Salta la Juventus. Arriva una buona notizia dalla Turchia per i bianconeri, che mercoledi ospitano il Galatasaray nella seconda giornata del gruppo B di Champions League. Secondo il quotidiano turco Hurriyet infatti, il trequartista olandese ha dovuto interrompere l’allenamento di ieri per sottoporsi a una radiografia; non è ancora ufficiale la sua assenza, ma c’è la fortissima probabilità che non recuperi in tempo per essere in campo. Ce la farà invece Didier Drogba, che sempre ieri ha svolto una seduta differenziata ma esclusivamente a scopo precauzionale. Due vecchie conoscenze dei bianconeri (Drogba ha affrontato la Juventus negli ottavi di Champions League del 2008-2009, segnando anche due gol); la terza è naturalmente Felipe Melo, a Torino nei due anni più bui della storia recente del club, tra il 2009 e il 2011, poi girato in prestito in Turchia e ceduto a titolo definitivo in estate. In più, arriva Roberto Mancini: manca solo l’annuncio e poi il Mancio sarà ufficialmente il nuovo allenatore del Galatasaray, succedendo a Fatih Terim. Corsi e ricorsi storici: anche 13 anni fa il Mancio aveva preso il posto dell’Imperatore turco, allora sulla panchina della Fiorentina (lo jesino aveva centrato la Coppa Italia a fine stagione). Per lui ci sarà un contratto triennale da 5,5 milioni di euro a stagione, con una clausola interessante: potrà liberarsi in caso di chiamata da parte della Nazionale italiana (come noto, dopo il Mondiale Cesare Prandelli lascerà). Subito la Juventus per Mancini: chissà se gli porterà bene. Di certo sarà subito chiamato a calmare gli animi riportando il sereno: sotto gli ordini di Claudio Taffarel, i Leoni di Istanbul hanno pareggiato in casa contro il Rizespor (1-1) staccandosi ancora di più dalla vetta, e come se non bastasse lo stesso Sneijder ed Emmanuel Eboue hanno dato vita ad una rissa in allenamento. Mancini ne ha viste di cotte e di crude: ha il carattere e l’esperienza giusta per migliorare le cose e rilanciare la squadra, l’esordio non è dei più semplici ma prima o poi le grandi sfide si affrontano. Forse, meglio che sia subito.