Il Milan, Tevez e il PSG, non un triangolo d’amore ma di calciomercato, anche se alla fine viene davvero difficile cogliere la differenza. Tevez sarebbe la bella (?), l’oggetto del contendere, desiderio invernale di Berlusconi e Galliani, ma anche di Allegri e dell’intero ambiente milanista. Poi c’è la fazione opposta, il Paris Saint Germain, quello degli ex più o meno amati; quello di Leonardo e Ancelotti, che tra poco potrebbe diventare anche di Kakà. Un avversario ostico ed anche insidioso; ad impreziosire la vicenda ci sono poi le advances fatte dallo stesso club transalpino per il figlio prediletto e un po’ impertinente della scuderia rossonera: Alexandre Pato. Un ricordo che resta ancora vivo nella mente degli uomini di Via Turati e che fa riflettere, perché se Tevez è il presente, c’è un futuro da tenere sotto occhio. Perché va bene una stagione non brillantissima, va bene anche la fragilità del papero, ma privarsi così prematuramente di un gioiello di queste proporzioni potrebbe rivelarsi errore fatale. Per capirlo non serve andare tanto lontano, basta gettare lo sguardo all’altra sponda del Naviglio, dove si è lasciato partire troppo presto un gioiello ancora più difficile da gestire, destinazione Manchester, e l’eco dei rimpianti si riesce a sentire ancora nitidamente, a distanza di più di un anno. Ma torniamo alla faida d’amore e calciomercato. C’è un Tevez che si è promesso a Galliani ed al Milan. C’è però anche un City pronto a rompere le uova nel paniere alla società rossonera, pomo della discordia la dote, che fuor di metafore è la modalità di trasferimento. La società inglese ha già fatto un passo in avanti accettando la proposta del prestito con obbligo di riscatto, ma non pare intenzionata a concedere ulteriori sconti e concessioni. Il Milan dal canto suo cerca di strappare qualche opzione, facendo buon viso a cattivo gioco e sperando che l’attuale mancanza di fondi nelle casse non sia un problema rilevante. Oltre le Alpi si vive invece il problema opposto; in casa Leonardo, alla faccia della crisi, i soldi non mancano anzi. Quello che manca è la volontà del calciatore e, assurdità del calcio moderno, questa conta più di monete e contratti. Senza l’ok dell’Apache non si va da nessuna parte e lo sanno un po’ tutti ma nessuno vuole dirlo. Il Milan perché esporsi troppo può esser fatale, il PSG perché la speranza è quella di trovare l’accordo con l’argentino ed il Manchester City per mantenere il coltello dalla parte del manico. A beneficiare della situazione potrebbe essere però l’altro, il quarto incomodo: l’Inter.



I nerazzurri vivono una situazione intermedia rispetto alle altre contendenti: hanno sicuramente la possibilità di soddisfare la richiesta del City ma non possiedono la liquidità del PSG; non hanno (ancora) la volontà del calciatore ma possono vantare un prestigio che il club francese deve ancora conquistare. Gli ingredienti, insomma, ci sono tutti e non a caso le maggiori preoccupazioni di Via Turati provengono tutte dalle mosse dei cugini nerazzurri. Per sapere come finirà però non c’è copione ancora scritto ed in circolazione, bisognerà solo attendere e vedere. Milan-Tevez è un matrimonio che s’ha da fare?

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