Il Benfica batte la Juventus nella semifinale di andata di Europa League: allo Estadio Da Luz di Lisbona la partita termina sul risultato di 2-1. Nel primo tempo è andato a segno Garay dopo soli due minuti di gioco, con un colpo di testa su cross da calcio d’angolo; nella ripresa il pareggio juventino firmato Carlos Tevez, di nuovo a segno in campo europeo dopo cinque anni (ultimo sigillo nell’aprile 2009, contro un’altra portoghese ovvero il Porto), e definitivo vantaggio delle Aquile ad opera di Lima, entrato al posto di Cardozo. La partita di ritorno si giocherà allo Juventus Stadium di Torino giovedì prossimo (1 maggio), alle ore 21:05.
La sfida ha riservato pochi momenti di noia, le due squadre si sono alternate al timone del gioco imprimendo un ritmo molto elevato. Nel primo tempo è stato più Benfica mentre la ripresa si è colorata soprattutto di bianconero, pur riservando alla squadra finale la beffa negli ultimi minuti.
Schierata nel modulo 4-3-3 ma capace di rimodellarsi alla bisogna, l’induci portoghese ha giocato un primo tempo a cento allora, mostrando un’ottima compattezza e una straordinaria velocità nel ribaltare il campo, con azioni anche personali ma sempre ben accompagnate. Nella ripresa però i giocatori sono calati e la squadra è parsa cullare il vantaggio, finendo per essere punita. D’altro canto la reazione dopo il gol subito è stata puntuale o quasi, e nel finale è arrivato un altro gol. Individualità in evidenza in tutti i reparti, da Garay al terzino Siqueira fino al funambolo Markovic, tutte disposte a collaborare tra di loro. Il risultato punisce forse oltremodo una Juventus cui si può rimproverare la distrazione iniziale, che ha permesso a Garay di staccare indisturbato, e poco altro. Incassato lo svantaggio la squadra si è subito riversata all’attacco scoprendo il fianco a qualche pericoloso contropiede; nel primo tempo ha raccolto due-tre buone occasioni e nella ripresa ha trovato più spazi e il pareggio, approfittando anche del calo fisico avversario. Poi il 2-1, quasi inaspettato: grande azione del Benfica e disattenzione juventina. Tiene sempre in mano la partita senza spezzettarla a dismisura. Quattro cartellini gialli ineccepibili.
Benfica
Volo d’angelo su Pogba e uscita a valanga a fermare Marchisio: era il terzo alla Roma, incredibile…
Più diligente rispetto a Siqueira, attento ma non sempre pertinente in fase difensiva: con una gran diagonale toglie un tap-in a Marchisio però Asamoah lo infila più di una volta.
Sa ancora farsi valere di fisico e testa, però apre due buchi che fruttano l’occasione di Marchisio e il gol di Tevez, per la verità molto bravo ad evitarlo.
Elettrico: subito reattivo nell’area avversaria e spesso in anticipo sul Vucinic o Tevez di turno.
Restando in tema pasquale è la sorpesona nell’uovo: 27 anni e un passato da meteora in Inter, Lazio e Udinese; velocità e resistenza sulla fascia sinistra, che ribalta rapidamente. Concede qualcosa a Lichtstiner ma ci può stare.
Interno di centrocampo, ala d’attacco o trequartista, tutto ad alta velocità: per un classe 1994 è davvero tanto. Da seguire e verificare ma le premesse sono buone.
Fa cose semplici ma ne fa tante: suo il filtrante in area nell’azione 2-1. In mezzo a tanto pressing e raddoppi
Lascia intravedere buone proprietà (classe 1993) ma il suo ritmo è pane per i denti di Pogba e Marchisio, che lo bypassano spesso. Non inutile ma nemmeno brillante. Ammonito, salta il ritorno dall’82’CAVALEIRO 6,5 Altro fresco ventenne, entra col giusto piglio ed è attore co-protagonista nell’azione decisiva, con un bel velo che spiazza la difesa.
Si vede poco nell’area juventina ma molto in tutto il resto del campo: partecipa all’azione offensiva ma è più utile nei ripiegamenti a centrocampo. Vera e propria punta di movimento.
Non sembra in gran condizione, la difesa juventina non fatica a contenerlo. D’altra parte l’impostazione di squadra non lo aiuta perché coinvolge un pò tutti all’infuori di lui dal 62’LIMA 7 Più mobile e rapido di Cardozo, entra e segna il gol decisivo sotto l’incrocio: meglio di così…
Calcia il corner dell’1-0 poi spreca una ghiotta opportunità di raddoppio in contropiede. Spina nel fianco non troppo pungente dal 60’A.ALMEIDA 6 Ci mette fisico e agonismo nelle zolle centrali, utile anche a protezione del 2-1.
All.J.JESUS 6,5 Partenza sprint e ripresa alla camomilla o quasi, ma pronta a reagire per riguadagnare il prezioso vantaggio. I suoi sono disposti al sacrificio e non è poco.
(Carlo Necchi)
Juventus
Forse un pò lento sul colpo di testa di Garay. Forse.
Sulla velocità è il più dotato e reattivo dei tre difensori, recupera meglio sugli sprinter avversari. Spreca qualche lancio in avanti ma dietro mette buone pezze.
L’azione dell’1-0 lo vede in ritardo su Garay, quella del 2-1 inchiodato alla sua zolla: libera lo spazio fatale che Lima riempie con un gran gol.
Spigoloso e difficile da superare come suo solito, non ha problemi nel marcare Cardozo. Qualche affanno in più contro gli altri attaccanti.
Discese quasi centellinate ma pericolose: nella ripresa si libera al cross due-tre volte e quasi ci scappa il gol. Bel duello con Siqueira che talvolta lo sorprende.
Riesce a farsi valere di stazza ma anche ad incanalare passaggi utili e dilettevoli, con cui valorizza la spinta degli esterni. Vicino al gol con un’incornata ad inizio ripresa.
Il Benfica non lo bracca a uomo ma limita bene i movimenti degli altri: meno fonti d’ispirazione e più errori d’esecuzione.
Gran movimento ad elastico, per aiutare la difesa e sostenere l’attacco: bel cross per la testa di Pogba e gol sfiorato. Mezzo punto in meno perché nel 2-1 è in ritardo anche lui.
Presenza solida sulla sinistra, tiene basso Pereira e ogni tanto si scatena fino all’area, come in occasione del gol di Tevez.
S’impegna ma la qualità dei rifornimenti è scarsa: passaggi troppo corti (anticipato) o troppo lunghi (fuorigioco). Non riesce ad incidere dal 65’GIOVINCO 6 Il suo ingresso da più volume all’attacco. Attore non protagonista perché apre spazi per gli altri ma con la palla combina poco.
Primo tempo caparbio ma meno lucido, secondo da vero Apache: ritrova il gol perduto in Europa con un mix di tecnica, rapidità e freddezza dall’82’OSVALDO s.v.
All.CONTE 6 Atteggiamento “europeo” ma distrazioni difensive da Serie B: la Juventus non demerita ma ci ha abituato ad una maggiore attenzione.
(Carlo Necchi)