La classica partita già scritta prima di iniziare, si svolge come previsto. Juventus Pescara infatti si chiude sul risultato di 2-1, con i bianconeri che si aggiudicano tre punti scontati ma importanti per la corsa scudetto. Certo, la Vecchia Signora deve faticare molto più del previsto per portare a casa il bottino pieno, ma c’è da dire che mai qualcuno ha avuto dubbi sul fatto che prima o poi, il gol sarebbe arrivato. Del resto, si scontravano la squadra di casa, campione in carica e prima, col miglior attacco e miglior difesa, contro la squadra ospite, neopromossa e ultima, con peggior attacco e peggior difesa. Il range tra gol fatti e subiti, alla fine, è stato minimo, diversamente dall’andata. Ma le statistiche integrano il tabellino finale, rivelando un divario così grande che era difficile pensare sarebbe andata in modo diverso. Già il possesso palla, infatti, rivela un divario netto: 64% è un numero che lascia poco spazio all’immaginazione, specie se accompagnato dal 60% dei contrasti vinti, da 6 calci d’angolo contro 2, da 601 passaggi contro 336, di cui solo il 10% lunghi, 90% dei quali andati a buon fine. 26 cross (a 12), 30% riusciti (contro solo l’8% per gli abruzzesi). Ma la differenza decisiva si è vista nella fase offensiva, sebbene ci siano stati solo 2 gol a 1. 31 tiri totali a 4, 13 nello specchio a 2, 5 respinti, 14 da fuori, 17 da dentro l’area. Numeri, per farla provocatoriamente semplice, da Bayern.
Effettivamente, lo svolgimento del primo tempo conferma le previsioni, e se il risultato è fisso sullo 0-0 è frutto solo della sfortuna bianconera (palo di Quagliarella) e della strepitosa prestazione di Pelizzoli, che para tutto il parabile, e forse anche di più. La sensazione è che comunque il gol possa arrivare da un secondo all’altro, dato che la pressione bianconera è continua e assoluta dall’inizio alla fine del tempo. Diverse le occasioni per la Juve, che a livello difensivo non deve mai preoccuparsi, ed è libera di pensare solo alla fase offensiva. Attacca bene su entrambe le fasce, ed ottimi sono anche gli inserimenti centrali dei mediani.
Nel primo quarto d’ora in realtà i bianconeri si affidano solo al tiro da fuori, con Vucinic e soprattutto Pogba, ma la mira è scarsa. Affilate le lame, si comincia a far sul serio, e Giovinco al 17′ sfonda centralmente, ma è murato all’ultimo da Pelizzoli. Il portiere blocca anche Vucinic al 24′, ma è magistrale su Vidal al 26′, quando blocca il piattone a botta sicuro del centrocampista. Alla mezzora esce Giovinco per infortunio, ed entra Quagliarella, mattatore all’andata con una tripletta. Proprio Quagliarella, dieci minuti dopo, ha una grandissima occasione, quando riceve al limite e calcia col destro a incrociare: la deviazione di Pelizzoli è impercettibile ma decisiva, perchè manda la palla sul palo, evitando così il gol. Passano tre minuti, e ancora Pelizzoli compie un vero miracolo, volando ad angelo sulla sua sinistra e parando a mano aperta la conclusione angolata di Giaccherini. La sensazione è che il muro non reggerà ancora molto, ma per farlo la Juve non potrà non tenere questa intensità…Pelizzoli permettendo.
La ripresa si apre come si era chiuso il primo tempo, con la Juve che attacca a più non posso, e il Pescara che si salva in extremis, spesso ancora grazie al suo portiere, come al 68′, quando Vucinic inventa un corridoio per Lichtsteiner che sul fondo crossa per il libero Quagliarella: sarebbe gol, se Pelizzoli non azzeccasse l’uscita, intercettando la sfera. Tuttavia, non si pretende che tutti i componenti abruzzesi tengano lo stesso livello dell’estremo difensore: e così, al 72′, viene dissipata tutta la fatica accumulata fino ad allora, in quanto dopo uno schema su punizione, Vidal si trova solo davanti a Pelizzoli: Rizzo, a cui evidentemente non sono bastate tutte le parate fin lì per aver fiducia nel suo portiere, preferisce stendere il cileno, beccandosi il cartellino rosso. Vucinic trasforma, e finalmente il risultato è sbloccato. La Juventus si galvanizza, e già quattro minuti dopo il montenegrino raddoppia. L’eurogol di Cascione è solo per il tabellino e l’orgoglio del talentuoso senatore pescarese, la partita invece non subisce altri shock, e si avvia alla fine. Vittoria dunque quasi scontata e fondamentale per la Juve, nonostante la sua difficoltà: scudetto molto più vicino, e testa solo al Bayern Monaco. Ah, loro campioni di Germania lo sono diventati già oggi.
Il vantaggio della Juve arriva solo al 73′, peraltro su rigore. Punizione dal limite per i bianconeri, e in assenza di Pirlo si opta per uno schema. Riesce alla perfezione, tanto che in tre tocchi Vidal è messo davanti al portiere, e probabilmente segnerebbe se Rizzo non lo stendesse. Calcio di rigore ed espulsione sacrosanti, dal dischetto si presenta Vucinic che calcia forte a destra. Pelizzoli intuisce, ma non ci arriva. Al 78′ il raddoppio, sempre di Vucinic. Servito spalle alla porta, si gira grazie allo scivolone di Arce, in marcatura su di lui, e dal vertice dell’area piccola esplode un destro a giro che trafigge Pelizzoli. Il gol della bandiera è di Cascione, che all’83’ prende palla sulla trequarti e, avanzato fino ai 25 metri dalla porta, da destra esplode un magistrale sinistro che si insacca sotto l’incrocio, a Pelizzoli battuto.
 Antonio Conte, ai microfoni di SkySport analizza la vittoria col Pescara, commenta il siparietto con Vucinic e butta il pensiero alla supersfida col Bayern: “Sembrava una partita stregata – ha esordito -. Abbiamo tirato da tutte le parti prendendo il palo o trovando il portiere, poi hanno segnato un gol incredibile. Forse dovevamo stare più tranquilli e sereni, avevamo paura di rovinare tutto come contro la Samp. Non è stata una vittoria semplice, ma sono contento per i tre punti che ci avvicinano al nostro obiettivo di vincere lo scudetto. Vucinic? Gli ho detto che ha fatto una partita pessima eppure ha segnato due gol, figurarsi se avesse giocato bene… E’ importante che abbia segnato, spero che sia di buon auspicio per il Bayern. Ho dato una giornata libera a tutti perché questi tre punti sono fondamentali. Giovinco? Dovrebbe essere uno stiramento al collaterale, per mercoledì è impossibile che recuperi”. Amare ovviamente le parole di Nobili, co-allenatore dello sconfitto Pescara: “Quando si perde non si è mai soddisfatti, anche se credo che abbiamo giocato meglio rispetto alle altre volte. Alla fine la gara è stata decisa da un rigore che c’era, ma l’espulsione è stata comunque severa. Non era ultimo uomo e la punizione da cui è scaturita era a nostro favore, non per loro. Conoscevamo il valore di Pelizzoli, sapevamo di poter contare su di lui e l’infortunio di Perin lo ha agevolato”. (Giovanni Gazzoli – @giogazzoli)



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