Diciamolo subito: Antonio Cassano sta bene, compatibilmente con le sue condizioni, che rimangono sostanzialmente stabili. Le terapie stanno facendo effetto, per cui i sanitari sono cautamente ottimisti per la ripresa. Domani si avrà un quadro più chiaro della situazione, grazie al comunicato ufficiale che il Milan diramerà in giornata. La nostra redazione, tramite i retroscena rivelatici da Biscardi in merito al suo colloquio con Berlusconi, aveva già riportato la notizia dei problemi cardiaci del ragazzo. I medici, intanto, sono al lavoro proprio per cercare di capire, attraverso una serie di test clinici e diagnostici, cosa possa aver originato il malore del giocatore rossonero. Al momento, stando a quanto trapelato, potrebbero essere due le possibili cause. La prima ipotesi è relativa alla formazione di un micro-embolo, cioè un grumo di sangue, che potrebbe aver raggiunto un piccolo vaso del cervello a causa di un foro presente nel setto che separa i due atri; quest’ultimo sarebbe una piccola malformazione del cuore, a cui si potrebbe ovviare con l’applicazione di un ombrellino metallico, che andrebbe a tappare il buco. Ma come si è giunti a quest’ipotesi? Quando un’ischemia – in questo caso di tipo transitorio – colpisce una persona giovane come Cassano, i neurologi, dopo aver escluso altre possibili motivazioni, ipotizzano un caso di embolia paradossa. Perchè il caso sia valido, debbono sussistere due presupposti, vale a dire la tendenza del paziente a formare trombi del sangue e la presenza di un foro nella parete atta a separare gli atri cardiaci. I sanitari stanno lavorando proprio in tal senso, per valutare se le due cose stiano in piedi e coesistano. Il dottor Antonio Rebuzzi, direttore dell’unità di terapia intensiva cardiologica del Gemelli, ha spiegato come si svolgerebbe l’intervento di applicazione dell’ombrellino metallico. Attraverso un catetere, introdotto nella vena femorale, si andrebbe ad introdurre un doppio ombrellino, in modo da chiudere il foro sia da un lato che dall’altro e procedere così alla riparazione del setto. Si tratta, secondo Rebuzzi, di un’operazione abbastanza semplice, che richiederebbe non più di due-tre giorni di ricovero. L’efficacia è indiscussa e, se non subentrano altri danni o complicazioni, si garantisce un’ottima ripresa. La seconda ipotesi, invece, riguarda la possibile dissecazione di un vaso del collo. In pratica, si va a formare un trombo che si stacca, fermandosi poi quando arriva ad un’arteriola del cervello leggermente più piccola di diametro; in tal modo il flusso sanguigno viene ostruito e non arriva più ossigeno alla zona in questione.



Ad ogni modo, per fortuna adesso le condizioni di Cassano appaiono relativamente buone. Domani finalmente ne sapremo di più e tutta la ridda di voci e ipotesi, spesso contrastanti tra loro, cesserà. Come – speriamo – anche i suoi problemi di salute: è questo l’augurio di tutti…

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