualmente in prima squadra e poi trasformato in difensore? Anche Schiavone è un ragazzo di qualità, che quest’anno è rimasto qui solo perché non sono arrivate richieste adeguate. Lui, come anche Beltrame, dovrà come minimo accedere alla serie B; altrimenti, nelle categorie inferiori, si rischia di inserirli in un calcio difficilmente riconducibile a chi ha grandi qualità. Schiavone e Beltrame dovranno abbandonare la Primavera e trovare una collocazione importante, che sia un’aggregazione di supporto alla prima squadra o un’esperienza diversa, in cui però possano giocare tante partite.
Si dice che alla Juventus di Conte manchi un attaccante. Senza voler legare anzitempo i suoi attaccanti al discorso sulla prima squadra, crede che Padovan, Bonatini e Lanini abbiano i margini per stare in futuro nella rosa della Juventus? Il salto nella prima squadra è veramente importante, e qui stiamo parlando di ragazzi che hanno grandi qualità ma che devono fare dei percorsi di consolidamento. Penso a un attaccante come Immobile, che per anni ha fatto sfracelli in Primavera, poi si è affermato in serie B e adesso s’è affacciato in A. In Italia non è facile passare direttamente alla prima squadra, soprattutto nella Juve dove ci sono esigenze molto alte.
I suoi due centravanti, Stefano Padovan e Leo Bonatini, possono giocare insieme oppure sono giocatori alternativi? Sono molto simili, non si incastrano molto bene. All’occorrenza possono giocare insieme, però sono due attaccanti che prediligono avere vicino uno più agile, come Lanini o lo stesso Beltrame. Però sì, volendo possono giocare insieme perché sono due buoni attaccanti.
Ha già avuto modo di conoscere il nuovo acquisto di gennaio, Hasan Pepic? No perché ancora devo allenarlo. Dopo il Viareggio abbiamo staccato, riprenderemo sabato (oggi, ndr) e lo allenerò per la prima volta. Ho visto qualche breve filmato: è una mezzala sinistra, un giocatore che ha struttura e forza, però per adesso non so descriverlo oltre.
Siete ancora in corsa in campionato, Coppa Italia Primavera e NextGen Series: si può dire che l’ultimo Torneo di Viareggio non sia indicativo del vostro lavoro? Noi siamo giunti al Viareggio con 26 risultati utili alle spalle, di cui 24 vittorie. Siamo caduti sulla partita più abbordabile, con tutto il rispetto per la Juve Stabia.
Come si è spiegato la sconfitta?
E’ stata una partita che si è incastrata subito male. Siamo rimasti prima in dieci, poi addirittura in nove nel secondo tempo: ciononostante la squadra ha creato sette-otto palle gol. Sono quelle gare che nascono segnate, e poi è difficile dare una svolta.
Ha qualcosa da rimproverare ai suoi ragazzi? Sinceramente non molto. Con la Juve Stabia la squadra ha retto anche in nove, concedendo poco. Peccato perché stiamo bene, ma siamo incappati in una partita sfortunata. Del resto questo è il Torneo di Viareggio: anche l’anno scorso, quando abbiamo vinto, dissi che ci vuole anche un pò di fortuna per arrivare in fondo a questa Coppa.
Le semifinali sono Milan-Parma e Siena-Anderlecht: se la sente di indicare una favorita per la vittoria finale? Credo che all’ottanta per cento la finale sarà Milan-Anderlecht. Però al Viareggio anche le squadre che si difendono maggiormente possono metterti in difficoltà, come è capitato a noi. Sfugge da ogni previsione, però diciamo che vedo favorite il Milan e i belgi.
(Carlo Necchi)