SuperPippo e quella fame di gol che non finisce mai. Perchè anche a 38 anni si possono avere gli stimoli di un ragazzino, perchè no. Oggi l’attaccante, intervenuto alla presentazione del libro ‘Superpippo re del gol’, il cui ricavato andrà in favore della lotta alla sclerosi multipla, ha esternato ancora una volta tutto il suo amore per il calcio ed in particolare per la maglia del Milan. “Se a 38 mi viene privato di giocare a calcio impazzisco”. Una frase che dice tutto dell’Inzaghi-pensiero. Ieri contro il Catania è entrato e ha subito sfiorato la rete. Sbagliandola, e disperandosi come l’ultimo degli esordienti. Pippo è così, senza giocare a calcio (che per lui si traduce così: ‘senza segnare’) impazzisce. E lo sanno tutti. I tifosi rossoneri in primis, che lo hanno eletto a loro idolo, anche adesso che gioca poco o nulla. Come dimenticare le sue imprese europee, i suoi gol nelle finali. Impossibile. “Qui tutti mi vogliono bene”, ha detto l’esperto bomber, ed è proprio così. Il non scendere in campo lo sta turbando non poco, tanto che si erano fatte diverse ipotesi sul suo futuro, a partire dal prossimo gennaio: Udinese, Napoli, Atalanta e chi più ne ha più ne metta. “Sarebbe un peccato non finire con questa maglia”, perchè lui effettivamente se ne andrebbe da Milanello solo se costretto. Il Milan, per lui, “ha la priorità” su tutto. Inzaghi continuerà la sua scalata, senza mai creare problemi ad Allegri o ai compagni. Il suo scopo è quello di dimostrare “di essere ancora importante per questa società”. Una dichiarazione d’amore ammirevole, ma non trattate SuperPippo come un monumento o come una vecchia gloria. “Posso fare ancora bene”, è la sua promessa, da parte di uno che ha sempre vissuto il calcio come una sfida continua. Madre natura non lo ha fornito di chissà quali mezzi tecnici, eppure lui è sempre stato lì, nell’area di rigore, pronto a sfruttare ogni minimo errore di disattenzione altrui. Un lupo, o uno sciacallo, se serve a rendere meglio l’idea. Lui, mingherlino, a lottare contro i marcantoni delle difese avversarie. A cui molto spesso ha fatto girare la testa con il suo movimento incessante, quella sua danza sulla linea del fuorigioco (e anche oltre, vabbè…). Quanti gol di rapina, quante imprese estemporanee.



SuperPippo Inzaghi non finisce mai. La sua fame di calcio, soprattutto, non finisce mai. Ora che Cassano è fuori combattimento, avrà le sue chances per graffiare ancora. Il graffio dello sciacallo.

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