CALCIOMERCATO MILAN – Ha iniziato la stagione un po’ in sordina ma ha concluso il 2010 alla grande. Stiamo parlando di Robinho, attaccante/esterno del Milan, sbarcato a Milanello durante la scorsa estate. L’arrivo del nazionale verdeoro è stato accolto in maniera un po’ fredda dal popolo rossonero che ha dovuto però ricredersi convinto da gol e ottime prestazioni. «Per me è del tutto normale lavorare per la squadra – spiega Robinho in un’intervista concessa a Il Corriere dello Sport – quando vado in campo il mio primo pensiero è sempre la vittoria della mia squadra e mi impegno per raggiungere l’obiettivo. La mia idea – prosegue – è che, in squadra, dobbiamo attaccare e difendere tutti. Se io gioco davanti, non significa che non debba tornare indietro a coprire. Nel calcio di oggi è fondamentale rimanere compatti e uniti e muoversi all’unisono».
Robinho è considerato una sorta di “volta gabbana” ma il diretto interessato chiarisce: «Non è vero, non mi piace cambiare. Quando arrivo in una squadra, il mio pensiero è sempre quello di rimanere per 10 anni. Il Real è uno dei club più grandi d’Europa, ma sfortunatamente, fuori dal campo, certe cose non hanno funzionato nella maniere giusta, così me ne sono andato. Al Milan invece mi sento felice».
E ora al suo fianco ci sarà Cassano «Tanto meglio per il Milan. Sono sicuro che qui starà benissimo e che ci aiuterà a vincere tanto», e a breve potrebbe arrivare Balotelli: «Lui a lungo a Manchester? No, credo di no. Ho letto sui giornali che è milanista, ma di questo non abbiamo parlato quando eravamo insieme». Chiosa su Kakà e su un retroscena risalente alla famosa trattativa City-Milan del gennaio 2009: «Allora lui mi chiese com’era la città e io gli risposi che non era bella, perché pioveva e faceva freddo e che Milano era sicuramente meglio. Me lo immaginavo, senza nemmeno sapere che poi mi sarei trasferito qui. Ora che ci sono, posso dire che dell’Italia mi piace tutto: l’atmosfera, ma anche la gente. Anche Madrid è bella e fa più caldo. Ma Milano è splendida».