Il centrocampo del Milan è ancora un cantiere aperto, e l’ultima voce di calciomercato giunge nella casella cessioni: si tratta del centrocampista francese Mathieu Flamini, sulle cui tracce sarebbe il Psg di Leonardo. Il Mister X che deve arrivare prende talvolta le fattezze di Hamsik (ma il Napoli di De Laurentiis non lo molla facilmente), altre volte quelle di Cesc Fabregas dell’Arsenal o più recentemente quelle di Nasri del Manchester United. Ma qualche che sia il top player che il mercato rossonero porterà a Milanello, in grado di alzare la qualità di gioco di un reparto orfano di Pirlo, certamente deve specificarsi meglio la filosofia di Allegri in questa zona nevralgica del gioco. Certo, i muscoli e la corsa non devono mancare, la profondità per linee verticali come la capacità di pungere da fuori, ma non a discapito dei piedi buoni. Tuttavia la dura legge del calciomercato è che quando ti chiami Milan nessuno ti fa sconti e i soldi per la qualità devono essere tanti. La notizia quindi dell’intenzione di Galliani di far cassa e soprattuto capitalizzare alcuni degli investimenti a parametro zero (o quasi) non è una novità. Per questo motivo – anche se il suo procuratore Peppino Tirri intervistato in esclusiva da IlSussidiario.net lo nega – le voci su una partenza di Cassano si fanno ciclicamente più insistenti. Allora l’occhio indagatore del cronista sportivo cerca prima dell’identikit dell’acquisto rossonero, quello di chi può lasciare la maglia. Come dicevamo quindi si vocifera negli ambienti (bene) informati che Leonardo nuovo direttore tecnico del Psg possa avanzare una offerta per portarsi via Flamini. Il Milan potrebbe decidere di cedere l’irruente mediano in virtù di due considerazioni: la prima è lo stipendio del giocatore (decisamente alto in rapporto alle sole 76 partite giocate in rossonero) e la seconda è che il rinnovo del contratto è ancora fermo, nonostante l’anno prossimo scada. Quindi, anche se le voci di una partenza di Flamini in passato si sono sprecate (ne abbiamo reso conto quando lo si accostava al Napoli al Bayern  o al Tottenham in cambio di Sandro). Ma Flamini non si è mai mosso. Certo, forse per onorare un contratto ai limiti del principesco per un giocatore delle sue caratteristiche, ma anche perché la sfida di Milano gli piace, e qui si vorrebbe affermare come titolare. In più, c’è da considerare che con Gattuso e Ambrosini non certo in grado di competere sui tre fronti senza perdere smalto atletico un peperino del suo calibro può far comodo ad Allegri, che ha rinunciato anche al giovane Merkel per arrivare ad El Sharaawy. 



Insomma, probabile che a fronte dell’esigua contropartita economica in caso di vendita, a meno che non si inserisca alla grande in un qualche affare degno di Mister X (ad esempio Fabregas, perché lui a Londra un bel ricordo l’ha lasciato) la palla è sua: se si riduce l’ingaggio rimane. E quest’anno può avere la sua grande occasione.



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