Non si placa la polemica che coinvolge Antonino Pulvirenti e Andrea Agnelli. Il clima è teso da quel famoso Catania-Juventus dello scorso 28 ottobre: al Massimino i bianconeri vinsero 1-0, ma ci furono enormi polemiche per un gol regolare annullato a Bergessio, con decisione presa dal giudice di porta 40 secondi dopo che l’arbitro aveva convalidato. Allora successe di tutto: Pulvirenti minacciò di ritirare la squadra, si fece un gran parlare di quell’episodio. Pochi giorni fa, a margine della rielezione di Maurizio Beretta quale presidente di Lega, il presidente della società etnea era tornato a parlare della Juventus e di Agnelli con toni piuttosto aspri: “Agnelli è una zitella isterica”, aveva detto, “è in crisi di astinenza”. Agnelli aveva espresso dubbi circa la nomina del collega a consigliere federale: “Non si vede in Lega da 10 anni”, questo il parere del patron della Juventus. “Piuttosto spieghi lui: dice che la Lega non rappresenta la maggioranza del calcio, ma 14 società su 20 mi sembrano una bella maggioranza”, la risposta di Pulvirenti. Ancora una volta Pulvirenti ha voluto rincarare la dose, questa volta al termine dei lavori del consiglio di Lega: tornando a parlare di Catania-Juventus ha parlato del “più grande errore che sia mai esistito nella storia del calcio. Abbiamo protestato in modo forte ma per il resto sono errori, ne abbiamo subiti noi come le altre squadre; ci possono stare, fa parte del mondo del calcio, come sbaglia un giocatore così sbaglia l’arbitro”. Sembra quasi un voler porre fine alle polemiche, ma poi c’è la stoccata finale: “Oggi in Lega abbiamo posto le basi per il futuro. La Juventus non c’era? La sua mancanza non si è sentita, abbiamo lavorato bene”. Stessa cosa per Inter e Roma.