Finale con polemica al Dall’Ara. La Juventus batte il Bologna 2-0 e fa un altro passo verso lo scudetto, che sarebbe il secondo consecutivo; ma appena dopo la gara c’è stata un po’ di tensione, che ha fatto seguito a qualche intervento ruvido di troppo in campo (Bergonzi ha usato troppo il cartellino e forse Diego Perez avrebbe meritato di non finire la partita). Il motivo? Nei minuti finali Antonio Conte, forse infastidito da qualche coro e fischio di troppo, si è rivolto al pubblico bianconero chiedendo con ampi gesti l’applauso per i suoi giocatori, probabilmente “coinvolgendo” anche qualche sostenitore rossoblu che naturalmente non l’ha presa troppo bene. Al fischio finale Stefano Pioli ha apostrofato il secondo di Conte, Angelo Alessio, dicendogli “Non si fa così, portate rispetto”. Niente di grave: il tecnico del Bologna è comunque uscito dal campo stringendo la mano a Conte e facendogli i complimenti, senonchè poi ognuno è rimasto sulla sua posizione. “Ditemi voi cosa si può fare se non posso nemmeno esultare con i tifosi che soffrono da molti anni”, ha detto Conte. “A tanti dà fastidio quando vinciamo, ma non ci vedo mancanza di rispetto. Allora, perchè non parliamo di quelle persone con i bambini in braccio che ci insultano appena ci vedono? Siamo accolti male ovunque andiamo, anche oggi il nostro pullman è stato preso a bastonate e pietre”. Il salentino ha poi ripetuto il concetto: “Festeggio come e quando voglio, e sia chiaro che non ce l’avevo con i tifosi del Bologna”. E’ arrivata pronta anche la risposta di Pioli: “Non c’è nessun problema, ci siamo parlati e ognuno è rimasto della sua opinione: io ritengo che la sua esultanza sia stata esagerata perchè ce l’aveva anche con i nostri tifosi”. Finita qui: Pioli ha riconosciuto i meriti della Juventus ammettendo che la sconfitta per i suoi è stata meritata. Ora si volta pagina: per i bianconeri c’è la trasferta di San Siro contro l’Inter, il ricordo dell’1-3 dell’andata che ha interrotto la striscia di imbattibilità è ancora fresco, anche se sono passati quattro mesi e i nerazzurri sono scivolati in classifica.