Al termine di un bellissimo primo tempo, allo stadio Petrovksij il Milan è in vantaggio 2-1 sullo Zenit San Pietroburgo, nella seconda partita del gruppo C di Champions League. Sono stati 45 minuti intensi, giocati su ritmi altissimi, divisi più o meno in due parti nette: una prima in cui il Milan ha dominato, mettendo in mostra il gioco più bello della stagione e giustamente realizzando due gol, e una seconda parte che ha visto lo Zenit crescere tanto, assediare la porta di Abbiati – costretto agli straordinari – e infine accorciare le distanze, riaprendo la gara e promettendoci un secondo tempo ad alta tensione. Allegri sceglie Bojan al centro dell’attacco: dietro di lui Emanuelson, Boateng ed El Shaarawy, De Jong-Montolivo in mediana con Zapata confermato al centro della difesa. Nello Zenit si vede finalmente Axel Witsel, che prende in mano le chiavi della squadra, Hulk è nella linea dei tre attaccanti insieme a Kerzhakov. Il Milan inizia che meglio non si può: fa girare palla e attacca la porta di Malafeev con grande costanza, si guadagna subito un’occasione con Boateng che alza l’esterno su cross basso di Bojan. E’ il preludio al gol: il giro palla circolare e continuo produce una punizione al limite da sinistra. Batte Emanuelson, che trova la deviazione di Shirokov in barriera: Malafeev è spiazzato. Ci vogliono solo tre minuti per vedere il secondo gol, ed è un capolavoro: il Faraone parte dalla trequarti, punta tutta la difesa, aggira Lombaerts come un paletto e chiude con il piatto alle spalle del portiere. Sembra che la serata sia una formalità per il Milan, e invece lo Zenit non ci sta: Spalletti sprona i suoi, che alzano il baricentro e cominciano a farsi vedere dalle parti di Abbiati con regolarità. Un paio di conclusioni di Hulk e Shirokov finiscono alte, ma poi i russi aggiustano la mira e si fanno decisamente pericolosi: la baracca regge solo grazie all’estremo difensore, che sventa da campione su Bystrov, Hubocan, una spizzata maligna di Montolvo e una sassata su punizione di Hulk, che vede sbucare all’ultimo. Passano i minuti, lo Zenit non segna e il Milan sembra reggere; anzi, nel finale torna ad affacciarsi dalle parti di Malafeev. Ma è un fuoco di paglia, perché Bojan è lasciato solo e non tiene palla, e la pressione dello Zenit continua. Fino a risolversi nel gol che riapre i giochi: Shirokov è bravo a servire Hulk che scatta sul filo del fuorigioco (forse oltre?) e, entrato in area, non può sbagliare con un sinistro sul quale stavolta nemmeno uno strepitoso Abbiati può fare qualcosa. Si va negli spogliatoi con lo Zenit galvanizzato, e il Milan che deve riprendere in mano le fila del discorso.
PAGELLE PRIMO TEMPO
VOTO ZENIT SAN PIETROBURGO 6 – Il migliore: Shirokov
VOTO MILAN 6,5 – Il migliore: Abbiati
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