Andrea Pirlo ha sempre usato i piedi come principale mezzo comunicativo. Da anni siamo abituati ai suoi capolavori su tela verde, che siano punizioni nel sette, passaggi smarcanti o finte di corpo. Conosciamo Pirlo come un genio del calcio, un giocatore capace di giocate semplici e insieme perfette. Meno si sa dell’uomo Andrea Pirlo: la sua espressione fa invidia ai giocatori di poker, raramente tradisce stati d’animo sopra o sotto le righe. Nelle interviste la sua voce è quasi monotono, come la canzone di Elio. Può darsi però che mai come nel caso di Pirlo l’apparenza inganni: molti ex compagni, tra cui anche uno come Gattuso, ne hanno sempre evidenziato le doti carismatiche e la simpatia in spogliatoio. Quello che forse non si sa è una particolare passione dell’Andrea Pirlo uomo. Che dal 2007 possiede addirittura un vigneto, nelle colline bresciane in cui i calciatore è cresciuto tra una vendemmia e due calci al pallone. Possiamo immaginarcelo ragazzino, mentre si esibisce in palleggi con l’acino d’uva, poi calciato con precisione nel secchio; oppure adulto ed ex calciatore, passeggiante tra le vigne di campagna con la barba ancor più lunga (vai a capire perché quest’anno se la fa crescere). Del resto il gioco di Pirlo può essere inebriante come un vino pregiato, nella sua capacità di trascendere dalle situazioni ordinarie. Il rendimento del numero 21 in questa stagione è sempre eccellente: nonostante i 33 anni il centrocampista della Juventus continua ad essere fondamentale per la sua squadra, oltre che per la Nazionale. Che è di tutti: per questo speriamo che come il suo amato vino, il calciatore Andrea Pirlo invecchi più buono.



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