E alla fine, il giorno è arrivato: Antonio Conte si sposa. Con un anno di ritardo, perchè le vicende legate al calcioscommesse che avevano infiammato la scorsa estate avevano fatto slittare la data. Oggi però, presso la chiesa dei Santi Angeli Custodi di Torino, l’allenatore della Juventus si unisce in matrimonio con la compagna Elisabetta Muscarello, conosciuta come nelle favole perchè era la sua vicina di casa quando l’allora calciatore arrivò a Torino (lei aveva 16 anni, lui 22) anche se la scintilla è scoccata solo più tardi, come lo stesso Conte racconta nella sua autobiografia. Già alle 16:15 200 tifosi si erano radunati davanti alla chiesa: Conte era già arrivato “scortato” da mamma Ada, accolto dagli applausi e dai cori dei presenti. Gessato grigio impeccabile, il tecnico salentino ha sorriso, stretto mani, salutato i fan; cinque minuti dopo è stato raggiunto dal padre Cosimino e dai fratelli, per l’occasione testimoni di nozze, Daniele e Gianluca. Alle 16:30 ecco Elisabetta: lungo strascico e schiena scoperta, la futura moglie era accompagnata dalla figlia Vittoria, cinque anni e mezzo, per l’occasione paggetta e applauditissima dalla folla, anche perchè volto noto delle feste scudetto in campo (era lei a reggere l’enorme tricolore con il numero 31, sul prato dello Juventus Stadium). La cerimonia è iniziata e, scrive Tuttosport, gli invitati sono 380: tra questi la dirigenza attuale con Angelo Alessio, tra i primi ad arrivare, Marotta, Paratici, Nedved e l’amministratore delegato Aldo Mazzia, ma anche quella vecchia di cui Conte è stato calciatore. Inevitabile l’applauso, lungo e sentito, per Luciano Moggi, accompagnato da Antonio Giraudo e Roberto Bettega. Poi, gli amici: come Giorgio Perinetti, con il quale per una volta non si faranno trattative di mercato; e Giampiero Ventrone, ex preparatore atletico della Juventus, che con Conte ha lavorato anche a Bari e tra poco partirà per Ajaccio, voluto da Fabrizio Ravanelli nel suo staff. Assenti invece altri invitati: come i giocatori della Juventus impegnati con le varie Nazionali (il blocco Azzurro è già volato in Brasile), ma anche Giovanni Trapattoni – il primo allenatore alla Juventus, che lo lanciò titolare – e Arrigo Sacchi, che è stato uno dei suoi maestri. Parlare di calcio, come detto, è vietato: a Conte sarà impedito, se mai ce ne fosse bisogno, da Elisabetta. Da domani però, siamo sicuri, Antonio sarà nuovamente al lavoro, per costruire la Juventus del prossimo anno. Intanto, tanti auguri a lui e signora.



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