La Juventus è Campione d’Italia 2012-2013. Superando per 1-0 il Palermo grazie a un rigore realizzato da Vidal, la Juventus conquista lo scudetto numero 29 (31 per chi considera anche i due titoli tolti dopo i fatti di Calciopoli), il secondo consecutivo con Antonio Conte allenatore. Una cavalcata trionfale e inarrestabile, conclusa al termine di un dominio assoluto quando ancora mancano tre giornate alla fine del campionato. Sempre in testa, dalla prima giornata fino allo scudetto, la Juventus non è mai stata realmente impensierita dagli avversari, sempre più lontani, partita dopo partita. Alla fine del girone di andata i bianconeri (a 44 punti) potevano contare su 6 lunghezze di vantaggio su Napoli e Lazio, 9 su Inter e Fiorentina, 12 sulla Roma e 15 sul Milan: ecco, nessuno di questi distacchi è diminuito durante tutto il girone di ritorno. IlSusidiario.net ha contattato in esclusiva Giancarlo Padovan, noto giornalista e opinionista di fede bianconera, con il quale ha commentato la vittoria della Vecchia Signora.



Iniziamo da un giudizio generale… La Juventus vince un campionato in cui praticamente non ci sono stati avversari. Difficile dire se sia stato maggiore il suo merito o il demerito delle altre squadre, ma senza dubbio è il Napoli, dopo una stagione di questo tipo, a dover recriminare di più.
Come mai?
Il Napoli ha fatto una stagione straordinaria, questo è indubbio, ma è altrettanto vero che quest’anno ha avuto la grande possibilità di contendere lo scudetto alla Juve fino all’ultima giornata. Questo non è avvenuto, nonostante la Juve abbia utilizzato molte energie in Champions, quindi è chiaro che la squadra di Mazzarri non è stata in grado di approfittare fino in fondo di questi vantaggi e, ovviamente, di battere la Juve sul terreno di gioco.
Però al momento la formazione di Conte è decisamente superiore, non crede?
La Juventus è senza dubbio più forte sul piano collettivo, meno su quello individuale, differenze che poi abbiamo visto durante gli impegni europei. Detto questo, è ovvio che i bianconeri hanno meritato lo scudetto, di fatto mai messo in discussione, offrendo spesso anche prestazioni eccellenti. Non mi ha convinto solamente nelle ultime giornate, quando ha rispolverato questo 3-5-1-1 che molto probabilmente doveva essere adottato nella gara di andata a Monaco. Adesso, però, dopo aver dimostrato di essere la squadra più forte del campionato di Serie A e dopo due scudetti consecutivi, la Juve deve assolutamente puntare più in alto.
Ai vertici dell’Europa che conta? Sicuramente. Quest’anno è arrivata tra le prime otto, l’anno prossimo dovrebbe riuscire almeno ad essere tra le prime quattro. Anche se credo che la volontà di Conte si vada a scontrare con la società.
Sotto quali aspetti in particolare?
Conte sa bene che per mettere in piedi una squadra competitiva in Europa è necessario spendere tanto e bene. Francamente non so quanti milioni di euro la Juve possa oggi mettere su un mercato dove cifre importanti si impegnano praticamente per un solo giocatore. Probabilmente ci vorrà ancora un po’ per vedere la Juve dominare in Europa, però intanto credo ci siano tutti i presupposti per vederla protagonista già dal prossimo anno.
Quali crede siano stati i grandi meriti di Conte in questa stagione?
I meriti di Conte sono sostanzialmente gli stessi dell’anno scorso. In questa stagione ha pareggiato di meno e vinto di più, quindi ha il merito di aver giocato partite quasi mai attendiste e di aver tenuto sempre alta la concentrazione della squadra, anche nei momenti più complicati. Resta comunque il fatto che nella Juve il vero vincitore è il gruppo.
Se proprio volessimo trovare un uomo “simbolo” di questo 29esimo titolo?



Direi Vidal, un giocatore andato in doppia cifra senza neanche essere un attaccante. Se quindi volessimo dare un volto a questo scudetto userei il suo, che tra l’altro è anche quello del giocatore più ricercato dal mercato straniero.

Cosa dovranno fare gli altri maggiori club italiani per allinearsi a questi livelli?

Qualche squadra ha già avviato il proprio progetto, come il Milan, anche se non so come andrà a finire. Le idee di Berlusconi non sono né univoche né coerenti con un progetto del genere e con quelli che sono lo spirito e il lavoro dell’allenatore, mentre l’Inter ha iniziato a fare un lavoro in prospettiva che potrebbe anche farsi interessante. Possiamo dire, però, che entrambe le formazioni stanno facendo ciò che la Juve è stata costretta a fare diversi anni fa dopo lo scandalo, cioè una sorta di riedificazione necessaria quando un ciclo finisce, per un motivo o per un altro. Francamente credo che sia però il Napoli, in prospettiva, la squadra che potrà fare di più.



Come mai?

A cominciare dal presidente, che può piacere o meno. De Laurentiis sa scegliere sul mercato uomini importanti, sa realizzare profitti, sa mantenere il bilancio non solo in pareggio ma in utile e sa rimpiazzare al meglio i giocatori che se ne vanno. Dopo la partenza di Lavezzi, per esempio, il Napoli è migliorato tantissimo. Quest’anno probabilmente se ne andrà Cavani, ma de Laurentiis saprà investire al meglio i soldi che otterrà dalla cessione, fino a rendere il Napoli la vera antagonista della Juve già dal prossimo anno.

Un’ultima domanda: Conte sarà ancora l’allenatore della Juve?

Assolutamente sì, per diversi motivi. Innanzitutto perché non credo vi siano al momento richieste particolari ed esplicite da parte di altri club: Conte è certamente tenuto sotto osservazione da molte squadre e forse, attualmente, solo il Paris Saint Germain potrebbe essere l’unico importante club con la panchina vacante visto l’imminente addio di Ancelotti. Non so se Conte resterà a lungo alla Juve, ma certamente lo vedremo a Torino anche il prossimo anno.

 

(Claudio Perlini)