Vigilia burrascosa, se si può dire così, quella di presentazione di Cagliari-Juventus. Nella consueta conferenza stampa della vigilia Massimiliano Allegri è stato protagonista di una serie di battute e polemiche che non sono certo passate inosservate, soprattutto perchè non si vede tutti i giorni il tecnico livornese essere così franco e diretto riguardo certi argomenti. Naturalmente lo scambio destinato a far parlare di più riguarda Rudi Garcia; si è trattato, stando al comunicato ufficiale che Allegri ha diramato in serata, di un fraintendimento, che però ha dato luogo a un momento che ha riportato alla mente il José Mourinho che affermava di non conoscere Pietro Lo Monaco, avendo invece ben presenti il monaco del Tibet e il Gran Premio di Monaco. La domanda del giornalista: “Condivide il modo di comunicare di Rudi Garcia?”. Impagabile la risposta di Allegri: “Chi è?”. L’imbarazzo in sala è durato giusto il tempo di ripetere il nome, l’allenatore della Juventus ha ribattuto e la cosa è finita lì; senonchè per l’appunto è arrivata una nota che spiegava come non ci fosse alcuna malizia. Di Garcia si è parlato anche in seguito; non in modo diretto, ma quando è saltato fuori l’argomento della squalifica di Allegri (poi tramutata in ammenda) lui ha affermato che “di quanto successo ad altre persone non posso e non devo rispondere”, un riferimento chiarissimo. Ma lo show del tecnico non si è esaurito qui: in merito alla squalifica ha parlato di sorpresa, “ho pensato addirittura a uno scherzo quando mi è arrivato il messaggio. Credo ci sia differenza tra insulto e imprecazione, ho sempre trattato la classe arbitrale con correttezza, poi è chiaro che un’imprecazione può scappare, non sono un santo”. La chiusura della conferenza stampa è per palati fini: inevitabile la domanda sullo stage della Nazionale che Antonio Conte vorrebbe effettuare tra il 9 e l’11 febbraio. In quel periodo però la Juventus sarà impegnata nella preparazione della sfida al Borussia Dortmund (andata degli ottavi di Champions League), la risposta di Allegri non è stata esplicita ma il senso si è largamente capito. “Ci sono date previste dalla FIFA che andrebbero rispettate; i giocatori non sono miei, sono della Juventus”. Insomma: un modo pacato – ma nemmeno troppo – per dire al CT che no, lui non è d’accordo con la pensata del salentino. E ancora: “Non so se Conte sia permaloso, non siamo così intimi da poterlo dire. Il nostro confronto è stato normale, dovevamo parlare di una collaborazione tra gli allenatori dei club e il CT della Nazionale, non è che dovessimo spaccare l’atomo”.