Una parata di vecchie glorie, quella andata in scena ieri al Santiago Bernabeu; qualcuno ha smesso da poco, altri hanno appeso le scarpe al chiodo da quasi vent’anni, quasi tutti farebbero la differenza anche oggi. Real Madrid-Juventus, sfida tra “leggende” dei due club, era una partita benefica; organizzata per devolvere fondi alla Croce Rossa Spagnola che li avrebbe poi utilizzati per fornire borse di studio a ragazzi in difficoltà economica. Una grande festa, con i giocatori abbracciati prima del fischio d’inizio e tanti sorrisi durante la partita; però si sa, quando il pallone inizia a rotolare si vuole sempre e comunque vincere. Figurarsi poi se in campo c’erano calciatori che nelle loro carriere hanno sollevato tanti trofei e sono stati impegnati in Europa e nel mondo ai massimi livelli. Così, è stata partita vera, con ottimi spunti tecnici e nostalgiche reminiscenze del passato, come quando abbiamo visto Zidane fare la foca in un controllo di palla su Jugovic. Come detto, tanti i nomi storici in campo: la Juventus si è presentata in campo con Tacconi tra i pali, linea difensiva formata da Ferrara, Montero, Cannavaro e Torricelli; a centrocampo Salihamidzic – che si è infortunato subito, Paulo Sousa, Davids e Birindelli; Nedved a supporto di Ravanelli. Nel Real Madrid Roberto Carlos, Zidane e Figo che hanno abbandonato da poco; Fernando Redondo, che è passato senza fortune dal Milan; Fernando Morientes, il terzino destro Chendo, Fernando Hierro, il mitico portiere Buyo, e altri ancora. Naturalmente i ritmi non potevano certo essere quelli di un tempo, ma lo spettacolo non è mancato. Dopo un avvio arrembante dei Blancos condito dal gol di Figo, la Juventus ha messo giù la testa e, trascinata da un Nedved impegnato come ai bei tempi e da un Davids in pressing costante, ha replicato cercando a più riprese la via del gol. Trovato in avvio di ripresa (il primo tempo è durato 40 minuti) con una splendida azione finalizzata da Montero, dopo che una palombella di Davids aveva seriamente impegnato Illgner, il portiere della Champions League 1998 (vinta battendo in finale proprio la Juventus). Tanti i cambi: nel Real Madrid sono entrati Butragueno, Ivan Perez, Pavon, Velasco e il 61enne Santillana che ha anche provato un colpo di testa dimostrando che il fisico è quello che è ma il fiuto per il gol (ne ha segnati più di 200 con le Merengues) è rimasto intatto. Nella Juventus dentro Peruzzi, Nick Amoruso, Massimo Mauro, Padovano e Porrini. Fabio Cannavaro ha giocato il secondo tempo con il Real Madrid, mentre per vedere Zidane con la 21 della Juventus abbiamo dovuto aspettare gli ultimi dieci minuti – ma Zizou ha regalato qualche tocco dei suoi anche in bianconero. Curioso, come ricordato dalla telecronaca di Sky Sport, che Massimo Mauro sia riuscito a giocare con quattro grandi calciatori: Zico nell’Udinese, Platini nella Juventus di Trapattoni, Maradona nel Napoli e Zidane ieri, anche se si trattava di un incontro benefico. Alla fine la partita l’ha vinta il Real Madrid, che con Ivan Perez ha trovato la rete decisiva: ci tenevano giustamente a non sfigurare davanti al loro pubblico. Nel finale, abbracci e pacche sulle spalle. Ultimo dettaglio: il Bernabeu era quasi pieno. Evidentemente, questi “ragazzi” fanno la loro degna figura anche con qualche capello bianco in più.



Zidane porta palla e scambia con Figo che gliela restituisce; il francese non se l’aspetta, ma recupera ai 25 metri e serve ancora il compagno. Figo fa due passi con la palla, vede che non i centrali non escono a contrastarlo e allora fa partire il destro: Tacconi tocca appena ma il pallone si infila all’angolino sinistro per il vantaggio del Real Madrid. azione vecchio stampo della Juventus, come ai vecchi tempi. La avvia Montero, che ai 25 metri in posizione centrale finta il tiro ma serve invece con un piatto rasoterra Amoruso, che al limite dell’area gira al volo per Nedved che taglia da destra. Lo scatto è quello dei momenti migliori, così come la visione di gioco: cross rasoterra per Montero, che ha seguito l’azione e da due passi batte l’incolpevole Illgner. è bellissima anche l’azione del gol decisivo del Real Madrid. Butragueno riceve palla sulla trequarti da Zidane, avanza spostandosi verso destra e giunto ai 25 metri pesca con un filtrante il taglio in area da destra di Dani Garcia che sorprende Porrini; cross in mezzo rasoterra, Montero è in ritardo e Ivan Perez può controllare, portarsi avanti il pallone e battere Peruzzi da due passi.



Fabio Cannavaro si è divertito: “E credo che anche il pubblico sia tornato a casa soddisfatto”, riporta Tuttosport. “In campo nessuno ci stava a perdere”. Poi un commento sul mercato: “Higuain segna dappertutto, è un campione autentico anche se non è un nome che esalta tutti. Mi auguro per la Juventus che la trattativa vada a buon fine. Io secondo di Ancelotti? Sarebbe un sogno, vediamo se si può realizzare”. Per Fabrizio Ravanelli il futuro si chiama Ajaccio: sarà lì che andrà ad allenare. “Ci sarà importante l’esperienza di Mutu”, ha detto ai microfoni dopo la partita. E per quanto riguarda il suo modello, dice: “Mi ispirerò a Conte come gioc… ehm, allenatore”. Un chiaro messaggio: ieri, stando in campo, un po’ di nostalgia gli deve essere venuta.



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