Il calciomercato di gennaio si è chiuso: per la Juventus un solo grande colpo ovvero Pablo Daniel Osvaldo, arrivato dal Southampton in prestito con diritto di riscatto. Altri obiettivi di cui si è parlato molto, come il benedetto esterno d’attacco, sono stati rimandati al calciomercato estivo quando tornerà in discussione anche il destino di Paul Pogba. In ogni caso nell’ultimo mese da Vinovo non è partito nessuno: Quagliarella ci ha provato, Vucinic era quasi riuscito ma forze esterne si sono opposte, ed ora la Juventus può contare su sei attaccanti d’alto livello. Tevez, Llorente, Osvaldo, Quagliarella, Vucinic e Giovinco: troppi? Questo ed altro abbiamo chiesto a mister Eugenio Fascetti, nell’intervista in esclusiva sul calciomercato della Juventus.
Un commento sul calciomercato della Juventus? Non mi ha convinto del tutto, perchè sono state fatte poche cessioni, non è stata sfoltita la rosa e poi non sono tanto sicuro che Osvaldo sia un grande colpo. Ho veramente le mie perplessità su questo acquisto.
Come mai? In certe occasioni Osvaldo ha dimostrato di avere dei grandi numeri, ma spesso è stato discontinuo. Ha un carattere bizzarro, molto forte, degli atteggiamenti non sempre tranquilli.
Troppi gli attaccanti rimasti in squadra? Anche questa è un altra cosa che non va bene, sono tutti dei calciatori con un temperamento forte, potrebbero volere tutti giocare. Questo non andrebbe certamente bene per la serenità dello spogliatoio.
Cosa pensa del mancato scambio di calciomercato Vucinic–Guarin? Non so cosa sia successo di preciso, è una vicenda che conoscono solo le due società. Al di là di tutto non è stata una bella storia, non si è fatto bella figura da nessuna delle due parti.
Ci voleva qualcos’altro per una Juventus ancora più forte?
Per me la Juventus resta ancora superiore alla Roma, considerando che i bianconeri hanno anche giocatori giovani che possono assicurare i prossimi anni. Gente come Gabbiadini, Berardi: non poteva richiamarli adesso per fargli fare panchina, sarebbe stato nocivo per il loro percorso di crescita.
(Franco Vittadini)