Le frasi di Zlatan Ibrahimovic dal ritiro della Svezia hanno servito il tormentone di calciomercato di metà ottobre: davvero il fuoriclasse del Paris Saint Germain è già stanco del calcio francese? E soprattutto ci sono realmente delle possibilità di rivederlo al Milan, squadra che ha lasciato solamente da pochi mesi? Di sicuro, sono genuine le parole di stima per la società e l’ambiente rossonero, dove Ibrahimovic si è sentito “come a casa”. Da qui ad ipotizzare un ritorno a Milanello in tempi brevi, però, il passo è lungo. Per prima cosa, non ci sono state parole contro il Psg, Parigi o la Ligue 1: quindi sembra che si tratti solo di frasi di cortesia verso il suo recente passato, e non di ‘mal di pancia’ verso il presente. Gli ostacoli poi sono tanti, dallo stipendio al costo del cartellino fino al possibile arrivo a Milano di Guardiola, che probabilmente Zlatan non gradirebbe per un suo bis milanista (clicca qui per approfondire questi argomenti). Il procuratore Marco De Marchi non ha chiuso del tutto la porta a questa ipotesi suggestiva, ma ha pure suggerito che l’affare più fattibile tra il Milan e il Psg è un possibile scambio tra Alexandre Pato e Javier Pastore (clicca qui per leggere l’intervista). Tornando a Ibrahimovic, è comunque legittimo chiedersi se ci sia qualcosa che non va per lui in Francia, fatto questo che potrebbe favorire un suo clamoroso addio alla Torre Eiffel. Qualcuno ipotizza che non gradisca il livello del campionato, troppo basso. Però è anche vero che Zlatan ne era perfettamente cosciente quando ha scelto – soli pochi mesi fa – di varcare le Alpi, e che il suo vero obiettivo è vincere la Champions League, traguardo che la squadra parigina può certamente raggiungere, anche grazie alla esperta guida di Carlo Ancelotti. Per saperne di più, abbiamo chiesto un parere a uno dei procuratori italiani più esperti del calcio francese, l’agente Fifa Fabrizio Ferrari. Le sue parole, in esclusiva per IlSussidiario.net, sono state chiarissime: “Sono stupidaggini, non può proprio esistere una cosa del genere. Diciamo che si è trattato di una boutade, le classiche frasi di circostanza che si dicono nei ritiri delle Nazionali”. Ferrari poi specifica: “Sicuramente può fare piacere ai milanisti sentire che Ibra parla bene dei suoi due anni in rossonero, ma ipotizzare un suo ritorno è davvero irrealistico”.
Il procuratore spiega perché: “Non penso proprio che voglia andare via dal Psg dopo così pochi mesi, anche perché non ci sono stati particolari problemi. E di certo, dall’altra parte, la società parigina non è disponibile a lasciarlo andare così. Non ci sono quindi le condizioni per immaginare una cessione: sarebbe meglio stendere un velo su quella che è stata soltanto una boutade. Non ci crederei nemmeno se lo vedessi”. Insomma, la soluzione al problema del gol che affligge il nuovo Milan non potrà essere risolta da un clamoroso ritorno…
(Mauro Mantegazza)