Non lascia la Juventus. Le ultime indiscrezioni di calciomercato riportano questa notizia in arrivo da Vinovo. Possibile? I bianconeri in questo momento hanno sette attaccanti: Tevez e Llorente sono arrivati in estate e dovrebbero essere i titolari. Vucinic è il primo cambio, un giocatore spesso discontinuo e che non ha i 20 gol nei piedi, ma che può fare la differenza con le sue giocate e il suo talento. Giovinco è stato confermato da Conte: nonostante una prima stagione (di ritorno) altalenante, la Formica Atomica ha la benedizione del tecnico salentino. Restano Matri e Quagliarella, i due giocatori che al momento sarebbero considerati cedibili; ai quali si è aggiunto ieri Richmond Boakye, che è in comproprietà con il Genoa e che si allena con la Juventus. Conte potrebbe farne l’ultimo attaccante della rotazione; questo potrebbe precludere alla partenza di due giocatori del reparto offensivo, ma come detto sembra invece che l’unico sacrificato sarà Quagliarella, perchè Matri non si tocca. Perchè? E’ presto detto: fonti esclusive raccolte da IlSussidiario.net hanno sostanzialmente confermato quelle che sono le indicazioni degli ultimi giorni. Che partono da un principio tecnico, non certo economico. Antonio Conte ha tratto insegnamenti preziosi dai due anni passati sulla panchina della Juventus: ha visto che il punto debole della squadra è l’attacco, e che il doppio impegno ha tolto energie importanti ai suoi giocatori. Il tecnico salentino ha messo insieme queste due constatazioni ed è giunto a una decisione: bisogna puntare tutto sul reparto offensivo perchè, specie in Champions League, nella giornata storta in cui la squadra non gira, basta l’uomo giusto in area di rigore, che metta in porta il primo pallone vagante che arriva. Per questo è stato acquistato Fernando Llorente, per questo è arrivato Carlos Tevez. Eppure non basta: il precampionato ha detto che quando sono fuori condizione i due giocatori rischiano di essere avulsi dal gioco. Momenti simili arriveranno in stagione: e, nelle due stagioni appena disputate, uno come Matri ha garantito 18 gol in campionato, un bottino che non sarà da capocannoniere ma dimostra che il pallone in rete lo sa mettere, anzi spesso entrando dalla panchina. Una partita in particolare ha fatto riflettere Conte sull’utilità del lodigiano: Cagliari-Juventus dello scorso 21 dicembre. I bianconeri erano sotto 1-0 (rigore di Pinilla) e non riuscivano a segnare. Al 60′ entrò Matri: doppietta in 20 minuti, e partita vinta. Certo, non sempre andrà così, ma Conte è convinto che l’ex rossoblu sia il grimaldello giusto che entra dalla panchina per girare partite difficili (ricordate Milan-Juventus, la sfida scudetto del febbraio di un anno fa? Anche lì era stata una doppietta entrando dalla panchina, salvo che un gol regolare era stato annullato). Poi, certo, c’è tutto il discorso legato al fatto di non voler vendere a una diretta rivale (in questo caso il Napoli), ma innanzitutto c’è l’aspetto tecnico-tattico: Conte vuole fare di Matri il suo Altafini, perchè anche il José bianconero era così, entrava e risolveva. E Zuniga? L’ipotesi dello scambio c’era, ma il tecnico dei campioni d’Italia ha deciso che è più importante rinforzare l’attacco che la fascia. Dove, peraltro, presto partirà l’assalto a Kolarov, e anche per questo bisogna cercare di vendere Quagliarella. (Claudio Franceschini) 



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