Sarà una partita decisiva per tutte e due le squadre: stasera alle ore 18.00 si affrontano Zenit San Pietroburgo e Milan nella seconda partita del girone C della Champions League 2012-2013. Entrambe le squadre non hanno esordito nel modo migliore in Europa quest’anno. I russi sono stati sconfitti 3-0 a Malaga, il Milan è rimasto bloccato in casa sullo 0-0 dall’Anderlecht. Chi perde rischia di compromettere l’accesso agli ottavi di finale della Champions. E soprattutto in caso di sconfitta Massimiliano Allegri, tecnico rossonero, potrebbe anche rischiare l’esonero, al culmine di un inizio di stagione davvero difficile (a partire dal calciomercato) e in attesa del derby di domenica sera contro l’Inter. Insomma una partita da dentro o fuori, perché anche un pareggio non sarebbe il risultato ideale per rilanciare questi due club, che nei rispettivi campionati non stanno facendo certamente bene. Per presentare il match tra Zenit e Milan ci siamo affidati in esclusiva a Nevio Scala, profondo conoscitore del calcio dell’Est per aver allenato in passato Shakhtar Donetsk e Spartak Mosca. Eccolo in questa intervista per IlSussidiario.net.
Zenit-Milan: che partita si apetta? Una partita combattuta, perché tutte e due le squadre vorranno fare risultato, per dimenticare il periodo di crisi che stanno vivendo. Lo Zenit infatti non sta vivendo una stagione indimenticabile in campionato: leggo sui giornali che ha anche problemi all’interno dello spogliatoio. Vorrà poi approfittare del fatto di giocare in casa. Anche il Milan dal canto suo è in crisi di risultati e dovrà assolutamente fare un risultato positivo a San Pietroburgo.
Un giudizio sullo Zenit? Negli scorsi anni si è dimostrata una squadra imbattibile nel campionato russo, meno a livello internazionale: ora deve ritrovarsi anche se competere con squadre come l’Anzhi, il Cska e la Lokomotiv non è assolutamente facile.
E di Spalletti cosa ci può dire? Luciano è un amico, ma al di là di questo lo ritengo un tecnico preparato e competente che ha fatto sempre bene, non soltanto alla Roma.
Lei ha avuto esperienze in Russia e Ucraina: ci può parlare di questo suo periodo? Sono stato in Ucraina allo Shakhtar e poi allo Spartak Mosca. Devo dire che ho cercato di lavorare molto per cambiare l’atteggiamento e la mentalità dei dirigenti russi, in modo che affrontassero con maggiore competenza il pianeta calcio.
Il calcio russo in questo senso sembra molto migliorato… Ci sono molti giocatori stranieri in questo campionato, e il possibile arrivo di altri tecnici stranieri non potrebbe che fare bene al calcio russo, rendere più competitive le squadre di questa nazione nelle Coppe. Per quanto riguarda la Nazionale, ci sono sei anni di tempo per preparare i Mondiali in casa e per presentarsi a questo appuntamento così importante in modo ideale.
Tornando a Zenit-Milan, lei conosce sicuramente i problemi della formazione rossonera: è una partita ad alto rischio per la squadra di Allegri?
Sicuramente non sarà facile, perché le formazioni russe soprattutto in casa sanno esaltarsi, sospinte anche da un pubblico molto passionale. Spalletti conosce molto bene il Milan e cercherà di prendere tutte le contromosse necessarie per bloccare i rossoneri ed in particolare El Shaarawy, che sta attraversando un grande periodo di forma. In ogni caso penso che sarà una gara molto tattica.
Per quali motivi secondo lei il Milan è in difficoltà? Il club rossonero non ha certo fatto una grande campagna acquisti, credo sia quello il motivo.
E in Europa cosa potrà fare? Deve cercare di superare questo turno di Champions League a tutti i costi e non potrà perdere con lo Zenit. Serve un risultato che lo rilanci in un incontro comunque molto difficile.
Il suo pronostico? Vedo un pareggio per 1-1.
Infine parliamo del suo futuro: ha intenzione di tornare ad allenare? Questo è il mio desiderio, ho voglia di ripropormi nella veste di tecnico dopo questo periodo di pausa.
Preferirebbe un club o una Nazionale? Avendo la possibilità di scegliere mi andrebbe bene anche una Nazionale, purché sia competitiva e siano chiari gli obiettivi a cui puntare.
Sia in Italia che all’estero? L’importante sarebbe tornare ad allenare, Italia o paese straniero andrebbe sempre bene.
(Franco Vittadini)