Era il 10 maggio 1981. Una data lontana quasi 32 anni, ormai dimenticata e sepolta da altri episodi, altre discussioni, semplicemente offuscata dalla storia che, a volte, non aspetta nessuno. Ma i tifosi della Roma non hanno mai dimenticato: quel giorno i giallorossi si giocavano lo scudetto contro la Juventus, nello scontro diretto del Comunale. I bianconeri avevano un punto di vantaggio, i capitolini sognavano il sorpasso. Successe tutto all’80′ minuto: azione avviata da Carlo Ancelotti, cross di Roberto Pruzzo e il libero della Roma Maurizio Turone volò in mezzo all’area e di testa battè Dino Zoff. 0-1 e ribaltone? No: il guardalinee sventolò la bandierina, e Paolo Bergamo annullò. Finì 0-0, la Roma rimase dietro in classifica e a fine anno la Juventus fu campione d’Italia. Finimondo: quell’episodio, passato alla storia come “il gol di Turone”, contribuì non poco a inasprire le polemiche tra le due squadre, già calde per la rivalità sul campo. Le dichiarazioni di Zdenek Zeman sul doping bianconero sarebbero arrivate molto dopo, a rapporti già incrinati: quella partita di inizio maggio divenne un simbolo per dimostrare, a detta di tutti gli avversari, che la Juventus vinceva grazie all’aiuto degli arbitri. A distanza di 32 anni però in soccorso della Juventus arriva Carlo Sassi: all’epoca era il moviolista della Rai e oggi, ospite alla trasmissione radiofonica Il Circo Massimo condotta da Massimo De Luca (già volto Mediaset) ha rilasciato affermazioni decisamente scottanti: ha rivelato infatti che quella moviola, mostrata in televisione e contenente la “prova” della regolarità del gol di Turone, fu in realtà taroccata ad arte, e che invece il gol era in fuorigioco (e anche evidente). In che modo è stato possibile? All’epoca, come noto, le immagini erano su pellicola: dunque, si operava un montaggio video piuttosto complesso, e così le sequenze furono “riviste” per portare la prova di un errore arbitrale che avesse favorito la Juventus. Non entriamo nel merito, naturalmente: sono passati tanti anni, agli annali è rimasta la vittoria dei bianconeri in quel campionato e i tifosi della Roma pensano ancora oggi di essere stati derubati di un successo legittimo. Che le cose rimangano così, a ben guardare, non fa male a nessuno; certo, fosse vera la storia di Carlo Sassi, l’episodio non sarebbe propriamente ortodosso, e forse contribuirebbe a togliere qualche sassolino dalla scarpa della Juventus e della sua storia.



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