La Juventus ha toccato quota 99 punti superando il record dell’Inter di Mancini nel post Calciopoli. Si tratta di un record importante ma i bianconeri si interrogano riguardo al futuro di Antonio Conte, tecnico salentino che non è sicuro di voler restare alla Juventus. Parole d’addio? In molti le hanno interpretate così. Abbiamo chiesto all’ex giocatore della Juventus Alessandro Birindelli, in esclusiva per IlSussidiario.net, di parlare dell’attuale situazione dei bianconeri.
Cosa pensa delle parole di Antonio Conte? Alcuni pensano che Conte voglia mandare messaggi alla società. Io credo che Antonio sia stato molto onesto e soprattutto abbia voluto far capire molte cose.
Ovvero? Quando Antonio parla di rivoluzione, con l’arrivo di nuovi calciatori, non pensa che l’attuale rosa della Juventus non sia adatta all’Europa; però dopo tre anni al massimo ci sta di ricercare nuovi stimoli perché si può incappare nel periodo di appagamento.
Lei ne sa qualcosa… Quando Lippi andò via nel 1999, dopo la sconfitta di Parma, lo fece perché era finito un ciclo di vittorie: bisogna trovare qualche altra situazione stimolante. Il mister tornò qualche anno dopo e riprendemmo a vincere con lui, e con una squadra che aveva perso Zidane ma guadagnato grandissimi campioni.
Conte potrebbe andare via? Può anche succedere, magari anche lui ha bisogno di nuovi stimoli, però se dovesse rimanere bisognerà davvero effettuare questa rivoluzione.
Cosa manca alla Juventus per fare bene in Champions League? Credo manchi qualità sulle fasce, con tutto il rispetto per Asamoah e Lichtsteiner, ci vorrebbero giocatori meno lineari e più di qualità. Penso ai vari Marcelo, Dani Alves.
Si può fare strada anche senza Pogba? Certo, a patto che Pogba venga strapagato e quei soldi vengano utilizzati per acquistare giocatori di grande livello, non di complemento.
(Claudio Ruggieri)