E’ la notte di Juventus-Bayern Monaco, la notte nella quale i bianconeri vanno a caccia di un’impresa mai riuscita nella loro storia: rimontare uno 0-2. Questo il punteggio maturato nell’andata dell’Allianz Arena, quando i bavaresi tolsero il fiato alla squadra di Conte e la batterono con le stesse armi che i piemontesi sono abituati ad usare, cioè pressing alto e ritmo indiavolato. Stasera però si gioca davanti ai 40.000 dello Juventus Stadium e i campioni d’Italia non hanno niente da perdere: o dentro o fuori, le mezze misure non esistono. Certo bisognerà stare attenti a non prendere gol, per questo non potrà essere un assalto all’arma bianca dal primo minuto; ma dovrà essere una gara offensiva, di battaglia a testa bassa e cercando di sfruttare tutte le (poche sulla carta) occasioni che il Bayern Monaco concederà. Arbitra Carlos Velasco Carballo, spagnolo: in Germania hanno avuto da ridire sulla sua designazione, per la paura che i tedeschi vengano sfavoriti da qualche ammonizione di troppo. 



“Ringraziamo Heynckes per le belle parole”. Antonio Conte ha la faccia di chi sa che ha un appuntamento con la storia ma potrebbe non presentarsi: gli occhi non sorridono, le parole sono cercate con cura, spesso lo sguardo è basso. Ma ci sono i guizzi del guerriero: “Speriamo che domani sera (stasera, ndr) in conferenza stampa Heynckes dica ‘Ve l’avevo detto'”. Già, perchè significherebbe che la Juventus ha passato il turno. “La distanza tra noi e loro c’è, ma non è quella che si è vista a Monaco. Sappiamo di avere giocato una gara sottotono, sappiamo che loro sono forti ma anche che noi possiamo fare decisamente meglio”. Stasera Conte si affiderà soprattutto ai lampi di Vucinic: “Deve credere di più in se stesso: è un uomo da 20 gol a stagione ma il primo a convincersene deve essere lui”. E poi il solito tasto: “Questo è solo il nostro secondo anno, e la dirigenza c’è da appena un anno in più. Quando mi dicono che all’andata si è vista la Juventus poù brutta degli ultimi anni rispondo: degli ultimi anni, quanti?”. Di fianco al tecnico salentino c’è Giorgio Chiellini: “L’attesa è forte, lo capisci passeggiando in città. Ci proveremo, senza gettarci all’arrembaggio”. I propositi di 4-3-3 sono accantonati, almeno all’inizio e perlomeno alla vigilia; a meno che non sia pretattica, Conte si affida al 3-5-2 che da tempo gli dà le migliori risposte. Anche perchè il buco lasciato a destra da Lichtsteiner impedisce di fatto di schierare la difesa a 4, che avrebbe consentito variazioni sul tema in modo più ampio. C’è Padoin su quella corsia, mentre Pogba è l’uomo designato alla mezzala destra, con fisicità, presenza nel gioco aereo e conclusioni dalla distanza come bagaglio da mettere in campo. L’attacco è composto dalla coppia Quagliarella-Vucinic: in particolare dovrà essere il montenegrino ad aprire la scatola difensiva del Bayern, in modo che il campano vi si getti dentro senza indugio. Per la fascia sinistra scelto Asamoah, che contro il Pescara ha dato buone risposte. Variazioni sul tema in corso d’opera: l’inserimento di una punta in più (necessariamente Matri) può aprire al 4-3-3, con l’abbassamento di Padoin e l’allargamento di Vucinic e Quagliarella, oppure la presenza di Giaccherini su una delle corsie. Oppure Vucinic come trequartista con due punte alle spalle, Chiellini da terzino sinistro e il sacrificio di Asamoah; ancora, un 4-2-3-1 con Marchisio dietro l’attaccante. Si vedrà, ma la parola d’ordine è: avanzare il baricentro e non indugiare.



C’è Caceres, l’uomo che avrebbe permesso la difesa a 4; tuttavia l’uruguayano risente ancora dell’incidente d’auto, il gonfiore non si è attenuato del tutto ed è difficile che Conte lo rischi. La soluzione alternativa si chiama Isla e lo hanno pensato tutti, ma lo scarsissimo utilizzo del cileno nel corso della stagione porta a ipotizzare che nella gara più delicata della stagione non si vorrà optare per una scelta che non abbia il 100% delle conferme. Restano così Matri e Giaccherini gli elementi che dalla panchina possono cambiare la gara: uno con il suo peso offensivo, l’altro modificando tatticamente la squadra e dandole ampiezza e varietà. Ci sono anche Peluso e De Ceglie, utili anche loro per modificare qualcosa dietro, ma difficilmente schierabili a meno che – ed è la grande speranza – non ci sia un risultato da difendere.



Arrivati a questa partita ci si guarda indietro e si pensa a quanto sarebbe servito un elemento come Simone Pepe. Che però in stagione ha giocato solo venti minuti: rimpianto inutile. Fuori, e da tempo, anche Bendtner; un guaio muscolare rende indisponibile Anelka che, chissà, avrebbe potuto fare comodo. Non c’è nemmeno Marrone, mentre Giovinco è sfortunatissimo: due infortuni nelle ultime due gare di campionato, è costretto a saltare la sfida. Naturalmente le assenze più pesanti riguardano Lichtsteiner e Vidal: entrambi ammoniti a Monaco (simulazione per lo svizzero, fallo di mano per il cileno) erano diffidati e dovranno guardare la partita dalla tribuna.

Intanto, Jupp Heynckes ha voluto mettere fine da subito alle polemiche per l’arbitro spagnolo: “Velasco Carballo è una garanzia”. E stop. Poi si è profuso in complimenti per la Juventus, come del resto aveva già fatto una settimana fa: “E’ una squadra eccezionale, riesce a trasformare l’impossibile in possibile. Noi rimarremo fedeli al nostro modo di giocare, sappiamo come fermarli e batterli. In più, abbiamo sufficiente esperienza per reggere la pressione e l’ambiente ostile”. Al di là dei novanta minuti, i temi principali sono stati due: la “dichiarazione di guerra” di Vucinic e l’uscita di Beckenbauer su Buffon. Sulla prima: “Credo che il termine guerra non si addica al calcio, Vucinic ha un po’ esagerato”. Sulla seconda: “Buffon mi ha colpito, parate a parte, quando ha scelto di restare alla Juventus anche in serie B. E’ stato un grande gesto e credo che Gigi per il nostro sport sia una leggenda”. Parole raccolte da Neuer: “All’andata ha preso due gol imparabili, è un riferimento per tutti noi e un ottimo giocatore”. A dire il vero, un po’ tutti si sono affrettati a correggere il tiro pur cercando di non andare apertamente contro il Kaiser (“ha esagerato”, ha detto Rummenigge). Il piano partita non cambia, e nemmeno gli uomini: Robben all’andata era entrato dopo pochi minuti, dunque l’idea sarà la stessa, con l’olandese a far salire la squadra e Muller a occuparsi in prima battuta di Pirlo, mentre Mandzukic darà fastidio a Bonucci anche se senza pressarlo in maniera ossessiva. L’unica variazione a livello di uomini è al centro: Javi Martinez torna dalla squalifica e toglie il posto a Luiz Gustavo, che pure non aveva demeritato e anzi aveva propiziato il secondo gol. Da tenere d’occhio in particolare Ribery, l’elemento più in forma dei bavaresi; dietro Van Buyten e Dante giocheranno in uno contro uno contro gli attaccanti della Juventus, ma questa volta in maniera più protetta da Schweinsteiger e dai terzini, che probabilmente spingeranno di meno senza però rinunciare alla fase offensiva.

Le alternative ci sono eccome: alla Juventus fa paura in particolar modo Anatoly Tymoschuk, che già nel 2009 aveva segnato il gol della staffa a Torino in quel tristissimo 1-4. In senso assoluto naturalmente il pericolo pubblico maggiore in uscita dalla panchina è Mario Gomez, che tra l’altro è anche nelle mire dei bianconeri (una delle idee per l’attacco) e i gol li sa fare anche se ora gioca meno. C’è anche Claudio Pizarro, uomo di coppa, e il giovane Shaqiri, anche se la sensazione è che lui entrerà solo a risultato eventualmente acquisito. Detto di Luiz Gustavo, Heynckes può poi contare su Jerome Boateng, un difensore in più da mettere in campo per chiudere l’area.

Badstuber, di cui il Bayern Monaco ha imparato a fare a meno; e naturalmente Toni Kroos, che si è fatto male all’andata e purtroppo sarà costretto a saltare tutte le partite da qui al termine della stagione.

 

 

 Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin, Pogba, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Quagliarella, Vucinic. All. Conte

A disp: Storari, M. Caceres, Peluso, De Ceglie, Isla, Giaccherini, Matri

Squalificati: Lichtsteiner, Vidal

Indisponibili: Marrone, Pepe, Bendtner, Anelka, Giovinco

 

 Neuer; Lahm, Van Buyten, Dante, Alaba; Javi Martinez, Schweinsteiger; Robben, Muller, Ribery; Mandzukic. All. Heynckes

A disp: Starke, J. Boateng, Luiz Gustavo, Tymoschuk, Shaqiri, C. Pizarro, Mario Gomez

Squalificati: –

Indisponibili: Badstuber, Kroos

 

Arbitro: Velasco Carballo (Spagna)

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