Oggi pomeriggio alle 15:30 Antonio Conte inaugura ufficialmente la stagione 2013/2014. I campioni d’Italia ripartono come la squadra da battere: ieri si sono radunati a Vinovo e hanno effettuato visite mediche e test fisici. Non c’era Carlos Tevez, che ha dovuto sbrigare alcune pratiche burocratiche già previste; presente invece Fernando Llorente, protagonista anche di una scenetta divertente ai cancelli dello Juventus Center, quando un addetto gli ha dovuto spiegare dove parcheggiare la macchina (ogni giocatore ha il suo posto riservato). Per lo spagnolo è stata la prima volta al centro di allenamento dei bianconeri; dunque, oggi la squadra effettuerà un allenamento a porte chiuse e poi partirà per il ritiro di Chatillon, sede del ritiro e dunque inizio a tutti gli effetti dell’annata. Alle 15:30 dunque (diretta streaming sul canale ufficiale Youtube e su Juventus.com) Antonio Conte si presenterà davanti ai giornalisti e parlerà dello stato dei lavori e delle previsioni per la stagione a venire. Sarà la prima volta in cui potrà pubblicamente esprimere le sue opinioni sul gruppo, sui nuovi acquisti, magari su qualche obiettivo di calciomercato (difficile: solitamente, gli allenatori lasciano l’incombenza a presidenti e direttori sportivi) e soprattutto dire la sua sulla cessione di Emanuele Giaccherini al Sunderland. Potrebbe anche essere l’occasione per chiarire con quale modulo la Juventus giocherà: si era parlato di ritorno al 4-3-3 e apertura al 4-2-3-1 nelle gare di Champions League, ma ieri sono filtrate indiscrezioni secondo cui i bianconeri saranno ancora in campo con il 3-5-2 che ha portato a due scudetti consecutivi. 



Dai due scudetti riparte la Juventus: i bianconeri erano già i più forti prima, e con i nuovi acquisti già effettuati in questo calciomercato estivo si candidano a essere ancora la prima potenza del campionato. L’obiettivo è chiaro per tutti: vincere innanzitutto il terzo scudetto consecutivo, un’impresa che alla società non riesce addirittura dagli anni Trenta, cioè nel periodo d’oro dei cinque campionati in fila. Poi, l’assalto alla Champions League: i quarti di finale raggiunti lo scorso anno quando in pochi se lo aspettavano hanno fatto capire ad Andrea Agnelli e Beppe Marotta che fosse arrivato il momento di aprire le porte a grandi giocatori offensivi. Ecco perchè Carlos Tevez è stato inseguito per mesi e alla fine acquistato, dopo che già a gennaio si erano messe le mani su Llorente; ed ecco perchè Marotta ha ritenuto opportuno spendere 13 milioni (più due di bonus) per Angelo Ogbonna, un difensore che sulla carta non parte titolare ma che è un’ottima aggiunta per rinforzare il reparto e avere alternative di qualità. La prima mossa però è stata quella di confermare il progetto con Antonio Conte: da molti considerato il vero top player del gruppo fin dal primo anno (e dalle prime partite), la sua conferma era il primo punto all’ordine del giorno in casa Juventus, prima ancora dei grandi nomi, prima ancora di capire con che schema la squadra scenderà in campo. Conte incarna la juventinità, è cresciuto in questa società arrivando a Torino quando aveva 21 anni, ha giocato 13 anni con questa maglia e dopo una gavetta importante nelle serie minori (e in serie A anche se per breve tempo) si è preso la squadra infondendole la sua grinta e il suo carisma, e il gruppo l’ha seguito subito, facendo arrivare i risultati. Non solo i due scudetti: anche una prova di forza importante pur senza avere grandi bomber, una difesa finalmente tornata solida, le 49 partite senza sconfitte che hanno insidiato il record storico del Milan, la finale di Coppa Italia nel 2012. Ora si riparte: con in più due attaccanti di livello internazionale, con un difensore che è nel giro della Nazionale e che volevano tutte le grandi, e chissà con chi altro, perchè la sensazione, anche se molto probabilmente Jovetic non arriverà, è che il calciomercato in entrata non sia ancora finito. Intanto, la Juventus si raduna e Conte parla: la sua conferenza stampa a Vinovo sta per cominciare…



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