In casa Milan è tempo di riflettere e di fare il punto di una situazione che certamente non sta andando come dovrebbe. La pesante sconfitta in casa della Lazio ha spinto la dirigenza rossonera a organizzare un ritiro forzato a partire da lunedì fino all’appuntamento di sabato prossimo con il Genoa. Da domani, quindi, giocatori riuniti a Milanello, poi martedì partenza per Malaga e giovedì, al ritorno dall’impegno di Champions League, si rimarrà ancora a Milanello per preparare la sfida con la squadra di De Canio, in programma sabato alle 20.45. Dubbi, problemi, eventuali responsabilità e un esame di coscienza quanto mai utile per una squadra capace di rimediare cinque sconfitte in otto partite, un dato che in casa rossonera non si registrava dai tempi della Seconda Guerra Mondiale (1941/42). Con giocatori e dirigenza attualmente sotto accusa, la panchina di Allegri si è trasformata velocemente in un braciere: “il mio futuro? Inutile chiederlo a me, decide la società. – ha detto il tecnico rossonero – Se la squadra non fa risultati l’allenatore viene messo in discussione, è normale. Dobbiamo iniziare a fare punti, altrimenti rischiamo di venire risucchiati verso il fondo della classifica”. Nonostante i risultati disastrosi e i tifosi sul piede di guerra, Allegri invita tutti alla calma: “Rimaniamo sereni. Sette punti sono pochi per quello che la squadra ha dimostrato”. “Dobbiamo sicuramente migliorare, – ha detto ancora – ma ultimamente abbiamo fatto buone partite e raccolto meno di quanto meritato sul campo. E anche stasera siamo stati penalizzati sugli unici tiri in porta della Lazio”. Sarà anche vero, ma su ciò che fino ad oggi ha detto la classifica esistono non molte giustificazioni: “Ci vuole pazienza, quando cambi ci vuole del tempo. Parlare di primo, secondo e terzo posto in questo momento è da presuntuosi e non realisti. Dobbiamo pensare a risalire piano piano”. Il tecnico livornese, dopo la recente sconfitta, viene anche messo sotto accusa per la scelta del modulo: contro la lazio viene infatti schierato un Milan a rombo, un’impostazione tattica che adesso in molti ritengono incomprensibile.
“Credevo che attraverso la superiorità a metà campo saremmo riusciti a gestire la palla. – si difende Allegri – La Lazio gioca molto in contropiede e noi non potevamo esporci alle ripartenze. La mia idea era quella di cambiare modulo a partita in corso, magari sullo 0-0 o sull’1-0, come già fatto a Parma. Ma questa sera abbiamo preso gol al primo tiro in porta, tra l’altro deviato, poi un grande gol e un nostro brutto errore”.