La Juventus ha praticamente vinto lo scudetto. I bianconeri temevano il trittico Lazio-Milan-Torino, probabilmente l’ultima possibilità per il Napoli di avvicinare la banda Conte e metterle pressione nel finale di stagione. Invece, è finita che la Juventus ha addirittura guadagnato due punti sui partenopei; con la vittoria sui rossoneri, anche l’ultimo ostacolo è caduto, e ora serviranno quattro punti nelle ultime cinque partite per mettere le mani sul secondo scudetto consecutivo. Intanto Conte ha presentato per la seconda volta consecutiva il 3-5-1-1: un solo attaccante (Vucinic) con il supporto di Marchisio. Una scelta che infoltisce il centrocampo dando più solidità in fase difensiva, che Conte ha giustificato dicendo che in questo momento uno come Pogba non può rimanere fuori. Per il futuro si andrà avanti così, oppure si tratta di un semplice esperimento dettato anche dalle caratteristiche di una rosa che il prossimo anno potrebbe cambiare? Lo abbiamo chiesto a Carlo Nesti, che in esclusiva a Ilsussidiario.net ci ha dato il suo parere in merito, parlando anche delle strategie sul mercato estivo. 



La Juventus e il 3-5-1-1: come hai visto la squadra con questo modulo? La mia opinione è la stessa che riguarda la difesa a 3: quando ci sono stati periodi in cui i tre giocatori erano al massimo della forma, valeva la pena subire tutte le critiche del mondo sul fatto che Juventus e altre squadre italiane fossero le uniche in Europa a giocare con la difesa a 3. Quando hai Barzagli, Bonucci e Chiellini così, ti puoi permettere di giocare in quel modo.



Vale lo stesso discorso per il centrocampo? Anche qui, dipende dalle prestazioni individuali. Penso sempre con rimpianto alla partita di Monaco, contro il Bayern: se Vucinic fosse stato in buone condizioni, Conte avrebbe schierato questo tipo di modulo. Per partite di contenimento, schierare contemporaneamente Marchisio, Pogba e Vidal insieme a Pirlo dia vita a un centrocampo eccezionale e invalicabile.

In fase di possesso palla invece? Il discorso cambia. Gli incursori ai quali Vucinic fa da “aprivarchi” non hanno la profondità per potersi esprimere. Parlo di Marchisio, Pogba e Vidal, ma anche Lichtsteiner e Asamoah. Senza spazio, naturalmente la squadra finisce con l’essere una formazione prevedibile. E poi con questo Marchisio…



C’è un problema particolare? Non è quello che conosciamo, probabilmente una tonsillite cronica, che non passa mai; e poi Pirlo non è più continuo come l’anno scorso. Insomma, qualsiasi modulo non può prescindere dalla forma dei singoli; può essere ottimo per garantire un certo tipo di risultati, ma se gli interpreti non sono in forma non funziona comunque.

Per l’anno prossimo, il sacrificato può davvero essere Vidal? 

La Juventus non è messa male come ad esempio l’Inter, ma non è messa bene come il Napoli, che a livello di bilancio sono i due estremi. Sta nel mezzo, e non ha molti soldi da spendere. Bisogna quindi accettare una situazione di questo genere.

Ovvero? La prima alternativa è tenere Vidal e accontentarsi di Llorente, sperando che questo giocatore si riprenda, perchè quest’anno non ha mai giocato e contro il Real Madrid, partita che io ho visto o commentato, non ha toccato palla. La seconda alternativa è, visto che non c’è intenzione di spendere, cedere Vidal per arrivare a Ibrahimovic o Sanchez, e i due nomi non sono fatti a caso. Personalmente, penso una cosa.

Quale? Credo che Llorente, se torna a essere il giocatore che io ho ammirato per molti campionati e che potrebbe benissimo essere titolare in Nazionale, la Juventus può confermare questo centrocampo. La vera scommessa è capire se questo giocatore, con la maglia bianconera nel campionato italiano, farà le stesse cose che faceva con l’Athletic Bilbao. 

Altrimenti, mi parlavi di Ibrahimovic e Sanchez… E’ la coppia offensiva alla quale in questo momento la Juventus sta pensando. A parte Vucinic, tutti gli altri attaccanti sono in discussione e, in caso di buona offerta, possono partire. 

 

(Claudio Franceschini)