Alzi la mano chi fra i tifosi rossoneri non verrebbe rivedere Ricardo Kakà vestire, di nuovo, la maglia rossonera? Forse si conterebbero solo poche dita, visto che la stragrande maggioranza del popolo milanista sarebbe pronto a riaccogliere il suo figlio, che ha lasciato Milanello due stagioni fa. Due anni davvero travagliati per il trequartista brasiliano che ha dovuto fare i conti con un brutto infortunio e con un recupero che sembra non aver ancora dato i frutti sperati. In Via Turati Adriano Galliani ci avrebbe fatto un pensierino, ma al momento l’operazione, in caso di prestito secco, è bloccata innanzitutto dal Real Madrid. Il motivo è semplice: la tassazione spagnola nei confronti dei lavoratori stranieri. Fino a pochi anni fa, racconta a ilsussidiario.net una fonte autorevole vicina al presidente Florentino Perez, per ogni lavoratore non spagnolo il datore di lavoro doveva pagare allo stato iberico il 24% di tasse. Nell’ultima anno invece il governo ha modificato questa norma, portando la tassazione al 44%. Nel caso dunque che Kakà lasci la Spagna, per decidere di lavorare un anno all’estero, al suo ritorno il Real Madrid perderà questo beneficio, passando a pagare, per il suo giocatore, quasi il doppio di tasse.
Dunque il primo a frenare per il prestito secco è proprio il club madrileno, che non vorrebbe perdere altri milioni per un giocatore che fin’ora non è esploso e che non ha ancora fatto vedere tutto il suo valore. L’unica strada per vedere Kakà a Milanello non sarebbe quella del prestito secco, bensì quella del prestito con diritto di riscatto. Insomma riutilizzare la stessa formula, usata dal Milan con il Barcellona, per Ibrahimovic. Questa, con la riduzione dell’ingaggio da parte del brasiliano, potrebbe essere l’unica strada percorribile. Per rivedere di nuovo Kakà al Milan.
(Francesco Montini)