Il Barcellona sta pensando ad una rivoluzione che riguarda soprattutto il centrocampo, visto che Xavi non è più giovanissimo e potrebbe andare a giuocare negli Stati Uniti, mentre Iniesta inizia ad entrare nei 30 anni. Mister Gerardo Martino vorrebbe mantenere una determinata filosofia di gioco, con calciatori sempre tecnici ma anche fisicamente resistenti. Uno di questi è sicuramente Arturo Vidal, centrocampista cileno della Juventus che piace al tecnico del Barcellona. A Conte invece, si sa, piace da tempo Alexis Sanchez. Per parlare di questi giocatori e del possibile affare, abbiamo intervistato l’agente FIFA Luca Ariatti in esclusiva per IlSussidiario.net.
Il Barcellona ha messo nel mirino Vidal. E’ un centrocampista adatto ai catalani? In questi anni il Barcellona ha vinto tanto ma spesso ha sbagliato diversi acquisti. Penso ad esempio ad Alex Song che non è certo un brocco, ma non è mai stato più di una riserva pur essendo stato pagato quasi 20 milioni di euro. Non è facile essere un giocatore da Barcellona.
Cosa significa? I centrocampi del Barça si muovono sempre senza palla, non stanno mai fermi. Vidal è sicuramente un giocatore dinamico, che “sfoga” la sua carica agonistica muovendosi molto e raramente a sproposito. Però sta per rinnovare il contratto con la Juventus.
A Conte piace tanto Sanchez… Fermiamoci qui, perché Sanchez è un calciatore importante per il Barcellona soprattutto per il Tata Martino. Non credo che tornerà in Italia.
Vendere Vidal per tenersi stretto il più giovane Pogba. Scelta giusta? Io penso che la Juventus vorrà puntare soprattutto sulla Champions League nella prossima stagione, per questo dovrà aumentare la forza della rosa e non cedere i suoi grandi giocatori.
Molti sono convinti che la Juventus debba fare un grande colpo in difesa. Lei che ne pensa? Tra qualche anno bisognerà cambiare determinati giocatori che non sono più giovanissimi. In difesa penso a Barzagli, ma anche Pirlo e Buffon. In questo senso è stato acquistato Ogbonna ma penso ci vorrà anche un altro acquisto di spessore, per garantire alla retroguardia la continuità negli anni a venire. I dirigenti dovranno essere lungimiranti ma non ci sono rischi: sin qui hanno dimostrato di esserlo.
(Claudio Ruggieri)