Continuano le polemiche fra Juventus e Roma. La partita di domenica sera, conclusasi con la vittoria per 3 a 2 dei bianconeri, ha lasciato diversi strascichi. Prima ha parlato Totti, poi Garcia, e quindi ha replicato Marotta. Nella giornata di ieri un altro tweet “tagliante” del tecnico giallorosso, e in serata la contraerea juventina, capitanata da Pavel Nedved. L’ex Pallone d’Oro, attuale membro del cda bianconero, è stato ospite negli studi di Tiki Taka, nota trasmissione di Italia 1 condotta da Pierluigi Pardo. La Furia Ceca sparava bordate in campo qualche anno fa, e ieri si è di fatto replicato, ma a parole: «Anche se Francesco è un amico – spiega Nedved – un grandissimo campione, e a fine partita l’ho salutato, mi sono arrabbiato con lui quando ho sentito cos’ha detto davanti alle telecamere. Totti non è mai arrivato a giocare in una squadra così grande come la Juventus e per questo non capisce cosa vuol dire lavorare per un club tanto importante. Se giochi o lavori per la Juventus, hai tutti contro. Noi, alle nostre spalle, abbiamo solo i nostri tifosi, mentre ci ritroviamo tutta l’opinione pubblica contro. E dico di più: questo influisce anche sull’atteggiamento degli arbitri che capita abbiano quasi paura a darci qualcosa a favore». Un Nedved che vorrebbe addirittura togliere la fascia da capitano al numero 10 giallorosso: «La Roma ha costruito una squadra splendida e a Totti, ripeto, faccio i complimenti. Ma per quello che fa in campo, non per quello che dice fuori: se nella mia squadra alla sesta giornata dici “arriveremo secondi” e sei capitano, non so se ci rimani con quella fascia al braccio. Uno può dire che il campionato è falsato alla sesta giornata? Se da qui in avanti succede qualcos’altro, allora cosa facciamo? Qui parlano di campionato falsato, ma bisogna anche guardare all’impressione che diamo all’estero e domenica è stata una partita bella, una sfida maschia in cui c’è stato tutto. Il calcio italiano in Europa sta crescendo, come dimostra quanto stiamo facendo nelle Coppe: questo è importante, non le polemiche». Infine, sulla moviola in campo e sugli episodi arbitrali della gara dello Juventus Stadium, spiega: «Io non sono d’accordo con la moviola in campo perché secondo me quello non sarebbe più calcio. Diverso il discorso per il gol-non-gol, a patto che la regola sia ben decodificata. Marchisio-Holebas? Per me era rigore perché c’è una spinta abbastanza forte: l’ho visto anche dalla tribuna. Il rigore su Pogba? Parlare di centimetri mi sembra ridicolo: Rocchi vede che Paul è sulla linea e decide di fischiare il rigore, per me è un rigore clamoroso. Due giornate a Manolas e una a Morata? Assolutamente giusto così».



Arturo Vidal doveva partire dal primo minuto nella sfida di ieri sera contro la Roma, ma Allegri ha deciso all’ultimo di escluderlo, gettando nella mischia Andrea Pirlo. Il Conte Max a fine match ha giustificato il tutto così: «È stata una scelta tecnica e anche di condizione. Arturo non è ancora al massimo». In realtà, come sottolineato stamane da La Gazzetta dello Sport, dietro l’esclusione dell’ex Bayer Leverkusen vi sarebbe ben altro e precisamente una nottata brava fra giovedì e venerdì nei locali torinesi con annesso qualche spintone e contatto fisico. Per di più, Vidal si sarebbe presentato all’allenamento seguente con qualche minuto di ritardo e ciò avrebbe fatto andare su tutte le furie la dirigenza e naturalmente Allegri. A breve verranno presi dei provvedimenti, molto probabilmente una multa salatissima.



Non ci sta l’amministratore delegato della Juventus, Beppe Marotta, e al triplice fischio finale rimanda al mittente le accuse sollevate da Francesco Totti nei confronti della Vecchia Signora. Al termine del match il Pupone aveva sottolineato (“La Juve dovrebbe giocare un campionato a parte, finché ci saranno loro arriveremo sempre secondi”), parole che il numero due di corso Galileo Ferraris non se l’è sentita di sorvolare: «Ho grande rispetto per il campione che ha fatto tanto anche in azzurro – spiega Marotta – ma non è accettabile quello che ha detto. Comprendo la sua amarezza ma respingo con forza queste dichiarazioni. La Juventus ha pagato per colpe non sue e gli sono stati tolti due scudetti conquistati meritatamente sul campo. Abbiamo vinto la partita con un gesto tecnico di alta caratura. Ogni anno la Juve viene accusata per situazioni non chiare e poco trasparenti, ma in queste tre stagioni abbiamo vinto meritatamente e con un ampio vantaggio. Gli episodi a favore e contro si compensano nel corso della stagione». Marotta si sofferma in particolare sul rigore su Maicon: «Il rigore su Maicon, per esempio, mi ha ricordato quello che fischiarono a Pepe nel novembre 2010 proprio contro la Roma. Era la stessa situazione in barriera. L’amicizia con il club c’è ancora, ci mancherebbe, Sabatini e tutti gli altri sono dirigenti soprattutto onesti».

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