Dici Real Madrid-Juventus, e sei sicuro che sarà una grande partita. Lo sarà anche quella di oggi, che si gioca alle 18 al Santiago Bernabeu: sono le leggende delle Merengues contro le leggende bianconere, che si danno battaglia nel Corazon Classic Match 2013 Veracruz. L’occasione è quella di devolvere in beneficenza l’incasso al programma della Croce Rossa spagnola Exito Escolar, con l’intento di devolvere borse di studio a ragazzi in difficoltà economica. Non a caso il tema della serata è Solidarietà per l’infanzia, e non a caso Andrea Agnelli ha dato il compito a questi veteranni della Juventus di girare per il mondo a rappresentare la società piemontese, come dei veri e propri ambasciatori. Venti giocatori per parte: hanno fatto la storia dei due club e in qualche caso anche di qualche nazionale. Ci sono doppi ex (che probabilmente nel corso della gara si scambieranno le maglie) e vere e proprie icone non solo di Real Madrid e Juventus, ma anche del calcio. Alcune di loro si sono sfidate sul campo, perchè questa partita è un classico del calcio europeo. Andiamo allora a scoprire chi saranno i protagonisti della serata (clicca qui per seguire e commentare con noi la partita – nessuno streaming video).
Già i due portieri sono pezzi da novanta: Francisco Buyo ha difeso la porta delle Merengues per undici stagioni, incrociando due volte la Juventus, nel 1987 e nel 1996. Ma c’è anche Bodo Illgner, colonna portante della nazionale tedesca e titolare nel Real Madrid che vinse la Champions League nel 1998 (battendo in finale i bianconeri) e quella del 2000. E poi si prosegue: uno come Chendo non ha mai abbandonato il bianco del Real (16 stagioni in prima squadra), Roberto Carlos ha rappresentato uno dei più forti terzini nella storia del club negli anni Novanta e primi Duemila. A questo periodo appartiene la maggior parte dei giocatori in campo questa sera: lo storico capitano Fernando Hierro, poi Pavon che diventò celebre per quell’espressione, Zidanes y Pavones, che descriveva un Real Madrid pieno di stelle ma con gregari altrettanto importanti. A proposito: Zizou inizia con gli spagnoli di cui è oggi direttore sportivo, ma ha giocato cinque anni nella Juventus e quindi si prepara a cambiare maglia all’intervallo, allo stesso modo di Fabio Cannavaro che al Bernabeu ha fatto tre stagioni prima di rientrare in bianconero (con polemiche dei tifosi). Ci sono anche Luis Figo e Fernando Morientes, una fantastica ala come Amavisca e un altro giocatore famoso nel nostro campionato, Karembeu che giocò nella Sampdoria. Tornano ancora leggermente indietro, ecco altri nomi usciti direttamente dal mito Real Madrid: non c’è bisogno di presentare un attaccante letale come Emilio Butragueno, numero 7 da leggenda prima che lo fosse Raul e 171 gol con le Merengues (in 11 stagioni, ma prima aveva fatto parte della squadra C e del Castilla). E poi Santillana: 17 anni nel club, poco fortunato in una Nazionale che prometteva bene ma raccolse ben poco, salvo un secondo posto agli Europei del 1984. Di quelle Furie Rosse faceva parte anche Rafael Gordillo, che sapeva giocare in difesa come a centrocampo, senza troppo sentire la differenza.
Forse qui c’è maggiore dimestichezza: Stefano Tacconi è stato il portiere dei trionfi di Giovanni Trapattoni, Angelo Peruzzi quello del primo ciclo Lippi. Per quanto riguarda la difesa, ci sono i nomi storici di Ciro Ferrara, Alessandro Birindelli, Paolo Montero: cioè, la linea quasi al completo che giocò quella semifinale di Champions League del 2003, quel 3-1 a Torino che molti tifosi considerano la partita perfetta. Moreno Torricelli e Sergio Porrini facevano invece parte della Juventus campione d’Europa che ai quarti incrociò il Real Madrid, perdendo 1-0 al Bernabeu e vincendo 2-0 al Delle Alpi. Il secondo gol lo mise a segno Michele Padovano, attaccante di scorta che ha sempre fatto il suo realizzando reti pesanti e che stasera sarà presente. Fabio Cannavaro compare anche nell’elenco dei bianconeri, così come Zoran Mirkovic che non ha lasciato troppo il segno nella sua esperienza con la Juventus, ma solo perchè ha giocato due stagioni difficili dal punto di vista dei risultati (c’era nella stagione chiusasi con il nubifragio di Perugia). A centrocampo, giocatori che vengono ricordati con enorme piacere: Paulo Sousa, architetto dei primi trionfi di Marcello Lippi (scudetto e Champions League), Vladimir Jugovic, azzecatissimo acquisto dalla Sampdoria e autore del rigore decisivo nella finale di Roma contro l’Ajax; Fabrizio Ravanelli, che quella partita la sbloccò da posizione quasi impossibile; Giuliano Giannichedda, che fece parte della Juventus che risalì immediatamente dalla serie B. Nick Amoruso è un altro gregario trasformatosi più volte in matchwinner, Igor Tudor rappresenta la Juventus “operaia” ma dominante in Italia, un perno a centrocampo che nasceva però difensore centrale; Edgar Davids è stato un beniamino del pubblico e un mastino in campo; Brazzo Salihamidzic, un giocatore importante nei primi anni post Calciopoli, di cui si ricorda una doppietta in un 3-2 contro il Milan (aprile 2008). C’è anche Massimo Mauro, che aveva preso parte agli ottavi di finale di Coppa dei Campioni nel 1987, vinto dal Real Madrid ai calci di rigore. Per chiudere, un nome che non ha bisogno di presentazioni: Pavel Nedved fa ancora parte della Juventus a livello dirigenziale, per otto anni è stato un dei bianconeri più amati dai tifosi e con il Real Madrid ha un conto in sospeso. Quel 14 maggio del 2003 il suo fallo su Steve McManaman gli costò la finale di Manchester e, probabilmente, costò alla squadra la terza Champions League. Che possa riavvolgere il nastro in un certo modo?
Illgner; Chendo, Hierro, Pavon, Roberto Carlos; Redondo, Karembeu; Figo, Zidane, Amavisca; Morientes.
A disp: Francisco Buyo, Pedro Contreras, Roberto Rojas, Rafael Gordillo, Fernando Hierro, Francisco Pavon, Andres Sabido, Fabio Cannavaro, Ivan Helguera, Ivan Perez, Emilio Butragueno, Alfonso, Dani, Jose Enrique Velasco, Fernando Sanz, Santillana
Peruzzi; Torricelli, Ferrara, Montero, Birindelli; Salihamidzic, Paulo Sousa, Davids, Nedved; Amoruso, Ravanelli.
A disp: Stefano Tacconi, Sergio Porrini, Zoran Mirkovic, Fabio Cannavaro, Igor Tudor, Giuliano Giannichedda, Vladimir Jugovic, Massimo Mauro, Michele Padovano