L’analisi dei dati di Milan–Lazio, semifinale di Tim Cup che vede i rossoneri trionfare per 3 a 1, lascia basiti. Perché a fronte di una netta superiorità dei padroni di casa, mancata forse solo nei primi 5 minuti, ma poi impostasi indiscussa per i restanti 90, alcuni numeri lasciano perplessi in quanto apparenti indicatori di una supremazia biancoceleste. Già l’impressione di aver visto i giocatori di Reja dalle parti di Amelia forse solo una volta davvero, viene infatti seccamente smentita dal dato dei tiri, che si equivalgono per le due compagini (17): di più, tra questi, i tiri in porta sono a favore della Lazio, per 7 a 1! Strano, visto il risultato finale, con l’impressione di un Marchetti in costante pressione. I migliori strikers sono Cissè e Van Bommel, con 5 tiri a testa, tra cui un gol per il francese, seguiti da Hernanes, con 4. L’anomalia prosegue nel dato dell’attacco alla porta, che vede premiare i laziali di due punti percentuali, 44% a 42%. Strano, data l’apatia dell’attacco capitolino. Eppure, i dati sono i dati. Ma in nostro soccorso arriva subito la statistica del possesso palla, che vede i rossoneri avanti ben 57% a 43%: i conti cominciano a tornare…si perché se le “occasioni” si equivalgono, è proprio la mole di gioco che gli sta dietro a cambiarne il risalto: sporadiche cinguettate quelle degli ospiti, possenti ruggiti quelle dei padroni di casa. La pericolosità in percentuale infatti dà il colpo del k.o. alle nostre perplessità: 70% quella della banda di Allegri, 50% quella dei Reja boys! Singolarmente, sugli scudi statistici ci finisce Van Bommel, che oltre al record di tiri detiene anche quello di passaggi riusciti, ben 54, a dimostrazione che in un solo anno, da riserva di lusso è diventato metronomo imprescindibile, e quello di palle recuperate, 26, giusto per non farsi mancare nulla. Ma, rossoneri, sinceramente: lo preferireste al posto di Pirlo?
– Le reti, quattro, di questa sera, sono tutte frutto di gravi amnesie difensive, più che di grandi giocate degli attaccanti: andiamo a vedere perché.Il vantaggio a sorpresa della Lazio, è frutto di un immobilismo da Galleria degli Uffizi della difesa del Milan: al 5’ minuto, il cross di Gonzalez dalla trequarti destra infatti pesca un Cissè completamente libero all’altezza del rigore. Certo, il tiro al volo non è semplice, ma senza pressione, per un campione come il francese, non è impresa ardua insaccare da vicino alle spalle di Amelia.Sul pareggio rossonero, al 15’, il peccato originale è di Diakitè: il centrale laziale infatti, sul cross dalla destra, interviene goffamente su Merkel, concedendo al giovane talentino di appoggiare di testa verso Robinho, lasciato libero dal movimento sbagliato del difensore. Il brasiliano è poi abile a colpire al volo di sinistro con potenza nonostante la posizione ravvicinata: d’altronde, con Robinho non si sa mai…Diakitè è protagonista in negativo anche in occasione del vantaggio del Milan, arrivato al 18’. Ai 40 metri, un tocco di tacco di El Shaarawy libera Seedorf, che, leggermente defilato a sinistra, punta il difensore francese, lento e impacciato nel farsi saltare, ma soprattutto di concedere a “questo” olandese il destro dalla lontananza, che per un difensore è tanto grave quanto per un capitano abbandonare la nave…Infine, all’84’, ecco la parola “fine” di Ibrahimovic. Lo svedese è perfetto nel dettare il passaggio con un taglio dietro la difesa nella metà campo avversaria. La palla gli viene perfettamente servita da Emanuelson e il genio di Malmoe, forse in leggero fuorigioco, è libero di cavalcare la prateria verso Marchetti. Il portiere però stenta a buttarsi, e allora Ibra aspetta, aspetta, aspetta, finchè gli arriva in bocca: a quel punto l’unico varco è sotto le gambe del portiere. Detto fatto, imbustata facile e partita in cassaforte.
– Laconico il commento del tecnico laziale Reja ai microfoni di Raisport, il quale ci tiene a giustificare il disastroso modulo iniziale che, prevedendo la difesa a 3, ha consegnato la retroguardia laziale in pasto ai cannibali rossoneri: “Con Seedorf ed El Shaarawy, soprattutto con Nocerino, pensavano di poter avere qualche difficoltà al centro, quindi abbiamo scelto la difesa a tre. Purtroppo avevo giocatori con qualità diverse, poi mettendomi a quattro abbiamo provato a spingere sulle linee laterali e non è stato facile: siamo venuti qui per fare la partita, ma non ce l’abbiamo fatta.” Ma dai? Non ce ne eravamo accorti…
Per il Milan il primo a rilasciare qualche parola è proprio l’ultimo arrivato in casa Milan, ovvero Djmael Mesbah. L’ex difensore del Lecce, autore di una buona prestazione, si allinea con lo spirito rossonero da famiglia: “Sono contento per la vittoria, sono stato messo a mio agio e tutti mi hanno dato una grande fiducia. Sono contento di essere arrivato qui e aver vinto già una partita importante. Cambia tanto avere Seedorf, Robinho e gli altri come compagni di squadra: giocare con loro è diverso, molto diverso rispetto a vederli due volte all’anno. Cercherò di migliorare grazie a loro”. Certo il terzino è conscio di essere in una piazza con ben altre ambizioni e soprattutto con ben altri livelli, ma già si candida per la maglia da titolare nel ruole che più predilige: “Al Milan è tutt’altra storia, lotto per altri obiettivi e mi devo un attimo abituare a tutto. Gioco bene come terzino, in Italia ho sempre giocato in difesa, quindi mi trovo bene lì. Con questa squadra non bisogna mai sbagliare, quindi voglio fare bene in difesa”. Last, but not least, il tecnico vincitore, Massimiliano Allegri, che nonostante l’ottima prestazione dei suoi giudica faticoso il primo tempo dei suoi ragazzi, che invece nel secondo tempo hanno mancato della precisione nell’ultimo passaggio. Ammette inoltre che “c’è stato un errore difensivo sul goal della Lazio e noi non riusciamo molto ad accorciare in fase difensiva, ma ci siamo ripresi immediatamente senza alcun problema. Abbiamo avuto palle importanti”. Se quindi le note dolenti arrivando da dietro, non si può dire la stessa cosa della fase offensiva, preparata da Merkel, e conclusa da El Sharaawy, i due talenti di grande prospettiva di casa-Milan: “El Shaarawy a destra ha fatto molto bene: attacca la profondità e si dà da fare. Cresce e sta facendo molto bene. Bravo anche Merkel, che purtroppo s’è infortunato, ma sono due giocatori di grande prospettiva.” Ancora una volta preferisce gettare acqua sul fuoco del caso-Inzaghi (“Avevo bisogno di un giocatore diverso da mettere in campo”), glissando infine sulla classica domanda di mercato: chi arriva? “Attendiamo gli eventi per sapere domani cosa succederà: arriverà, come ha detto Galliani, uno tra Maxi Lopez e Tevez”. Un dribbling da campione: si vede che allena il Milan! (Giovanni Gazzoli @giogazzoli)