In questo momento storico, il calcio tedesco è all’avanguardia. Stadi confortevoli e sempre pieni, partite divertenti, soldi che girano tanto che il Wolfsburg – che ha alle spalle un grande sponsor come Wolkswagen – può permettersi di pagare un più che lauto ingaggio a Luiz Gustavo: la Bundesliga cresce, prende campo in Europa come dimostrato anche dall’aumento delle squadre qualificate alla Champions League, diretta conseguenza del miglioramento del ranking UEFA. Va da sè che i grandi giocatori si sentano attratti dal campionato tedesco, e che aumenti la qualità del gioco e delle formazioni: è un circolo “vizioso” in positivo, dal quale lo scorso anno sono uscite le due finaliste della massima competizione europea. Il resto del Vecchio Continente osserva e prende appunti, e in qualche caso si interessa ai giocatori che militano da quelle parti. Si sa: il calciomercato non è chiuso nemmeno quando ufficialmente lo è, e questo è vero anche e soprattutto in casa Juventus. Dove si studia la soluzione per rendere ancora più competitiva una rosa che, prima o poi, dovrà affrontare la scomoda questione della Champions League. Detto che i campioni del Borussia Dortmund e del Bayern Monaco hanno costi esagerati, non è escluso qualche colpo al ribasso: secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da IlSussidiario.net, i bianconeri sono interessati ad almeno tre giocatori del Bayer Leverkusen. Ai più attenti non sarà sfuggito il nome: la squadra delle aspirine è infatti quella da cui, estate 2011, Marotta e Paratici hanno acquistato Arturo Vidal, uno dei colpi di mercato più azzeccati di sempre. Preso per 10 milioni di euro, il cileno oggi ne vale almeno il triplo (per non dire di più): l’idea ora è quella di replicare, visti anche i rapporti già aperti tra i club. Ecco dunque le opzioni: nell’ipotesi di aprire al avendo comunque giocatori versatili, Antonio Conte guarda con interesse a Gonzalo Castro, calciatore in possesso di doppio passaporto (tedesco e spagnolo). Può ricoprire tre ruoli: giocare dietro la punta (quello che gli riesce meglio) ma anche davanti alla difesa o sulla fascia destra. Addirittura, nell’ultima stagione di Vidal a Leverkusen, Jupp Heynckes (uno che prima e dopo ha dimostrato di sapere due o tre cosette) lo schierava terzino destro nel 4-4-2, sfruttandone la grande spinta. Si può acquistare per 10 milioni di euro, forse qualcosa meno tratando: a Vinovo scommettono sulla bontà dell’operazione Vidal per replicarla. Più in sordina gli altri due colpi, anche se sono giocatori che vengono monitorati: sempre con l’idea del 4-2-3-1 ecco Heung-Min Son, 21enne coreano che il Leverkusen ha acquistato per 14 milioni dall’Amburgo, dove lo scorso anno ha segnato 12 gol. Seconda punta o esterno sinistro, un giocatore che vede costantemente la porta e sa giocare in un tridente o in una linea di mezzepunte, con propensione all’assist ma guardando sempre la porta. Il problema è dovuto al fatto che Son sia appena arrivato nella sua nuova squadra, ma il fatto che ora sia finito in panchina e il richiamo di una grande squadra potrebbe essere un buon trampolino, e inoltre anche uno come Andre Schurrle è rimasto in squadra solo due anni. Decisamente più realistica la terza opzione: Robbie Kruse, australiano che il Bayer ha acquistato – come fatto con Son – nel tentativo di rimpiazzare il suddetto Schurrle, convinto dal buon impatto avuto nel Fortuna Dusseldorf. Lui gioca a destra: 24 anni, Sami Hyypia lo ha lanciato titolare sabato contro il Mainz, e lui ha risposto con una doppietta. Grande uomo assist, ha tanta corsa e sa mettere palloni al centro, caratteristica mai banali vista la presenza di un ariete come Fernando Llorente, che certamente può variare il gioco di Conte. Il Leverkusen l’ha pagato 1,5 milioni di euro: rivendendolo, potrebbero comunque realizzare un’interessante plusvalenza. Ipotesi a Vinovo, del resto il calciomercato è chiuso e questi giocatori non potrebbero comunque giocare in Champions League; in più, Gonzalo Castro è al momento infortunato. Chissà però che per il prossimo giugno non possano essere colpi non troppo costosi, di complemento a qualche top player ma poi decisivi in campo.
(Claudio Franceschini)