In Germania, la dichiarazione di Mirko Vucinic ha fatto scalpore. Galvanizzato dalla doppietta contro il Pescara, il montenegrino a caldo si è lasciato andare a parole forti per descrivere il tentativo di rimonta della Juventus contro il Bayern Monaco: “Mercoledi andiamo in guerra”. Dalle parti di Monaco di Baviera non l’hanno presa troppo bene: certo sarà pretattica, ma i giornalisti arrivati a Torino hanno cercato di puntare la conferenza stampa della vigilia su questo piuttosto che sui temi tattici della partita di Champions League. Manuel Neuer e Arjen Robben però non sono caduti nel tranello: loro in campo ci vanno tutte le settimane e sanno bene quali possono essere le atmosfere di una partita simile, soprattutto in casa di chi si trova sotto nel punteggio. Certo hanno detto la loro, trovandosi su posizioni ovviamente identiche (“strano che abbia parlato di guerra, non te lo aspetti da un calciatore”, Neuer; “Parlerei più di impegno, la guerra c’entra poco”, Robben), ma poi hanno preferito concentrarsi sui novanta minuti. Partono dal doppio vantaggio costruito all’Allianz Arena, perciò sono piuttosto in fiducia; anche perchè sabato hanno ufficialmente vinto il campionato, cosa che si sapeva più o meno da dicembre. “E’ stato molto importante vincere il mio primo titolo tedesco”, ha detto Neuer, “conquistare un trofeo è bellissimo e ci ha dato una grande carica per domani sera. Abbiamo festeggiato un po’ tornando da Francofortte ma nulla di più, ci siamo preparati benissimo per questa partita”. Sulla quale ha detto: “L’importante è entrare in campo concentrati e segnare un gol per mettere al sicuro il risultato. Da parte mia, spero di non subire troppi tiri”, ma nemmeno lui ci credeva più di tanto. E su Vucinic: “Quando è entrato all’andata ci ha messi in difficoltà”. Gli fa eco Arjen Robben: “La nostra posizione è ottima, abbiamo due gol di vantaggio e siamo consapevoli della nostra forza. Nel calcio però non si può mai sapere. L’andata? Non ci pensiamo, dobbiamo solo essere sereni e giocare come vogliamo”. La Juventus conta molto sull’atmosfera del proprio stadio, chiamato ancora una volta a una grande notte come era stato per il Chelsea. L’esterno olandese però minimizza con alzata di spalle: “Sappiamo cosa ci aspetta, abbiamo già giocato in stadi pieni: siamo pronti”. La speranza è che la Juventus lo sia di più. 



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