Partita accesa nelle fasi iniziali, subito due gol che promettono un match divertente. La gara diventa più brutta nelle fasi finali del secondo tempo e per tutti i supplementari, sia per la stanchezza che per il timore di entrambe le squadre di subire gol e perdere l’accesso alle semifinali
: si porta per due volte in vantaggio, difendendo per il resto della partita con ordine e precisione. Concede poco alla Juventus, e crea almeno tre occasioni tutte in apertura di primo tempo. Per una squadra costruita con un budget nettamente inferiore a quello avversario, esce a testa altissima da questo confronto, strappando un biglietto per le semifinali.
: sufficienza tirata, giusto per il gol e per le occasioni create tra la fine del secondo tempo e i supplementari. Per essere la Juve, lo spettacolo offerto è davvero deludente: crea poco, gioca male, con troppi errori, e non riesce ad essere incisiva sotto porta.
Provedel 6.5: sulla punizione del pareggio di Magnusson avrebbe potuto fare qualcosa in più, perché pur essendo vero che l’islandese ha calciato all’angolino, il tiro partiva comunque da oltre i trenta metri. Fenomenale sulla punizione di Schiavone nel primo supplementare, che salva risultato e qualificazione deviando il tiro in corner con la mano di richiamo.
Costa 6.5: corre tantissimo fino a che ha fiato in corpo, poi si abbassa e aspetta sulla propria trequarti per contrastare le offensive avversarie.
Maccarone 6.5: qualche errore in disimpegno, ma prestazione ottima in marcatura, soprattutto nel primo tempo su Padovan.
Coulibaly 7.5: il migliore in campo, un colosso in mezzo alla difesa, insuperabile, nemmeno dal più fresco e talentuoso Beltrame, le cui iniziative si infrangevano come le onde contro gli scogli.
Franchini 6: lavoro sporco: tanta corsa e pochi complimenti. E’ uno dei motori laterali che danno potenza alla macchina.
Toskic 5: praticamente non pervenuto, spreca quel poco che passa dai suoi piedi.
Manfrin 7: “picchia duro e chiedi scusa”, questo il messaggio che traspare vedendolo giocare. Una garanzia in mezzo al campo, uno di quei giocatori che ci si porta in guerra.
Djibi 6.5: una piovra recupera palloni, grazie al fisico imponente ed anche alla discreta tecnica.
Da Silva 6.5: non fa mai quella giocata personale che da lui ci si potrebbe attendere, ma regala il prezioso assist a Cisotti in occasione del gol del vantaggio clivense.
Paruzza s.v.
Cisotti 6.5: si procura il rigore e lo trasforma, corre moltissimo ed esce stremato a metà ripresa.
Alimi s.v.
Sowe 6.5: viene incontro, gioca di sponda, domina il reparto col suo fisico imponente e arriva in un paio di occasioni alla conclusione in porta, creando seri problemi a Branescu.
Ekuban 7: the man of the match, non tanto perché è il migliore sul terreno di gioco, ma perché è senza dubbio il più decisivo, l’uomo che con quel tiro dai venti metri ha segnato il gol che regala ai suoi una storica semifinale.
Branescu 6: incolpevole sui gol, compie un paio di buoni interventi e anche qualche uscita goffa ma efficace.
Garcia 5: spinge fino alla trequarti, poi si gira e torna indietro. Non un grande supporto per la manovra offensiva bianconera.
Ceria s.v.
Rugani 5.5: superato più volte da Sowe, che per sua fortuna si è rivelato impreciso sotto porta.
Magnusson 6.5: qualche errore in fase d’impostazione, soprattutto all’inizio, quando il Chievo pressa. Poi regala al pubblico una perla su punizione, che vale il gol del pareggio bianconero, non abbastanza per centrare l’obiettivo finale.
Untersee 6.5: si dà molto da fare, corre tantissimo, cerca più volte il fondo o in alternativa mette in mezzo buoni cross dalla trequarti.
Gerbaudo 5: prestazione incolore, non entra mai veramente in partita.
Cavion 5.5: subentra a Gerbaudo, mette in campo qualche cosa in più (anche perché in meno sarebbe stato difficile), ma non abbastanza per risultare decisivo.
Schiavone 6.5: è il regista, quello che coordina il gioco e dai cui piedi passano tutti i palloni. Preciso nella maggior parte dei casi, sfiora anche il gol su punizione nel primo supplementare. Manca di quella genialità che fa di un buon regista uno “alla Andrea Pirlo”, giusto per restare in tema Vecchia Signora.
Mattiello 7.5: è il migliore dei suoi, non si risparmia mai, ci mette corpo e anima. Non solo recupera quantità enormi di palloni, ma si propone sempre nello spazio, inserendosi con ottimi tempi alle spalle dei difensori. Ricorda qualcuno che nella primavera della Juve ci è cresciuto e che ora gioca il prima squadra con il n.8 sulle spalle…
Kebashi 6: smista palloni a destra e a manca, senza però eccellere in precisione.
Padovan 6: pessimo primo tempo, rigenerato dall’ingresso in campo di Beltrame, col quale sembra avere un’ottima intesa.
Bonatini 4: prestazione da dimenticare del giovane attaccante, che non tocca un pallone né fa nulla per entrare nel vivo della manovra offensiva dei suoi.
Beltrame 7: entra nel secondo tempo, e cambia la partita. Si vede che ha una marcia in più rispetto agli altri, anche se oggi giocava con un problema muscolare, perciò non al meglio della condizione. Quando parte palla al piede non si riesce a tenere, in più ha l’intelligenza di scaricare per i compagni servendo preziosi assist quando si vede raddoppiato o addirittura triplicato di marcatura.
(Pietro Macchiarella twitter @WhyAlwaysMe4545)
CHIEVO VERONA-JUVENTUS 2-1
CHIEVO (4-3-2-1): Provedel; Costa, Maccarone, Coulibaly, Franchini; Toskic, Manfrin, Djibi; Da Silva (Paruzza); Cisotti (Alimi), Sowe (Ekuban)
All. D’Anna
JUVENTUS (4-4-2): Branescu; Garcia (Ceria), Rugani, Magnusson, Untersee; Gerbaudo (Cavion), Schiavone, Mattiello, Kebashi; Padovan, Bonatini (Beltrame)
All. Baroni
Ammonizioni: Branescu (JUV), Beltrame (JUV), Garcia (JUV)
Marcatori: Cisotti (rig.) (CHI) 19′ Magnusson (JUV) 21′; Ekuban (CHI) 109′