Juventus-Sampdoria si annuncia una bella partita, domenica alle ore 12.30 allo Juventus Stadium per la quindicesima giornata di Serie A. La formazione bianconera è reduce dalla qualificazione per gli ottavi di finale di Champions League dopo il pareggio 0-0 contro l’Atletico Madrid, stesso risultato ottenuto contro la Fiorentina: l’obiettivo dunque è di ritrovare gol e vittoria dopo due pareggi comunque positivi. La squadra di Sinisa Mihajlovic invece ha vinto a Verona e ora a sorpresa è quarta in classifica. Si annuncia quindi un incontro più equilibrato del previsto, tra due delle migliori squadre del nostro campionato. Per presentare questo match abbiamo sentito il doppio ex Domenico Marocchino. Eccolo in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Che partita sarà? Una partita difficile per la Juventus contro una Sampdoria che sta facendo un ottimo campionato. L’incontro potrebbe essere condizionato anche dal fatto che si gioca alle 12.30.
Bianconeri col morale alto per la qualificazione in Champions League, quanto conterà? Certo questo conterà, ma ho visto una Juventus in difficoltà nelle ultime partite con Torino, Fiorentina e Atletico Madrid, con poca ‘birra’ rispetto alla prima fase del campionato e capace di tirare in porta solo poche volte.
Allegri potrebbe schierare la difesa a 3 vista la squalifica di Chiellini? Può essere una soluzione, comunque credo che dipenderà anche dall’atteggiamento e dal modulo con cui giocherà la Sampdoria in attacco, anche se a dire il vero gioca sempre alla stessa maniera, con qualsiasi formazione e modulo scende in campo.
Quanti sono i meriti di Mihajlovic in questa Sampdoria? Tanti, Mihajlovic è un allenatore di carattere. Lo paragonerei a Simeone, è molto bravo e sa dare una personalità precisa alla squadra.
Come giudica il presidente Ferrero? Mi piace molto, è simpatico, è un presidente che rompe gli schemi. Ha portato qualcosa di nuovo in un calcio spesso troppo serio.
Il suo pronostico di Juventus Sampdoria? La Juventus dovrebbe vincere, ma non escludo il pareggio. (Franco Vittadini)