CHAMPIONS LEAGUE – Con la vittoria di mercoledì sera contro il Bate Borisov i rossoneri sono riusciti a conquistare 7 punti in queste prime tre giornate dei Gironi di Champions. Un pareggio in extremis contro il Barcellona per 2 a 2, la vittoria interna contro il Viktoria Plzen e il successo di due giorni fa contro i bielorussi. Sette punti che fanno già sognare i tifosi rossoneri più attenti. Il Milan, infatti, nelle precedenti edizioni di Champions in cui riuscì a totalizzare sette punti o di più, andò sempre in finale. Fu così ad esempio nel 2006-2007, l’ultima grande Coppa alzata al cielo dai rossoneri. Allora il Milan guidato da uno strepitoso Ricardo Kakà, che vinse poi il Pallone d’Oro, ottenne 7 punti dopo tre partite vincendo in casa contro l’Aek Atene per 3 a 0, pareggiando a Lilla e battendo l’Anderlecht in trasferta. Quella squadra allenata da Carlo Ancelotti chiuse poi il girone con 10 punti all’attivo conquistando la Champions League dopo aver superato Celtic, Bayern Monaco, Manchester United e il Liverpool nella finalissima di Atene. Accadde qualcosa di simile nel 2002-2003 e nel 2004-2005, guarda caso, due edizioni in cui il Milan vinse la Champions (in finale contro la Juventus) e perse la coppa all’ultimo round nella tragica notte di Istanbul. La cabala conta vicino allo zero nel calcio ma è anche vero che sono molti i tifosi e gli addetti ai lavori superstiziosi che credono al ripetersi degli eventi. In effetti questo Milan sembra essere in grado di poter lottare con i vertici d’Europa. Basti ad esempio andare ad analizzare la prestazione di Barcellona contro il Camp Nou, attualmente la squadra più forte al mondo, un pareggio ottenuto con le unghie e con una formazione rimaneggiata sicuramente non all’altezza di quella scesa in campo mercoledì sera a San Siro. Un attacco formato da Ibrahimovic e Cassano, coppia perfetta, supportata dalla dinamicità di Robinho, dall’esplosività di Boateng e con Pato e Inzaghi scalpitanti in panchina. Una linea mediana solida guidata dall’esperto Van Bommel, con Ambrosini pronto a sostituirlo; gli interni sono affidati a Seedorf, Aquilani, Nocerino e Gattuso, altro mix di qualità, potenza e grinta. Da non dimenticare poi l’arrivo del mercato di riparazione che permetterà qualche nuovo innesto.



Insomma, c’è tutto quello che serve per poter fare bene, e la Coppa, come non mai, è alla portata dei rossoneri.

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