Prima contro ultima in classifica. Eppure, la partita stava diventando difficile per la capolista: il risultato di Juventus-Pescara è stato bloccato sullo 0-0 fino al 28′ minuto del secondo tempo. La classica partita in cui la grande costruisce tanto, ma per un motivo o per l’altro (imprecisione, testa al Bayern, bravura di Pelizzoli) non riesce a passare in vantaggio, e così si espone a grandi rischi. Parte della colpa era anche di Mirko Vucinic, soprattutto per il clamoroso errore nei primi minuti della ripresa, quando aveva calciato nettamente fuori da pochi metri su una corta respinta del portiere avversario. La liberazione è arrivata per tutto lo Juventus Stadium quando lo stesso attaccante montenegrino ha trasformato il calcio di rigore concesso per fallo di Rizzo (anche espulso) su Vidal. Per questo motivo la sua esultanza è stata più grande di quanto ci si potesse aspettare, con tanto di “spogliarello” dei pantaloncini, rimanendo in mutande e maglietta, cosa che gli ha pure evitato l’ammonizione che sarebbe certamente arrivata nel caso opposto. Nel giro di altri cinque minuti sono poi arrivati un gol annullato per fuorigioco e infine la doppietta che ha esaltato Vucinic e tutta la Juventus, nonostante i brividi finali per il gol-capolavoro di Cascione, che ha ridotto al minimo scarto il margine tra la testa e la coda del campionato.



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