Nella notte tra martedì e mercoledì si è tenuta la lottery NBA per il draft del prossimo mese: di fatto, come ormai abbiamo imparato, si trattava di sorteggiare l’ordine di chiamata delle prime 14 franchigie (le altre seguono l’ordine di classifica) per i giocatori in uscita dal college o in arrivo da altre parti del mondo, che si siano dichiarati eleggibili. Il sistema è cambiato: per scoraggiare il “tanking”, ovvero quel fenomeno ormai largamente diffuso per il quale una squadra senza possibilità di playoff perde di proposito per aumentare le chance di avere la prima scelta assoluta, si è deciso di redistribuire le percentuali alle varie squadre. Risultato? A New York sognavano la numero 1 e Zion Williamson (il fenomeno di Duke del quale si parla da tutto l’anno) ma sono finiti alla 3, la prima scelta assoluta al draft NBA se la prende invece New Orleans che ha chiuso la Western Conference in tredicesima posizione e aveva ben sei squadre con record peggiore. Alla 2 sceglierà Memphis (stesso bilancio dei Pelicans), la 4 – da definire il nome, ma servirebbe un tiratore e Jarrett Culver può essere il profilo ideale – è andata ai Los Angeles Lakers: l’intero volto della Lega potrebbe cambiare, ma bisognerà vedere in che modo perchè, se da una parte è facile lasciarsi andare a previsioni più o meno realistiche su quello che succederà, dall’altra basterebbe una sola tessera del mosaico fuori posto per scombinare tutti i piani e le immagini costruite.
LOTTERY NBA: COME PUO’ CAMBIARE LA LEGA
Avendo mancato la prima scelta alla lottery NBA, New York potrebbe non riuscire a completare il suo progetto: portare Kyrie Irving e Kevin Durant al Madison Square Garden e creare i Big Three con Williamson, che comunque resta ancora da valutare tra i professionisti. Il piano di riserva potrebbe essere R.J. Barrett accettando in maniera pacifica che il playmaker Ja Morant venga scelto dai Grizzlies; i tifosi dei Knicks potrebbero vivere un’altra delusione, ma quando parliamo della Grande Mela bisogna sempre tracciare un grosso punto di domanda perchè, dallo smantellamento per creare spazio al mai arrivato LeBron James all’acquisizione di Carmelo Anthony, le cose ultimamente non sono mai andate e a metà della stagione in corso, finita in largo anticipo per New York, è stato dato l’addio a Kristaps Porzingis che sarebbe dovuto essere il volto della franchigia per molti anni. Più complesso il quadro per i Los Angeles Lakers, che hanno scelto il coach (Frank Vogel) e potrebbero far riunire LeBron e Irving, con quest’ultimo che avrebbe già avuto colloqui in merito. Con la conferma del Prescelto, la quarta scelta potrebbe finire in un pacchetto per una trade significativa; l’eventuale partenza di James, non così certo di restare (causa addio alla presidenza da parte di Magic Johnson), porterebbe a una rivoluzione nel roster perchè i giocatori chiesti in cambio sarebbero tanti e appetitosi, e poi c’è la sempre verde questione di Anthony Davis che lascerà New Orleans – a meno che non sia attratto dalla possibilità di giocare con Zion – ma potrebbe finire a Boston che, perdendo Irving, ne farebbe il nuovo giocatore franchigia. Tante domande: il draft risponderà ad alcune, per altre bisognerà aspettare…