E sono quattro. La Juventus ha vinto il quarto scudetto consecutivo con quattro giornate di anticipo; dopo la vittoria di Genova contro la Sampdoria è partita la grande festa. Vantaggio enorme sulle due romane, un duello che in realtà non c’è stato, un dominio assoluto per una squadra che ora punterà al pokerissimo che solo Carlo Carcano (coadiuvato per l’ultima stagione da Carlo Bigatto) mise in bacheca, e parliamo degli anni Trenta. Un trionfo che oggi sembra scontato, eppure quanti avrebbero scommesso lo scorso 15 luglio, giorno delle improvvise dimissioni di Antonio Conte, che sarebbe andata così? E quanti di quelli che intonavano cori contro Massimiliano Allegri prevedevano il tricolore, la finale di Coppa Italia e la semifinale di Champions League? Per approfondire i momenti salienti della stagione della Juventus e la vittoria dello scudetto, IlSussidiario.net ha contattato in esclusiva l’ex bomber bianconero Pietro Anastasi.



Quarto scudetto consecutivo della Juventus: il 16 luglio, giorno dell’arrivo di Allegri se lo aspettava? Si poteva comunque pensare che la Juventus avesse la possibilità di vincere lo scudetto. Certo il giorno dell’arrivo Allegri il clima non era ideale, con i tifosi che non lo volevano perchè era venuto dal Milan e soprattutto rimpiangevano Conte; quegli stessi tifosi che oggi, ad ogni partita, osannano Allegri.



Quali sono stati i meriti della società in questo successo? Sono da ritrovarsi proprio in quei giorni di metà luglio. In praticamente 48 ore Agnelli, Marotta e Paratici hanno scelto l’allenatore giusto, quello in grado di dare continuità al progetto che avevano iniziato e di proseguire la striscia di successi.

Allegri, appunto: quali sono i suoi meriti? E’ arrivato in punta di piedi ed è stato bravo a non stravolgere subito le cose. Ha continuato con il 3-5-2 che era già nella mente e nelle gambe dei giocatori, poi ha cambiato al momento giusto quando ha capito che si poteva fare. Alternando i moduli nel corso della stagione.



Tevez è certamente l’elemento determinante di questa squadra, ma se dovesse fare un altro nome? Di Tevez sappiamo già tutto: è un valore aggiunto a questa squadra. Devo poi fare una nota di merito a Marchisio che mai come in questa stagione ha dimostrato di essere un grande giocatore, un calciatore determinante per la Juventus.

Quanto ha influito il livello non esaltante delle avversarie? Il fatto che non ci sia stata concorrenza, che la Roma abbia mollato a un certo punto del campionato, ha certamente favorito questo successo bianconero. Probabilmente lo scudetto sarebbe arrivato comunque, ma il calo delle avversarie lo ha reso ancora più semplice.

Il gioco dei bianconeri le è piaciuto? Se devo essere sincero, non ho apprezzato certe partite in cui in vantaggio 1-0 la Juventus non riusciva a chiudere la pratica. Forse però, e questo posso capirlo, quando ti avvicini all’obiettivo la concentrazione può venire meno.

L’anno prossimo si può ancora puntare a una stagione così, con scudetto e tanta strada in Europa? In Italia è doveroso provare a vincere il quinto scudetto consecutivo: la Juventus resta la squadra più forte. Per quanto riguarda gli altri obiettivi dipenderà anche dal calciomercato; dovrebbe partire Llorente, ma arriverà Cavani e Pogba potrebbe restare. Se le premesse sono queste, la stagione si può ripetere.

Adesso c’è il Real Madrid, e il sogno Champions League, e la finale di Coppa Italia: la Juventus può davvero vincere tutto? Diciamo così: speriamo che la finale di Coppa Italia venga spostata, significherebbe che la Juventus avrebbe raggiunto un’altra finale… Secondo me, in Champions League l’atteggiamento giusto da tenere è quello del Parma. 

Ovvero? Il Parma era spacciato da tempo, sapeva di non avere possibilità ma ha comunque dato tutto e qualche risultato di prestigio è arrivato. Così deve fare la Juventus: il Real Madrid è superiore, ma i bianconeri hanno orgoglio, poco da perdere e una grande occasione. Se poi si dovesse arrivare in finale, in una partita secca può succedere di tutto…

(Franco Vittadini)