Chi pensava che tutti i tasselli riguardanti il giro di allenatori dell’imminente estate fossero già tutti al loro posto potrebbe avere delle sorprese. Grosse sorprese. Le prime manovre ci sono state: sembra una partita a scacchi multipla, un giocatore muove una pedina, l’altro fa la contromossa, un terzo si inserisce. E’ risaputo però che prima di poter gridare allo scacco matto è necessario spostarsi sulla scacchiera con abilità, sistemare alfieri e torri con una strategia ben precisa, costruire un gioco che porti a ingabbiare il re avversario. Così stanno facendo le società. La prima mossa è arrivata dalla zona più inaspettata d’Europa: Manchester, ma la parte rossa della città. Sir Alex Ferguson ha dichiarato l’addio dopo 27 stagioni (alla panchina, non certo al club): terremoto? No, perchè 24 ore dopo i Red Devils hanno ufficializzato l’ingaggio, per le prossime sei stagioni, di David Moyes. Che allenava l’Everton, una panchina “minore” dove ora è possibile si vada a sedere Roberto Di Matteo. Niente Mourinho dunque – destinato ora più che mai al Chelsea – ma nemmeno Antonio Conte: attenzione però, perchè le tribolazioni per i tifosi potrebbero non essere finite qui. Nella giornata di ieri sono emerse voci e indiscrezioni secondo le quali la Juventus non avrebbe intenzione di spendere sul mercato se non attraverso i soldi ricavati dalle cessioni; una strategia che al tecnico salentino non va giù, e l’ha fatto ampiamente capire. A questo punto si possono aprire varie strade: la società può accontentare Conte, e allora finirebbe tutto. Nel caso invece non lo facesse, c’è anche la possibilità che l’allenatore si prenda un anno sabbatico: così facendo non tradirebbe tecnicamente la Juventus, ma di fatto rifiuterebbe di guidare una squadra che non ritiene all’altezza delle grandi d’Europa. Non solo la pista estera dunque (resterebbero vive, ma remote, le possibilità Real Madrid e PSG); il problema però è: chi prenderebbe la Juventus nel caso Conte saluti? Indiscrezioni raccolte in esclusiva da Ilsussidiario.net rivelano che la società bianconera, che ovviamente punta con tutti i mezzi alla conferma di Conte, si prepara al peggio e pensa a Walter Mazzarri. Se ben ricordate, prima di rivolgersi al salentino la Juventus aveva esplorato la pista del tecnico livornese, che poi era rimasto a Napoli ma aveva decisamente ammiccato al Piemonte. Rischia di ripetersi la stessa situazione: anche con il secondo posto ufficialmente raggiunto Mazzarri non scioglie i dubbi sul suo futuro. Il perchè è semplice: sta aspettando qualche altra proposta concreta. Sicuramente la Roma, che ha in lui il suo principale obiettivo; ma a Trigoria potrebbe finire Massimiliano Allegri, e non è ancora chiaro cosa Sabatini e Baldini (se rimarrà) vorranno fare sul mercato. Soprattutto, il bivio di Mazzarri è chiaro: rimanere a Napoli vorrebbe dire essere obbligati a fare meglio di quest’anno, ma in soldoni “meglio” significa solo vincere lo scudetto. Viceversa, la separazione dai partenopei sarebbe in funzione del tentativo di rilanciare una squadra in difficoltà (per esempio riportando in Champions League la Roma) o andare a casa della migliore. Oggi, la Juventus. Ecco perchè Mazzarri non ha ancora deciso:
Certo c’è sempre l’ipotesi che De Laurentiis gli costruisca la squadra dei sogni, ma finchè non si chiarisce questo punto non arriveranno accordi. Dovesse realmente finire così, il giro partirebbe immediatamente: Vincenzo Montella giusto ieri ha fatto sapere che allenare il Napoli non gli dispiacerebbe, e la panchina sarebbe libera. Alla Fiorentina andrebbe Stefano Pioli, che ha rinnovato con il Bologna ma non direbbe no alla proposta di una società che giocherà in Europa e ha grandi ambizioni. A quel punto, la Roma scioglierebbe le riserve chiamando Allegri. Resterebbe il Milan: che può davvero richiamare Seedorf, promuovere Inzaghi (difficile: è destinato alla Primavera) o anche esplorare quella vecchia idea Donadonidi cui si era già parlato.
(Claudio Franceschini)