Il Milan può contare sulla voglia di riscatto di Alberto Aquilani. L’esordio in campionato della mezzala romana ha alternato cose buone (vedi l’azione del gol di Ibra) ad altre meno. Ma ha fatto capire che il giocatore può rivelarsi assai utile nell’economia del gioco. Purchè si eviti ogni paragone con Andrea Pirlo che, invece, è stato semplicemente sontuoso alla sua prima con la maglia della Juventus. Lo stesso Aquilani lo ha detto più volte: “Non paragonatemi a lui, sono un giocatore completamente diverso”. L’ex-juventino dovrà giostrare sul centrosinistra del centrocampo, alternandosi con Seedorf, cercando di inserirsi in attacco ed offrire buoni palloni alle punte. Non un playmaker puro come il bresciano, ma la classica mezzala di una volta. Oggi ha parlato di lui il ds del Liverpool Damien Comolli, spiegando che ‘Aqui’ non era affatto inviso al tecnico Dalglish: “Lui lo voleva utilizzare in un determinato ruolo, mentre Aquilani ne avrebbe preferito un altro che, però, era già coperto da Gerrard”. Dunque la ‘fuga’ del giocatore a Milano sarebbe stata dettata esclusivamente da ragioni tecniche. Aquilani voleva giocare di più, tutto qua, ed ha pensato bene di lasciare la Premier. Nessuna questione di soldi, e “di questo sono rimasto piacevolmente sorpreso”, ha commentato Comolli. Intanto si avvicina sempre di più il match del Camp Nou, in cui i rossoneri sfideranno il terribile Barcellona di Guardiola. Allegri dovrebbe schierare Boateng alle spalle del duo Pato-Cassano, con Seedorf interno sinistro. Dunque un Milan che non rinuncerà a fare gioco, ma che cercherà di condurre la sua partita, pur tenendo presente lo strapotere tecnico del gruppo blaugrana. Xavi, leader del Barça, parlando oggi con la Gazzetta, ha spiegato la nascita del ciclo di vittorie della formazione catalana. Da Euro 2008 in poi, è iniziato il dominio dell’intero calcio spagnolo, anche a livello di Nazionale. E da lì “vincere per noi è diventata una droga”, ha confessato l’esperto centrocampista. Insomma, una vittoria tira l’altra, come le ciliegie, e non scatta mai l’assuefazione. Stasera Allegri dovrà temere proprio questo. L’inesausta fame di vittorie di un avversario che ha vinto tutto ma che non si stanca mai di continuare a farlo. Questo e ovviamente il fantastico Leo Messi, uno che col Barça segna
Sempre sempre e comunque, al contrario che con una certa Seleccion. Per questo, quasi quasi vien da dire: peccato che il Milan non giochi contro l’Argentina…