L’anno scorso, sulla sirena, arrivò Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese fu al centro di una magistrale operazione di mercato sull’asse Milano-Barcellona, che consentì ai rossoneri di portare al Milan l’attaccante ex Inter, rivelatosi decisivo nella cavalcata esaltante della scorsa stagione, conclusasi con la conquista del tricolore. I tifosi si sono abituati bene: Galliani è una fonte inesauribile di sorprese e adora piazzare i colpi migliori proprio allo scadere del tempo, per stupire tutti gli addetti ai lavori e non lasciare il tempo alle concorrenti di reagire. Perchè quest’anno dovrebbe essere diverso, si chiede il popolo rossonero? L’entourage di mercato del Milan ha in serbo due colpi da piazzare nei prossimi giorni: il primo porta il nome di Alberto Aquilani, il cui approdo al Milan è oramai solamente una questione di ore, dato che l’accordo tra le parti in causa è pressochè totale. L’unico piccolo tassello che manca è la risposta affermativa del Liverpool, data comunque per scontata: il prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni di euro è una proposta ritenuta più che allettante in quel di Anfield Road. Aquilani dunque potrebbe addirittura già esordire a Cagliari sabato sera, anche se questa eventualità è decisamente di difficile attuazione: più probabile un lento approccio alla causa rossonera, che lo renda perfettamente integrato e integrabile nel modulo di Allegri nel corso di qualche tempo. Ma la vera “bomba” di mercato – che arriverà sul filo di lana – porta il nome di Ricardo Kakà. Il nome del brasiliano è tornato prepotentemente di moda in questi giorni, dopo le voci che dicevano di un interesse dell’Inter per le sue prestazioni. Nulla di vero, se non il fatto che Kakà a Milano tornerebbe anche a piedi. Gli anni al Milan sono stati per il ragazzo i migliori della propria esperienza umana e professionale, tanto da essere considerato tutt’oggi il vero idolo della tifoseria rossonera. Galliani a breve potrebbe tentare un blitz madrileno per intavolare con Florentino Perez il discorso Kakà. Le basi su cui si tratterebbe sarebbero quelle della cessione a titolo definitivo, perchè il prestito all’estero – in seguito alle leggi sulla tassazione dei lavoratori stranieri in Spagna – si rivelerebbe onerosissimo per le merengues. Kakà dunque se partirà lo farà a titolo definitivo, in modo da consentire al Real anche il risparmio dello stipendio – 9 milioni di euro – del ragazzo.



Ma quanto costa il cartellino di Kakà? Il Real due anni fa lo pagò 70 milioni di euro, cifra che vorrebbe far rientrare almeno per la metà. Il Milan – dicono alcuni rumors vicino ai rossoneri – sarebbero disposti a versarne massimo 25, dilazionati nei prossimi 3/4 anni. Ma non è escluso che Berlusconi possa decidere di fare un “piccolo” sforzo per portare a Milano il suo pupillo. In fondo, al cuor non si comanda.

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