La Juventus vestita d’Europa è una squadra molto diversa da quella “ammirata” in Serie A in questo avvio di stagione 2015/16. E vince sempre. Contro il Siviglia allo Stadium finisce 2-0, con sigilli del solito Morata e dell’insolito Zaza, alla prima marcatura europea della carriera. Prova di forza e carattere dei bianconeri, primi da soli nel Girone D a +3 dallo stesso Siviglia e dal City, vittorioso in rimonta sul Monchengladbach.
Vogliamo essere chiari nel valore numerico da associare alla prestazione, perchè il solco rispetto al campionato è evidente. Segna quando deve segnare, sia nel primo che nel secondo tempo, controllando sempre con autorità e personalità la partita.
Secondo tempo pessimo, quando deve accelerare e andare oltre le buone premesse del primo tempo si scioglie confermando tutti i limiti già evidenziati in Liga.
Spegne 100 candeline, tante quante le sue presenze in competizioni UEFA, con una partita molto… europea. Pochi fischi, niente chiacchiere, il gioco scorre pulito.
La Juve di Max Allegri e del suo “braccio armato” europeo principale, ovvero Alvaro Morata, ha sbloccato la difficile sfida al Siviglia proprio in chiusura di primo tempo: 1-0 per i bianconeri il parziale al 45°, dopo una serie di occasioni non sfruttate a dovere ed una resistenza andalusa coriacea. Non una prima frazione trascendentale per Morata (voto 6,5), che ha però il merito di segnare il quinto gol consecutivo tra vecchia e nuova Champions, risultando sempre decisivo per i suoi. Assist perfetto di Barzagli (voto 6,5), bravo ad interpretare il ruolo ibrido, tra terzino destro e terzo di difesa. Attivo sulla destra, davanti a lui, anche Cuadrado (voto 6), vivace ma poco efficace; discorso simile per Dybala (voto 5,5), vicino ad un gol da sogno ma colpevole in un paio di occasioni, con conclusioni rimaste solo nelle intenzioni. Per il Siviglia solita classe e temperamento per capitan Reyes (voto 6,5), spalleggiato dal pericoloso Konoplyanka (voto 6), tenuto però molto bene da Barzagli e Bonucci (voto 6,5). Molto meno presente Krohn-Dehli (voto 5), quasi mai in evidenza.
Scala di mezzo punto in avanti, nella valutazione, grazie alla testata di Morata in extremis. Partita all’altezza, ma senza la concretezza dello spagnolo sarebbe rimasta “spuntata”… Stessa lunghezza d’onda del voto (con motivazione) di squadra, ma segnare un gol a pochi minuti dall’intervallo è sempre un merito particolare. E’ l’uomo-Champions di questa squadra. Lo mettiamo volutamente tra gli imputati, non perchè giochi peggio (ad esempio) di Hernanes, ma perchè deve trascinare la squadra, lui più di altri, in serate così.
Preciso, attento, si fa sfuggire solo in un caso il controllo degli attaccanti e la paga pesantemente. Squadra che a dispetto di un avvio di stagione difficile pare molto quadrata e insidiosa. Regista a tuttocampo, classe e generosità al servizio dei compagni. Capitano vero. E’ un giocatore di buona qualità ma non lo si nota certamente in questi primi 45 minuti. Votato solo alla fase difensiva, senza grandi risultati. (Luca Brivio)
Juventus
Non è quasi mai chiamato in causa da conclusioni degli andalusi, si limita al controllo dell’area sui tanti cross di Konoplyanka.
Sempre molto preciso nelle chiusure e nelle “scalate” tra linea a 3 e linea a 4. Una sicurezza.
Soffre un po’ la ripetitiva azione perforante di Konoplyanka, restando più bloccato del solito. Ma è comunque una prova ampiamente sufficiente.
Rispetto al compagno di reparto è molto meno attento all’estetica e all’impostazione. Anche per questo formano una coppia tra le migliori d’Europa.
Il migliore della retroguardia e sempre tra i migliori in assoluto. Per poco non trova anche l’assist illuminante per Dybala.
Si vede poco ma tocca tanti palloni e soprattutto interpreta il ruolo (non suo) di mediano a cui è obbligato dalle assenze ma evidentemente anche dalle convinzioni di Allegri, visto che stasera c’era anche Khedira a disposizione…
Rientra senza strafare – era fuori dal primo agosto, due mesi secchi, per infortunio – ma trovando in due casi anche la giocata di qualità. Segnali incoraggianti.
Confermiamo l’impressione del primo tempo; arriva al 6 in pagella ma non convince, è lui o non è lui il leader?
Ci prova, talmente tanto da strafare in alcuni casi… Una freccia dalla punta avvelenata sulla destra, frenetico e pericoloso.
Ha il grande merito di impattare di testa il cross di Barzagli, per l’1-0. Per il resto serata non eccezionale, ma buona.
Gli manca solo il gol, anche per colpe proprie. La gestione di palla che favorisce Zaza per il contropiede del 2-0 però è da campione.
Si piazza a centrocampo e regala corsa e solidità alla squadra.
Sfrutta in modo rapace la prima palla disponibile, con un allungo favorito dalla freschezza fisica e dal tocco di Dybala. Bravo a cogliere l’occasione.
All.ALLEGRI 7: Continua a mantenere il solito rendimento altissimo in Europa e convince nelle scelte tattiche, con doppio modulo camaleontico, oltre che di singoli, con la sostituzione di Zaza che arriva al momento perfetto per fare bis.
Siviglia
Respinge quello che può respingere, sempre con i pugni e mai azzardandosi a bloccare, soprattutto su Dybala e Cuadrado. E’ il meno colpevole della difesa.
Morata non lo fa impazzire, nel senso che è soprattutto Cuadrado ad attaccare, sull’altra fascia. E sul gol la marcatura non è sua. Nonostante questo, la sua presenza è abbastanza trasparente in entrambe le fasi.
Purtroppo per lui Morata gli salta “in testa” sul gol e Dybala lo taglia fuori vincendo il contrasto che porta al 2-0 di Zaza. Ergo, bocciato.
Più solido del compagno di reparto italiano, ma sul 2-0 l’errore principale – nell’uscire in cerca dell’anticipo, senza trovarlo – è suo.
Il match con Cuadrado non è pari, perchè il colombiano lo fa soffrire, ma nemmeno così sbilanciato in favore del bianconero. Terzino di buon affidamento.
Si perde un po’, guidato solo in parte da Krychowiak tra pressing e chiusure in mediana. Non convince.
Cerca di raddoppiare, inutilmente, su Morata, che stacca in area e sovrasta anche lui. In ogni caso è tra i “meno peggio” tra gli andalusi.
Punto di riferimento a livello tecnico e caratteriale del Siviglia, tutte le azioni d’attacco (sebbene siano poche) passano dai suoi piedi.
Brutta serata, non la vede quasi mai. Forse il peggiore in assoluto.
Ostinato nel puntare il fondo e crossare, dovrebbe migliorare però la balistica delle traiettorie. Ma la vivacità non gli manca.
Fagocitato da Chiellini e Bonucci, non riesce quasi mai a mettere fuori la testa dal guscio.
Entra per Gameiro, subissato dai fischi, continuando nel solco della brutta prova del compagno.
Solo leggermente meglio di N’Zonzi, non sfrutta la grande forza e la stazza fisica nemmeno nel finale, anche perchè non arrivano lanci lunghi a cercarlo.
All.U. EMERY 5: I successi degli scorsi anni sono in vetrina, da ammirare. Questo Siviglia, per il momento, sembra un’altra cosa…
(Luca Brivio)