Partita poco spettacolare e abbastanza equilibrata nel primo tempo; nella ripresa il Malaga ha pressato ed è riuscito a trovare il vantaggio; dopo lo svantaggio i rossoneri sono andati in confusione hanno sbagliato molto e la partita è diventata molto confusionaria: il Milan si lanciava in avanti alla ricerca disperata del pareggio ma senza precisione, gli spagnoli cercavano il contropiede, essendo però anche loro imprecisi. Lo spettacolo non è stato dei migliori a causa della confusione in campo. 



Non gioca bene come le precedenti prestazioni in coppa, però di sicuro la vittoria mette al sicuro, a meno di clamorose débâcle, il passaggio del turno e anche la prima posizione nel girone; è una squadra che gioca cercando di vincere e ha il merito di non aver ancora subito gol nelle prime partite di Champions. Di conseguenza, per tutti questi dati, la prestazione è da considerarsi positiva.
senza idee, senza cattiveria, senza rabbia agonistica; è il Milan delle mancanze, non quelle di Ibra, di Thiago Silva o dei senatori, ma quelle che non permettono ad Allegri di fare una prestazione con risultato positivo da ormai tre giornate. Ci si aspettava una reazione di orgoglio, non pervenuta; più che la qualità, peraltro molto bassa, manca la cattiveria agonistica e la fame di vittoria. Ormai il diavolo è senza anima e non si può affidare a singoli che non esistono.
concede un rigore inesistente che non viene trasformato; per il resto non è preciso nella gestione dei falli e dei cartellini.



Willy, 6,5: non viene mai messo in difficoltà dall’attacco rossonero se non nel finale dal Faraone su cui ha un riflesso prodigioso. Sicuro nelle uscite.
Gamez, 6,5: sulla fascia spinge con continuità, si mangia Costant e rimane in perenne fase offensiva.
Weligton, 6,5: con Pazzini dorme sonni tranquilli e non si scompone mai davanti alle offensive milaniste.
Demichelis, 6,5: grande esperienza, rischia il gol nel secondo tempo su calcio piazzato e non perde mai di vista Pazzini, che è il meno pericoloso degli avversari.
Camacho, 5: non pervenuto; gioca all’ombra del compagno di reparto, non si propone mai e subisce la buona prestazione di Montolivo.
Joaquin, 6,5: sbaglia un rigore e ne risente; diviene improvvisamente più cattivo agonisticamente parlando e trova il gol vittoria.
Iturra, 7: il migliore dei suoi; grande recuperatore di palloni, non li perde mai e serve l’assist per il gol vittoria a Joaquin.



Eliseu, 5,5: sulla sua fascia perde il duello con De Sciglio; dovrebbe spingere, ma è costretto a stare basso e a fare rare incursioni offensive. 
Isco, 6,5: Buone potenzialità e grande talento messo al servizio della squadra; ci prova con due tiri nel primo tempo, nella ripresa gioca più basso e nel finale guadagna secondi preziosi nella gestione del pallone. 
Portillo, 6,5: conquista il calcio di rigore, è sempre pericoloso su Acerbi che non gli prende le misure. 
Saviola, 5: mai pericoloso sui centrali del Milan che non concedono molto; si fa sostituire per una prestazione incolore, 
All: Pellegrini, 6,5: la sua squadra, meno brillante del solito, segna e non subisce gol, vincendo la terza partita di fila; cosa chiedergli di più? 

Amelia, 6,5: buona prestazione, dà sicurezza alla difesa nelle uscite e compie alcuni buoni interventi su tiri dalla distanza; sul gol non può nulla. 
Bonera, 6,5: è il più sicuro dei centrali, interviene sempre al momento giusto, fa il suo, ma i compagni di reparto lo abbandonano. 
Mexes, 5,5: distratto in certe occasioni difensive, non compie errori clamorosi, se non quello sugli sviluppi di un corner nel finale che poteva portare ad un fondamentale pareggio. 
Acerbi 5: sbaglia sull’azione del gol del Malaga perché tiene prima in gioco Joaquin e poi manca il rinvio; poi anche nelle altre occasioni è insicuro e soffre la velocità degli attaccanti avversari. (Bojan: senza voto). 
De Sciglio, 6,5: spinge con forza sulla destra, mette due/tre traversoni interessanti per Pazzini; dal punto di vista difensivo non soffre mai. È una luce di speranza nel buio in cui si trova il Milan. 
Montolivo, 6,5: è l’unico che prova a metterci cattiveria a centrocampo, cerca di giocare il pallone e anche in fase di recupero è importante. Prestazioni in crescita. 
Ambrosini, 5: il gladiatore è senza anima; corsa a vuoto, pochi recuperi e tanti errori in fase di impstazione. È anche lui sulla via del tramonto. 

Constant, 4: non si può giocare con questo centrocampista in Champions League. Dovrebbe essere la partita della sua vita, ma è evidente che non ha abbastanza personalità per la maglia che indossa. Penosa prestazione. (Pato, 5,5: nei 20 minuti che gioca non tocca un pallone; in evidente ritardo di condizione). 
Emanuelson, 5,5: ci prova con tanta corsa; salta anche l’uomo, purtroppo però è impreciso nell’ultimo passaggio oppure sbaglia le scelte negli ultimi 30 metri. 
Pazzini, 5: sembra che giochi più per segnare che per far vincere la squadra; prova addirittura a battere una punizione dal limite e poi quando gli capitano buone palle sulla testa, nella sua specialità, le manda tutte fuori. 
El Shaarawy, 7: unico a creare azioni pericolose da gol; ci prova due volte, nel primo tempo sbaglia lui, nel secondo è ottima la respinta del portiere. Sembra l’unico che in avanti possa dare il cambio di marcia alla manovra rossonera. 
All Allegri, 5,5: prova il tutto per tutto, cambia ancora modulo, ma sembra essere più un problema di mentalità e personalità che di applicazione tattica durante il match; siamo al capolinea?

 

(Matteo Lambicchi)