La più grande giocata di Juventus-Real Madrid è sfuggita a tutti o quasi. E’ il 41’ minuto: siamo 1-1, il Real Madrid forte del gol realizzato spinge e schiaccia nella trequarti difensiva una Juventus che il colpo lo ha accusato eccome. C’è una manovra avvolgente dei blancos, che per l’occasione sono in maglia nera: Kroos apre per Marcelo che premia la sovrapposizione di Isco, cross mancino per la testa di James Rodriguez, Buffon e i centrali sono fuori causa ma il pallone si stampa sulla traversa, da un metro. Possibile? Come può il colombiano, che di gol tremendamente più difficili ne ha fatti a decine, sbagliare questo? Poi si riavvolge il nastro – Mediaset lo ha fatto, cogliendo perfettamente il momento – e ci si accorge di un particolare che si era perso. Stefano Sturaro non soltanto ha scalato benissimo sulla diagonale disturbando James; ma gli ha anche sporcato il colpo di testa a botta sicura, deviando con il piede. E’ evidente: senza quel tocco sarebbe stato gol, 2-1 per il Real Madrid e chissà come sarebbe andata a finire. 



Stefano Sturaro e la sua deviazione: lo spunto di partenza non può non essere questo; perchè poi la Juventus, scampata al grande pericolo, ha ripreso fiducia e segnato, vinto la partita e sfiorato anche terzo e quarto gol. Stefano Sturaro da Sanremo, cresciuto nel Genoa e arrivato lo scorso gennaio alla Juventus. “Aveva giocato tre minuti in Champions League prima di stasera” ha ricordato Massimiliano Allegri. Contro il Monaco, nella partita di andata. Ma è questa la forza della Juventus di oggi, che ricorda sempre più quella che con Marcello Lippi conquistò l’Europa; ricordate il Simone Padoin di Coppa Italia? Ne avevamo parlato qui, raccontando di un gregario utile tanto quanto i big. Ed eccone un altro: Stefano Sturaro, appunto. Un centrocampista di 22 anni che ieri ha giocato la prima da titolare in Champions League con la saggezza di un veterano. “Aveva gamba, stava bene”, sempre Allegri a fine partita: si è visto. Pressing in mediana, interdizione, grande personalità nel provare la conclusione, sempre al posto giusto al punto di evitare un gol già fatto. Grande merito a lui, che si è calato nella nuova realtà diventando protagonista di una semifinale europea contro i campioni in carica, che magari qualcuno solo a nominarlo se la fa addosso. Grande merito alla Juventus, perchè ci sarà pur qualcosa se i gregari, vent’anni fa come oggi, diventano improvvisamente fondamentali. E grande merito ad Allegri, perchè certi giocatori devi avere il coraggio di metterli in campo in partite così, lui lo ha fatto e ha vinto. Al di là di come finirà, che la Juventus a Berlino ci vada davvero o che venga spazzata via al Bernabeu, non si può non celebrare la partita di Stefano Sturaro da Sanremo. 



Chiosa finale. Ricordate il Real Madrid degli Zidanes y Pavones? Lo chiamavano così perchè era pieno di campioni alla Zidane ma si appoggiava anche su comprimari alla Pavon. Solo che in Castiglia, nonostante vincessero, storcevano il naso. Come può Pavon giocare nella stessa squadra di Zidane? Sturaro, dopo Padoin e dopo tutti gli altri, ci ha ricordato una volta di più perchè può giocare con Tevez e Pirlo, con Morata e Vidal, ed essere anche più decisivo. A prescindere da come andrà a Madrid. 

(Claudio Franceschini)

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