Juventus-Genoa finisce 1-0; autorete di De Maio e tredicesima vittoria consecutiva per la Juventus, che continua l’inseguimento al Napoli. Non è stata una partita bella da vedere, il Genoa non ha lasciato giocare la Juve preoccupandosi di neutralizzare ogni azione avversaria, ma così facendo i grifoni non si sono mai resi davvero pericolosi sotto porta. I bianconeri hanno giocato in maniera meno spettacolare e sembrano aver mostrato un po’ la corda, anche in vista dei futuri impegnativi scontri diretti col Napoli in Serie A e Bayern Monaco in Champions.



Stasera i bianconeri non sono riusciti a fare fuoco e fiamme in mezzo al campo come nel match contro il Chievo, ma i tre punti sono arrivati comunque ed è la cosa più importante. La formazione di Gasperini ha il merito di soffocare le iniziative della Juventus, che oggi è sembrata la brutta copia di quella ammirata nelle precedenti gare, tuttavia i grifoni non sono riusciti a creare una palla gol degna di nota. Reparto offensivo praticamente nullo, meglio la difesa fatta eccezione per il black out sull’autogol di De Maio. Quasi sempre corrette le chiamate in fuorigioco, nel primo tempo lascia giocare parecchio e fischia pochissimo, poi nella ripresa diventa molto più severo fino ad espellere Zaza per un intervento tutto sommato da ammonizione.



La prima frazione di gioco si è conclusa con la Juve in vantaggio sul Genoa 1 a 0. Stasera l’uomo della provvidenza per Allegri sembra essere Cuadrado (7,5), che alla mezz’ora di gioco si è inventato una giocata strabiliante, aiutato dai difensori del Genoa che non l’hanno marcato come avrebbero dovuto, il centrocampista colombiano è entrato indisturbato in area e ha liberato il tiro, trovando la deviazione di De Maio (5) che ha ingannato Perin (6), l’estremo difensore del Genoa viene così scavalcato dal pallone che entra in rete.

Solamente grazie a questo episodio la partita si è sbloccata, visto che fino a quel momento i bianconeri hanno faticato a trovare il bandolo della matassa. Verso il quarto d’ora ci aveva provato Dybala (6,5) con un sinistro insidioso terminato di poco a lato. Il Genoa si è fatto vedere in avanti con una conclusione di Dzemaili (6) che ha non trovato la porta. Nelle fila della Juve si fa male Evra (6) che deve lasciare il campo per un problema muscolare all’inguine, al suo posto entra Alex Sandro (SV).



Il Genoa di Gasperini si sta dimostrando un osso duro, e rispetto alle precedenti uscite di campionato i bianconeri faticano di più a costruire gioco e a presentarsi nell’area di rigore avversaria. Per la gioia di Allegri, il centrocampista colombiano sta ritornando ai livelli dei tempi in cui giocava con la Fiorentina. Finora non ha fatto una bella impressione, al punto che Allegri ha mandato a scaldare Zaza, nel tentativo di scuotere il centravanti spagnolo.

Primo tempo discreto per la formazione di Gasperini che è riuscita a neutralizzare il reparto offensivo bianconero. Peccato per l’autogol di De Maio, ma la squadra sembra ancora in partita. Si muove molto bene in mezzo al campo e smista una miriade di palloni per i suoi compagni. Dov’era quando Cuadrado si involava verso la porta per l’1 a 0? Una grave mancanza da parte sua non averlo marcato a dovere. (Stefano Belli)

Mai impegnato nel primo tempo, a inizio ripresa viene messo alla prova da Cerci ed è reattivo a respingere la conclusione, poi più nulla fino al triplice fischio.

Non se la stava cavando male, anche se aveva perso un paio di brutti palloni, poi si fa seriamente male in un contrasto e lascia il campo in lacrime. ( Allegri lo manda in campo per difendere il risultato, non ha l’eleganza di Chiellini ma è altrettanto efficace)

Anche oggi si guadagna la pagnotta con una prestazione più che sufficiente, liberando l’area ogni volta che ce n’era bisogno.

La sua esperienza è troppo importante perché Allegri ne possa fare a meno a cuor leggero, ogni volta che lo schiera poi non se ne pente mai.

Sullo 0-0 si inventa una giocata fantastica che, grazie alla deviazione di De Maio, sblocca (e decide) il match. Per non parlare delle aperture a centrocampo per i compagni e per i cambi di ritmo con i quali semina gli avversari.

Promosso anche lui stasera, ma non si rende certo protagonista di giocate memorabili a differenza di qualche suo compagno di reparto (ogni riferimento a Cuadrado non è puramente casuale).

Decisivo quando, a inizio ripresa, libera un pallone che vagava pericolosamente nell’area di rigore della Juve. Anche oggi se la cava alla grande come regista.

Non proprio il miglior Pogba della stagione, sebbene nella ripresa vada vicino al 2-0 sfiorando di testa il pallone su una punizione battuta da Dybala.

Ha un buon impatto sul match ed è sempre nei pressi del pallone, ma poi alza bandiera bianca per un problema intestinale. ( Molto bravo negli uno contro uno, dove ne esce quasi sempre da vincitore, un po’ meno nel controllare i palloni che gli capitano)

Stasera è apparso in lieve flessione dopo le ultime ottime uscite contro Inter in Coppa e Chievo in campionato. ( Entra a freddo e si divora subito il gol del 2-0, ma entra sempre con cattiveria su ogni singolo pallone, forse fin troppa vista la dura entrata su Izzo che gli costa il rosso diretto)

Anche stasera rimedia un sacco di punizioni e con i suoi dribbling disorienta sempre gli avversari

Deve far fronte alle assenze di Sturaro, Khedira, Mandzukic, Lichtsteiner e Chiellini, ma riesce comunque a imbastire una formazione in grado da battere il Genoa. Due cambi su tre obbligati per gli infortuni di Evra e Caceres, non ha avuto molta scelta nelle sostituzioni. Ma è un fenomeno a far tenere ai suoi la tensione sempre al massimo, anche dopo 13 vittorie di fila.

Nessun intervento memorabile da parte sua, sul gol dell’1-0 viene messo fuori causa da De Maio che lo inganna con la deviazione. Sulle uscite se la cava più o meno sempre, anche prendendosi qualche rischio.

Si dimentica (come tutti i suoi compagni di reparto) di marcare Cuadrado sull’azione che porterà al vantaggio della Juve, dopodiché si concentra su Morata, che oggi non gli ha reso la vita impossibile.

Autore sfortunato dell’autogol con il quale la Juve trova il vantaggio, nel tentativo di smorzare il tiro di Cuadrado mette la palla dentro la sua porta. A parte questo episodio, però, non disputa una bruttissima partita.

Nota di merito per aver procurato l’espulsione di Zaza, peccato che i suoi compagni oggi non vogliano saperne di attaccare, nemmeno con l’uomo in più.

Bravo nelle chiusure sui cross e sui lanci lunghi, un po’ meno negli uno contro uno e nei duelli in velocità.

Ntcham nel primo tempo gli dà una buona palla per calciare in porta, ma lui la spreca malamente mettendola sul fondo. ( Esordio in Serie A per lui, avrà altre occasioni per mettersi in luce)

Uno dei migliori nelle fila del Genoa, molto ispirato, smista palloni e trova sempre qualche compagno da innescare ( Entra in campo troppo nervoso e si fa ammonire a pochi minuti dal suo ingresso sul terreno di gioco, poi per fortuna si calma e riesce ad arrivare al novantesimo)

In campo lo si nota solamente per i falli e quando l’arbitro lo ammonisce dopo l’ennesimo intervento regolare.

È bravo a rubare qualche palla agli avversari, un po’ meno quando si tratta di costruire gioco, cosa che al Genoa stasera non è praticamente mai riuscita.

A inizio ripresa mette in difficoltà Buffon con un tiro insidioso che l’estremo difensore bianconero non riesce a trattenere, ma nel complesso può essere un buon rinforzo per questo Genoa. ( Cerca di lasciare il segno sul match ma non ci riesce, prestazione anonima alla fine)

Stasera anche il bomber del Genoa ha le polveri bagnate, e quando non gira lui per i grifoni è davvero un’impresa metterla dentro.

Non sarà facile sopperire alla mancanza di un elemento come Perotti, oggi il Genoa ha dimostrato tutti i suoi limiti soprattutto in attacco, la speranza per lui è che Cerci si accenda e possa formare una bella coppia con Pavoletti.

(Stefano Belli)